Metastasi peritoneale
Mia madre è stata operata per la prima volta nel febbraio del 2004 per resezione anteriore VLS con ileostomia temporaneo per k; ricanalizzata il mese successivo; nel gennaio del 2007 subiva una laparoplastica in fossa iliaca destra e nel novembre del 2008 emicolectomia destra per k colon in seguito alla quale con apposizione dei port a cath ha cominciato cicli di kemio; infine il due novembre scorso, in seguito a forti dolori all'addome è stato riscontrato un ascessoe e quindi si è intervenuti mediante resezione ileale comprendente la pregressa anastomosi ileo-traversa e confezionamento di ileo traverso anastomosi L.L. manuale. Mia madre è debilitata e non si è ripresa dall'intervento, mangia pochissimo e ha frequentissime scariche di diarrea e dolore all'addome. L'oncologo, dopo mie grandi insistenza mi ha vindirizzato verso la terpia del dolore. Questo significa che per mia madre non c'è più speranza? Mia madre ha 78 anni ma è forte e "sana" al di fuori della malattia. Che cosa devo fare? Voglio precisare che fegato e polmoni sono indenni. Grazie!
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Credo che per indizzarla alla terapia del dolore ( o forse alla terapia di supporto) che l'ha vista pensa ce gli svantaggi della hemio siano superiori agli ipotetici vantaggi. Ne parli comunque con il suo oncologo.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
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Utente
dottore, la ringrazio per la sua disponibilità; ho aggiunto l'esito dell'esame istologico in un'altra richiesta. Non so se l'ha letta. Comunque per maggior sicurezza gliela riscrivo. Metastasi peritoneale di adenocarcinoma poco differenziato senza componente mucinosa e con aspetti di differenziazione squamosa. La neoplasia infiltra dall'esterno la parete dell'ileo e del colon a tutto spessore sino ad ulcerare la mucosa di entrambi i visceri. Diffusa invasione angiolinfatica. Stamane l'oncologo mi ha detto telefonicamente che quando la mamma si riprenderà (se si riprenderà, aggiungo io) riprenderemo la terapia. La prognosi però secondo me, è infausta. Un altro medico, infatti, mi ha detto che questa è la fase finale. A chi devo credere? Io vorrei solo che mamma non soffrisse e avesse una qualità di vita accettabile. Che cosa farebbe se si trattasse di un suo congiunto? la prego di scusarmi,e la ringrazio ancora per la sua celerità nel rispondermi.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.2k visite dal 29/11/2010.
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