Consulto chemioterapia adiuvante tumore al polmone
Gent.li dottori,
è stato recentemente riscontrato un tumore al polmone sinistro a mio padre, 65 anni, fumatore da 45, in ottime condizioni di salute, asintomatico, trattato chirurgicamente.
Questi gli esami pre-operatori:
1)TC encefalo-torace-addome: grossolana lesione neoformativa (diametro max 6,5 cm) in corrispondenza del segmento apico posteriore del lobo polmonare sinistro, adeso alla pleura costale. In ambito mediastinico, multipli piccoli linfonodi di diametro inferiore al cm. Non altri elementi da segnalare
2)TAC PET globale corporea: lesione verosimilmente eteroformativa (diametro 6,0 cm) in sede parechimale polmonare sinistra (SUV max 11.4)a livello del segmento posteriore del lobo superiore. Minuta adenopatia in sede ilo-peribranchiale omolaterale (SUV max 3) di verosimile natura infiammaoria. Nessun altro reperto di significato patologico da segnalare.
Sintesi intervento: lobectomia superiore sx e resezione atipica del segmento apicale del lobo inferiore + pleurectomia parietale parziale e linfoadenectomia radicale
Esito esame istologico: carcinoma scarsamente differenziato, di 6 cm di asse maggiore, non a piccole cellule, a pattern prevalentemente solido con associati aspetti di differenziazione ghiandolare. Trancia di resezione branchiale e pleura viscerale indenne da infiltrazione neoplastica. Linfonodi prelevati: totale 55 (0/55) (... segue la lista delle stazioni, e per ciascuna il dato 0/N).
Stadiazione: stadio Ib (pT2 N0 M0)
L'intervento è stato tollerato bene e mio padre gode di buona saluta, ed è già tornato al lavoro. Abbiamo chiesto consulto ad un oncologo, il quale ci ha detto che, in considerazione dello stadio della malattia (non ancora estesa ai linfonodi) e della radicalità dell'intervento, non si consiglia chemioterapia adiuvante, in quanto i benefici in questo stadio non sono ancora confermati. Ci ha pertanto consigliato di essere seguiti regolarmente, ogni 3 mesi, per gli esami di controllo.
Vorrei chiedervi se, alla luce di questo quadro, possiamo fidarci di tale consulto e non effettuare chemioterapia adiuvante, o se invece vi risulta che sia opportuno procedere diversamente. Vi ringrazio in anticipo.
Chiara
è stato recentemente riscontrato un tumore al polmone sinistro a mio padre, 65 anni, fumatore da 45, in ottime condizioni di salute, asintomatico, trattato chirurgicamente.
Questi gli esami pre-operatori:
1)TC encefalo-torace-addome: grossolana lesione neoformativa (diametro max 6,5 cm) in corrispondenza del segmento apico posteriore del lobo polmonare sinistro, adeso alla pleura costale. In ambito mediastinico, multipli piccoli linfonodi di diametro inferiore al cm. Non altri elementi da segnalare
2)TAC PET globale corporea: lesione verosimilmente eteroformativa (diametro 6,0 cm) in sede parechimale polmonare sinistra (SUV max 11.4)a livello del segmento posteriore del lobo superiore. Minuta adenopatia in sede ilo-peribranchiale omolaterale (SUV max 3) di verosimile natura infiammaoria. Nessun altro reperto di significato patologico da segnalare.
Sintesi intervento: lobectomia superiore sx e resezione atipica del segmento apicale del lobo inferiore + pleurectomia parietale parziale e linfoadenectomia radicale
Esito esame istologico: carcinoma scarsamente differenziato, di 6 cm di asse maggiore, non a piccole cellule, a pattern prevalentemente solido con associati aspetti di differenziazione ghiandolare. Trancia di resezione branchiale e pleura viscerale indenne da infiltrazione neoplastica. Linfonodi prelevati: totale 55 (0/55) (... segue la lista delle stazioni, e per ciascuna il dato 0/N).
Stadiazione: stadio Ib (pT2 N0 M0)
L'intervento è stato tollerato bene e mio padre gode di buona saluta, ed è già tornato al lavoro. Abbiamo chiesto consulto ad un oncologo, il quale ci ha detto che, in considerazione dello stadio della malattia (non ancora estesa ai linfonodi) e della radicalità dell'intervento, non si consiglia chemioterapia adiuvante, in quanto i benefici in questo stadio non sono ancora confermati. Ci ha pertanto consigliato di essere seguiti regolarmente, ogni 3 mesi, per gli esami di controllo.
Vorrei chiedervi se, alla luce di questo quadro, possiamo fidarci di tale consulto e non effettuare chemioterapia adiuvante, o se invece vi risulta che sia opportuno procedere diversamente. Vi ringrazio in anticipo.
