Linee terapeutiche e opinioni discordanti
Salve,
mio padre è affetto da un tumore al polmone (lobo sup destro) in fase di stadiazione. Negli ultimi giorni, preso dallo sconforto, ho letto veramente di tutto su diagnosi e terapie di diverso tipo, distinte per tipologia di neoplasia e non.
Vengo subito al punto. Nonostante l'umanità e la comunità scientifica del globo intero sia schierata da più di 50 anni nella lotta di questo terribile male, è sconcertante leggere come ancora ci siano opinioni così discordanti in merito alle linee terapeutiche più efficaci...e questo nonostante spesso di parli di protocolli standard condivisi in modo globale.
In sintesi:
- CHEMIO: ho letto molti articoli in cui da una parte alcuni sostengono che questa sia tuttora l'arma più efficace in mano agli oncologi ma ho letto tantissimi altri articoli accreditati in cui addirittura si sostiene in modo molto forte e supportato scientificamente che il trattamento chemio sia in realtà un crimine in quanto avvelena le cellule sane (a volte in modo indiscriminato) con il rischio di aggravare ancora di più la situazione. Oltretutto, nonostante vi sia una consapevolezza più o meno diffusa di questo, pare che questa linea terapeutica continui ad essere sostenuta per ragioni di profitto, sia delle case farmaceutiche che producono i composti che di tutta la consulenza medica che vi ruota attorno (leggevo che la scarsa diffusione sulle % di sopravvivenza dopo la chemio è volutamente taciuta per continuare a far credere a persone disperate che c'è speranza e quindi alimentare logiche di profitto)
- RADIO: anche qui ci sono correnti disparate ma meno agguerrite della chemio
- FARMACI BIOLOGICI: su questa linea si sta puntando molto ma anche qui ci sono delle spaccature tra l'adozione come terapia di prima linea e terapia adiuvante alle precedenti. Inoltre, ci sono diversi filoni portati avanti (marcatori, inibitori ecc) eppure ho riscontrato che anche in questo caso che scoperte apparentemente molto importanti, spesso non sono conosciute dagli addetti ai lavori (per es. la notizia diffusa sulla scoperta da parte di Pier Paolo Pandolfi sulla disattivazione di un gene - SKP2 - che porta alla senescenza la cellula tumorale, a quanto pare non è nota a molti...perchè? come mai? c'è gelosia o invidia sulla paternità di queste scoperte?)
- TERAPIE NATURALI: si parla tanto di effetti curativi (in molti casi accertati) di prodotti naturali quali l'ALOE, Viscum Quercus, ESCOZUL ecc, eppure anche in questo caso ci sono opinioni molto discordanti tra i sostenitori delle terapie standard e chi invece sostiene che i metodi naturali vengono ignorati in quanto economici e in conflitto con le logiche di profitto delle aziende farma.
Possibile che tutto sia subordinato a logiche di profitto? Possibile che di fronte ad una guerra in cui è impegnata l'umanità intera non ci sia una concordanza di idee basata su presupposti scientifici unanimi?
Ringrazio tutti coloro che potranno dare delle risposte oneste e fondate.
Saluti
mio padre è affetto da un tumore al polmone (lobo sup destro) in fase di stadiazione. Negli ultimi giorni, preso dallo sconforto, ho letto veramente di tutto su diagnosi e terapie di diverso tipo, distinte per tipologia di neoplasia e non.
Vengo subito al punto. Nonostante l'umanità e la comunità scientifica del globo intero sia schierata da più di 50 anni nella lotta di questo terribile male, è sconcertante leggere come ancora ci siano opinioni così discordanti in merito alle linee terapeutiche più efficaci...e questo nonostante spesso di parli di protocolli standard condivisi in modo globale.
In sintesi:
- CHEMIO: ho letto molti articoli in cui da una parte alcuni sostengono che questa sia tuttora l'arma più efficace in mano agli oncologi ma ho letto tantissimi altri articoli accreditati in cui addirittura si sostiene in modo molto forte e supportato scientificamente che il trattamento chemio sia in realtà un crimine in quanto avvelena le cellule sane (a volte in modo indiscriminato) con il rischio di aggravare ancora di più la situazione. Oltretutto, nonostante vi sia una consapevolezza più o meno diffusa di questo, pare che questa linea terapeutica continui ad essere sostenuta per ragioni di profitto, sia delle case farmaceutiche che producono i composti che di tutta la consulenza medica che vi ruota attorno (leggevo che la scarsa diffusione sulle % di sopravvivenza dopo la chemio è volutamente taciuta per continuare a far credere a persone disperate che c'è speranza e quindi alimentare logiche di profitto)
- RADIO: anche qui ci sono correnti disparate ma meno agguerrite della chemio
- FARMACI BIOLOGICI: su questa linea si sta puntando molto ma anche qui ci sono delle spaccature tra l'adozione come terapia di prima linea e terapia adiuvante alle precedenti. Inoltre, ci sono diversi filoni portati avanti (marcatori, inibitori ecc) eppure ho riscontrato che anche in questo caso che scoperte apparentemente molto importanti, spesso non sono conosciute dagli addetti ai lavori (per es. la notizia diffusa sulla scoperta da parte di Pier Paolo Pandolfi sulla disattivazione di un gene - SKP2 - che porta alla senescenza la cellula tumorale, a quanto pare non è nota a molti...perchè? come mai? c'è gelosia o invidia sulla paternità di queste scoperte?)
