Intervento mastectomia
Gentilissimi dottori, avrei bisogno di un parere di ordine realmente generale. Sono alle prese con un problema nuovo e inaspettato che riguarda mia mamma (78 anni). Giorni fa le è stato diagnosticato un tumore alla mammella, che risulta di dimensioni 3,5 cm. Il chirurgo dell'unità operativa della mia città ha suggerito un tempestivo intervento (comprendente anche uno scavamento ascellare) e ci ha posto la seguente alternativa: l'asportazione completa della mammella; oppure il tentativo di salvarne una parte sottopendosi, successivamente, ad una impegnativa radioterapia.
Da profana (putroppo): la proposizione del quesito è corretta? la radioterapia non sarebbe comunque necessaria?
Aggiungo che al momento la cartella clinica di mia mamma non è in nostro possesso, dunque non riesco ad aggiungere i dati tecnici di cui forse ci sarebbe bisogno.
Cordialmente, fiammetta
Da profana (putroppo): la proposizione del quesito è corretta? la radioterapia non sarebbe comunque necessaria?
Aggiungo che al momento la cartella clinica di mia mamma non è in nostro possesso, dunque non riesco ad aggiungere i dati tecnici di cui forse ci sarebbe bisogno.
Cordialmente, fiammetta
[#1]
Cara Fiammetta,
direi che in considerazione dell'età di mamma l'opzione terapeutica migliore è la mastectomia radicale con svuotamento del cavo ascellare. In caso di mastectomia radicale, sperando che i linfonodi del cavo ascellare siano indenni, non occorre radioterapia adiuvante. Discorso a parte merita il trattamento medico al quale molto probabilmente dovrà essere sottoposta (date le dimensioni di 3.5 cm della malattia). Per decidere però l'opzione migliore è necessario avere l'esame istologico definitivo tanto sulla malattia che sui linfonodi che verranno prelevati dal cavo ascellare. Dopo la tipizzazione accurata infatti si deciderà per il meglio.
In attesa di ulteriori notizie, porgo cordialissimi saluti
Dr. Carlo Pastore
direi che in considerazione dell'età di mamma l'opzione terapeutica migliore è la mastectomia radicale con svuotamento del cavo ascellare. In caso di mastectomia radicale, sperando che i linfonodi del cavo ascellare siano indenni, non occorre radioterapia adiuvante. Discorso a parte merita il trattamento medico al quale molto probabilmente dovrà essere sottoposta (date le dimensioni di 3.5 cm della malattia). Per decidere però l'opzione migliore è necessario avere l'esame istologico definitivo tanto sulla malattia che sui linfonodi che verranno prelevati dal cavo ascellare. Dopo la tipizzazione accurata infatti si deciderà per il meglio.
In attesa di ulteriori notizie, porgo cordialissimi saluti
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Cara signora,
concordo con il collega Pastore sulla priorità di un intervento più amplio in virtù del diametro della neoplasia, pur non conoscendo gli altri parametri biologici.
La radioterapia ha un ruolo di completamento(ADIUVANTE) dell'intervento chirurgico solo se questo è conservativo(quadrantectomia/tumorectomia). la RT trova applicazione post-mastectomia solo in casi particolari in qui c'è il rischio di resezione incompleta, margini positivi, infiltrazione cutanea o muscolare profonda o linfonodi positivi dopo la dissezione ascellare (superiorio = a quattro).
Cordiali Saluti
Dr.Filippo Alongi
concordo con il collega Pastore sulla priorità di un intervento più amplio in virtù del diametro della neoplasia, pur non conoscendo gli altri parametri biologici.
La radioterapia ha un ruolo di completamento(ADIUVANTE) dell'intervento chirurgico solo se questo è conservativo(quadrantectomia/tumorectomia). la RT trova applicazione post-mastectomia solo in casi particolari in qui c'è il rischio di resezione incompleta, margini positivi, infiltrazione cutanea o muscolare profonda o linfonodi positivi dopo la dissezione ascellare (superiorio = a quattro).
Cordiali Saluti
Dr.Filippo Alongi
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#3]
Concordo con i colleghi, ma terrei conto anche dell'aspetto psicologico in considerazione dell'età della paziente.
