Chemioterapia adiuvante

Salve,
mio padre (73 anni) è stato sottoposto ad intervento chirurgico per un carcinoma al sigma-retto (scarsamente differenziato con aspetti di tipo endocrino infiltrante il mesoretto e con metastasi in 15/16 linfonodi, pT4a, pN2b, pMX, stadio IIIC),il 2-Nov ed è stato dimesso l'8-Nov. In seguito, ci è stato detto che doveva stare a casa e rimettersi in forze prima di una chemio da incominciare un mese dopo...infatti la visita oncologica è stata fissata per il 2-Dic. Da quando è tornato a casa, tuttavia, mio padre non è riuscito a riprendersi affatto motivo per cui domani verrà ricoverato in altra struttura. Era forse necessario fare una chemioterapia adiuvante che non ci è stata proposta? Inoltre volevo chiedere se il tempo che abbiamo atteso per il ricovero, seguendo le indicazioni che ci sono state date, è stato eccessivo (l'esame bioptico ci è arrivato Mercoledì scorso 17-Novembre) e abbiamo da contattato degli specialisti che ci hanno dato disponibilità solo per questa settimana. Infine, scusate se pongo troppe domande ma sono davvero piena di dubbi, la tac rivela metastasi al peritoneo e al fegato ma il chirurgo che ha operato mio padre scrive a chiare lettere "Non segni di carcinosi peritoneale" nella relazione dell'intervento (da premettere che dice di aver visto il peritoneo parietale sinistro, pelvico e prevescicale ed aver inciso quello posteriore...). Vi prego gentilmente di farmi un pò di chiarezza perchè questa brutta storia ci è caduta addosso per caso...e ci era stato anche detto che il tumore era benigno e che l'operazione era talmente facile che non c'era nemmeno bisogno della stomia (che invece ha dovuto chiaramente mettere).... La ringrazio anticipatamente.