- TERAPIE NATURALI: si parla tanto di effetti curativi (in molti casi accertati) di prodotti naturali quali l'ALOE, Viscum Quercus, ESCOZUL ecc, eppure anche in questo caso ci sono opinioni molto discordanti tra i sostenitori delle terapie standard e chi invece sostiene che i metodi naturali vengono ignorati in quanto economici e in conflitto con le logiche di profitto delle aziende farma.
Possibile che tutto sia subordinato a logiche di profitto? Possibile che di fronte ad una guerra in cui è impegnata l'umanità intera non ci sia una concordanza di idee basata su presupposti scientifici unanimi?
Ringrazio tutti coloro che potranno dare delle risposte oneste e fondate.
Saluti
[#1]
Gentile Utente,
la medicina oncologica ha compiuto notevoli passi nella terapia dei tumori migliorando notevolmente le aspettative di vita, la qualità e la tollerabilità dei trattamenti. Accanto a quello che è considerato indiscutibilmente lo standard ogni professionista aggrega ciò che deriva dalla propria esperienza "sul campo". I trattamenti chemioterapici sono un cardine indiscutibile in talune patologie oncologiche, in altre ahimè hanno ancora finalità palliativa (seppur rispettabilissima). I cosiddetti "farmaci a bersaglio molecolare" sono in realtà un tentativo di approccio più selettivo e mirato alla terapia dei tumori. Molto in questo senso è stato fatto e molto si farà. In radioterapia poi l'evoluzione delle apparecchiature e delle tecniche porta a risultati prima impensabili. In sostanza ciò che mi preme sottolineare è la bontà di un approccio integrato alla malattia, mettendo in campo tutto ciò che di buono è stato scoperto al fine di combattere quel subdolo nemico rappresentato dal tumore.
Un caro saluto
la medicina oncologica ha compiuto notevoli passi nella terapia dei tumori migliorando notevolmente le aspettative di vita, la qualità e la tollerabilità dei trattamenti. Accanto a quello che è considerato indiscutibilmente lo standard ogni professionista aggrega ciò che deriva dalla propria esperienza "sul campo". I trattamenti chemioterapici sono un cardine indiscutibile in talune patologie oncologiche, in altre ahimè hanno ancora finalità palliativa (seppur rispettabilissima). I cosiddetti "farmaci a bersaglio molecolare" sono in realtà un tentativo di approccio più selettivo e mirato alla terapia dei tumori. Molto in questo senso è stato fatto e molto si farà. In radioterapia poi l'evoluzione delle apparecchiature e delle tecniche porta a risultati prima impensabili. In sostanza ciò che mi preme sottolineare è la bontà di un approccio integrato alla malattia, mettendo in campo tutto ciò che di buono è stato scoperto al fine di combattere quel subdolo nemico rappresentato dal tumore.
Un caro saluto
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Ill.mo Dr. Pastore,
innanzitutto desidero ringraziarla per la risposta. Pprobabilmente la chiave mancante alla mia dissertazione era proprio quella da lei sottolineata, e cioè che ciascun professionista applica le proprie esperienze sul campo in modo integrativo (fermo restando ovviamente le linee guida comuni dei protocolli standard).
Vista la natura, se vogliamo anche un po' provocatoria, della mia disquisizione, mi piacerebbe conoscere anche un suo parere (da professionista) in merito alle cosiddette terapie a "costo zero" ed in modo particolare relativamente ai presunti effetti, addirittura curativi, dell'ALOE. A titolo puramente esemplificativo, ma sicuramente non esaustivo, metto un link di riferimento: http://aloearborescens.tripod.com/intro.htm
Leggevo infatti (seppur, va detto, prevalentemente su siti non particolarmente accreditati) che un'azienda farmaceutica avrebbe addirittura comprato il brevetto del mix a base di aloe per evitare la diffusione di un prodotto naturale che, seppur di indubbia efficacia contro il cancro (non sono mie parole ma riporto quanto leggo), qualora messo alla portata di tutti distruggerebbe opportunità commercialmente più allettanti.
Mi farebbe piacere conoscere la sua opinione a proposito di questo prodotto.
Grazie anticipatamente per la disponibilità.
Cordiali saluti
innanzitutto desidero ringraziarla per la risposta. Pprobabilmente la chiave mancante alla mia dissertazione era proprio quella da lei sottolineata, e cioè che ciascun professionista applica le proprie esperienze sul campo in modo integrativo (fermo restando ovviamente le linee guida comuni dei protocolli standard).
Vista la natura, se vogliamo anche un po' provocatoria, della mia disquisizione, mi piacerebbe conoscere anche un suo parere (da professionista) in merito alle cosiddette terapie a "costo zero" ed in modo particolare relativamente ai presunti effetti, addirittura curativi, dell'ALOE. A titolo puramente esemplificativo, ma sicuramente non esaustivo, metto un link di riferimento: http://aloearborescens.tripod.com/intro.htm
Leggevo infatti (seppur, va detto, prevalentemente su siti non particolarmente accreditati) che un'azienda farmaceutica avrebbe addirittura comprato il brevetto del mix a base di aloe per evitare la diffusione di un prodotto naturale che, seppur di indubbia efficacia contro il cancro (non sono mie parole ma riporto quanto leggo), qualora messo alla portata di tutti distruggerebbe opportunità commercialmente più allettanti.
Mi farebbe piacere conoscere la sua opinione a proposito di questo prodotto.
Grazie anticipatamente per la disponibilità.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 05/12/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.