Carcinoma seno con metastasi polmonare
Salve dottori,
mia madre, di anni 61, è affetta da una metastasi polmonare (3 noduli inferiori/uguali ad 1 cm) comparsa a distanza di 3 anni dopo la scoperta di un carcinoma her2 positivo al seno. Adesso ha ricominciato con i cicli di chemio.
sui giornali spesso leggo del del tumore alla mammella come di una malattia verso la quale la scienza sta trovando sempre maggiori cure, mentre si parla del cancro al polmone come di una brutta bestia contro cui si stenta acora a trovare cure efficaci. Vorrei capire solo una cosa: in caso di metastasi polmonari migrate da una massa tumorale originaria del seno, si sta parlando di una malattia simile a quella del polmone o si tratta di tutt'atra cosa. Vorrei soprattutto capire la questione in termini dipossibilità di cura, convivenza, sopravvivenza, complicanze.
Sicuro di un cortese riscontro vi ringrazio anticipatamente e mi congratulo col prezioso servizio offerto.
mia madre, di anni 61, è affetta da una metastasi polmonare (3 noduli inferiori/uguali ad 1 cm) comparsa a distanza di 3 anni dopo la scoperta di un carcinoma her2 positivo al seno. Adesso ha ricominciato con i cicli di chemio.
sui giornali spesso leggo del del tumore alla mammella come di una malattia verso la quale la scienza sta trovando sempre maggiori cure, mentre si parla del cancro al polmone come di una brutta bestia contro cui si stenta acora a trovare cure efficaci. Vorrei capire solo una cosa: in caso di metastasi polmonari migrate da una massa tumorale originaria del seno, si sta parlando di una malattia simile a quella del polmone o si tratta di tutt'atra cosa. Vorrei soprattutto capire la questione in termini dipossibilità di cura, convivenza, sopravvivenza, complicanze.
Sicuro di un cortese riscontro vi ringrazio anticipatamente e mi congratulo col prezioso servizio offerto.
[#2]
Utente
Salve dottore,
a distanza di molto tempo le riscrivo perchè le condizione di mia mamma (ora 63 anni) sono peggiorate.
Il tumore secondario, nonostante i numerosi cicli di terapia effettuati con i più svariati farmaci (capecitabina, docetaxel, trastuzumab, vinorelbina,.....) non hanno avuto l'effetto sperato e le formazioni sono andate, seppur di poco, aumentando di numero e di volume.
All'ultima tac è stato anche riscontrato un processo di escavazione centrale in alcune delle formazioni secondarie.
Cosa vuol dire escavazione centrale? E' purtroppo segno di una complicanza ulteriore?
Esiste un approccio farmacologico diverso da principi già sperimentati senza risultati o un intervento strumentale innovativo che potrebbe fare al suo caso?
Grazie infinite.
a distanza di molto tempo le riscrivo perchè le condizione di mia mamma (ora 63 anni) sono peggiorate.
Il tumore secondario, nonostante i numerosi cicli di terapia effettuati con i più svariati farmaci (capecitabina, docetaxel, trastuzumab, vinorelbina,.....) non hanno avuto l'effetto sperato e le formazioni sono andate, seppur di poco, aumentando di numero e di volume.
All'ultima tac è stato anche riscontrato un processo di escavazione centrale in alcune delle formazioni secondarie.
Cosa vuol dire escavazione centrale? E' purtroppo segno di una complicanza ulteriore?
Esiste un approccio farmacologico diverso da principi già sperimentati senza risultati o un intervento strumentale innovativo che potrebbe fare al suo caso?
Grazie infinite.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.3k visite dal 17/11/2010.
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