Chemioterapia adiuvante cistectomia radicale

Salve, vi scrivo per un consulto in merito alla chemioterapia adiuvante la cistectomia radicale che mio padre, 74 anni, ha subito il 27.09.10.
Riassumo in breve lo stato di salute di mio padre:
- buona forma fisica (nessun problema di peso o articolare, ma è iperteso cronico da più di 30 anni e ha l'aldosteronismo primitivo)
- buona ripresa dall'intervento di cistectomia radicolare (ha conservato lo stimolo e una buona capacità di svuotamento). Come sintomi negativi avverte: qualche distrurbo intestinale, senso di sposatezza, più volte va di corpo durante il giorno, anemia, inappetenza.
Abbiamo avuto il risultato dell'istologico Lun 15.11: T4 N2 Mx G3, ovvero "carcinoma uroteliale della vescica, infiltrante la tonaca muscolare, con diffusi foci di linfanigite neoplastica che si estendono nel cellulare adiposo perivescicale, neoplasia presente anche a livello di uretra prostatica con infiltrazioni della prostata, ma vescicali seminali indenni. Presenti bilateralmente metastasi linfonodali multiple a livello di linfonodi iliaci ed otturatori".
La valutaz oncologica consiglia: 4 cicli di chemio (CBDCA+GEM), da somministrare tramite flebo 2 giorni al mese (2 venerdì di seguito e sospensione di 15gg tra un ciclo e l'altro.)
Lei cosa ne pensa? Che effetti può avere?
L'oncologo si è espresso in modo allarmante facendoci capire che c'è un'alta probabilità di recidiva e che la chemio potrebbe attaccare "le cellule buone del midollo", ovviamente sconfortandoci.
E' così grave la situazione anche se il carcinoma e i linfonodi intaccati sono stati rimossi? E' in pericolo di vita?
La ringrazio infinitamente.
Buona serata
Saluti,
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
nel calcolo delle possibilità, il rischio di ripresa di malattia è alto (N2) e pertanto nonostante i rischi iatrogeni (legati agli effetti collaterali della cura), io valuterei di farla.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)