Chiara
[#1]
Cara Chiara,
sicuramente il quadro descritto è sufficientemente incoraggiante ed è altrettante vero che nelle neoplasie polmonari non è accertata l'utilità della chemioterapia adiuvante. Pertanto in questa ottica il giudizio è forzosamente influenzato dall'esperienza clinica personale. A mio avviso può essere utile effettuare una chemioterapia adiuvante in considerazione dei nuovi farmaci che possono essere impiegati nelle neoplasie polmonari (farmaci che certamente forniscono un vantaggio nelle malattie più avanzate e quindi si sono dimostrati piuttosto efficaci). In definitiva quindi può essere corretta la scelta di uno stretto follow-up come anche (a mio avviso), se non ci sono delle comorbilità, l'impiego di una terapia precauzionale.
Sempre a disposizione, un caro saluto
Dr. Carlo Pastore
sicuramente il quadro descritto è sufficientemente incoraggiante ed è altrettante vero che nelle neoplasie polmonari non è accertata l'utilità della chemioterapia adiuvante. Pertanto in questa ottica il giudizio è forzosamente influenzato dall'esperienza clinica personale. A mio avviso può essere utile effettuare una chemioterapia adiuvante in considerazione dei nuovi farmaci che possono essere impiegati nelle neoplasie polmonari (farmaci che certamente forniscono un vantaggio nelle malattie più avanzate e quindi si sono dimostrati piuttosto efficaci). In definitiva quindi può essere corretta la scelta di uno stretto follow-up come anche (a mio avviso), se non ci sono delle comorbilità, l'impiego di una terapia precauzionale.
Sempre a disposizione, un caro saluto
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Il dato anatomo-patologico attuale e conseguentemente lo stadio classificativo iniziale (IB), a mio parere, non giustifica nessuna terapia adiuvante(radio e/o chemioterapica). La radioterapia potrebbe avere un ruolo in caso di resezione chirurgica marginale, allo scopo di ridurre il rischio di recidiva locale. Sulla chemioterapia, nello specifico, si è già espresso sapientemente il collega Pastore.
Cordialità
Dr.Filippo alongi
Cordialità
Dr.Filippo alongi
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#3]
Ex utente
Grazie per il consulto.
In effetti, nell'ospedale in cui è stato operato mio padre, il team oncologico è solito preferire, nello stadio Ib, uno stretto follow up alla chemioterapia. Mi fido molto dei medici che hanno in cura mio padre, che ci hanno seguiti tempestivamente e con scrupolo, tuttavia restiamo in dubbio sulla possibilità di chiedere un altro consulto.
Mi è stato detto che a volte, per un tumore di dimensioni come quello di mio padre (6 cm), viene fatta eseguire comunque la chemioterapia a scopo preventivo, per evitare recidiva locale. Può la dimensione essere un fattore di maggior rischio? Grazie
In effetti, nell'ospedale in cui è stato operato mio padre, il team oncologico è solito preferire, nello stadio Ib, uno stretto follow up alla chemioterapia. Mi fido molto dei medici che hanno in cura mio padre, che ci hanno seguiti tempestivamente e con scrupolo, tuttavia restiamo in dubbio sulla possibilità di chiedere un altro consulto.
Mi è stato detto che a volte, per un tumore di dimensioni come quello di mio padre (6 cm), viene fatta eseguire comunque la chemioterapia a scopo preventivo, per evitare recidiva locale. Può la dimensione essere un fattore di maggior rischio? Grazie
[#4]
Cara Chiara,
certamente le dimensioni di un nodulo neoplastico vengono considerate quando si programma una strategia terapeutica (6 cm non sono pochi). Come scrivevo precedentemente non è sbagliato nessuno dei due approcci (terapia o follow-up) poichè non ci sono evidenze certe di un vantaggio della chemioterapia (ma solo un trend di vantaggio). Visto l'ottimo rapporto con i curanti consiglierei di optare per lo strettissimo follow-up.
Un caro saluto, sempre a disposizione
Carlo Pastore
certamente le dimensioni di un nodulo neoplastico vengono considerate quando si programma una strategia terapeutica (6 cm non sono pochi). Come scrivevo precedentemente non è sbagliato nessuno dei due approcci (terapia o follow-up) poichè non ci sono evidenze certe di un vantaggio della chemioterapia (ma solo un trend di vantaggio). Visto l'ottimo rapporto con i curanti consiglierei di optare per lo strettissimo follow-up.
Un caro saluto, sempre a disposizione
Carlo Pastore
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 12.7k visite dal 07/09/2007.
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