In altre parole, se la mammella presenta dimensioni (cospicue) tali da poter consentire un intervento conservativo e la paziente non accetta l'intervento demolitivo, una quadrantectomia + svuotamento del cavo ascellare + RT complementare può essere considerata una opzione ragionevole.
Per quanto possa sembrare strano, proprio in età avanzata l'intervento demolitivo determina gli effetti più devastanti sul piano psicologico.
Esprimere tuttavia un parere a distanza via Internet non è facile.
In ogni caso l'opzione chirurgica proposta è da considerare
corretta.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
In altre parole, se la mammella presenta dimensioni (cospicue) tali da poter consentire un intervento conservativo e la paziente non accetta l'intervento demolitivo, una quadrantectomia + svuotamento del cavo ascellare + RT complementare può essere considerata una opzione ragionevole.
Per quanto possa sembrare strano, proprio in età avanzata l'intervento demolitivo determina gli effetti più devastanti sul piano psicologico.
Esprimere tuttavia un parere a distanza via Internet non è facile.
In ogni caso l'opzione chirurgica proposta è da considerare
corretta.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#6]
Ex utente
cari Dottori,
scrivo perchè desidero aggiornarvi sulla situazione di mia mamma e, se è possibile, avere nuovamente da voi un parere o suggerimento.
Mamma, 78 anni, ha alla fine subito un intervento di quadrantectomia + svuotamento del cavo ascellare. L'idea era che ad esso sarebbe seguita una radioterapia e poi una ormonoterapia.
L'esito dell'esame istologico, però, ha indotto l'oncologo a decidere diversamente: subito una chemioterapia di 6 mesi, poi (o addirittura in contemporanea) RX e terapia ormonale.
Questo il referto: carcinoma duttale infiltrante G3;
Interessati 10 linfonodi su 17.
Linfonodi ascellari di I e II livello: 7 linfonodi con metastasi nodali e perinodali massive;
Linfonodi ascellari di III livello: un linfonodo con metastasi massive e 2 linfonodi con metastasi emboliche.
T2 N3 M0.
lo stato generale di salute di mamma è comunque buono, così come il suo stato psicologico.
Queste le domande a cui, tramite voi, cercherei una risposta:
1)la chemioterapia abbassa EFFETTIVAMENTE il rischio di ripresa del tumore?
2)effettuare chemio in contemporanea a RX non è troppo pesante per una paziente anziana?
3) in un periodo di 6 mesi di chemio, quando si rilevano eventuali effetti negativi collaterali?
4) è bene assumere in questa fase integratori alimentari?
5) nell'ipotesi che tutte queste cure non fossero sufficienti, l'età non verde di mia mamma allontanerebbe (almeno un po') il rischio di una ripresa del male?
7) sulla base della vostra esperienza, vi sentireste di fare una previsione di qualche tipo?
Grazie di cuore per tutto quello che potrete dirmi.
Fiammetta
scrivo perchè desidero aggiornarvi sulla situazione di mia mamma e, se è possibile, avere nuovamente da voi un parere o suggerimento.
Mamma, 78 anni, ha alla fine subito un intervento di quadrantectomia + svuotamento del cavo ascellare. L'idea era che ad esso sarebbe seguita una radioterapia e poi una ormonoterapia.
L'esito dell'esame istologico, però, ha indotto l'oncologo a decidere diversamente: subito una chemioterapia di 6 mesi, poi (o addirittura in contemporanea) RX e terapia ormonale.
Questo il referto: carcinoma duttale infiltrante G3;
Interessati 10 linfonodi su 17.
Linfonodi ascellari di I e II livello: 7 linfonodi con metastasi nodali e perinodali massive;
Linfonodi ascellari di III livello: un linfonodo con metastasi massive e 2 linfonodi con metastasi emboliche.
T2 N3 M0.
lo stato generale di salute di mamma è comunque buono, così come il suo stato psicologico.
Queste le domande a cui, tramite voi, cercherei una risposta:
1)la chemioterapia abbassa EFFETTIVAMENTE il rischio di ripresa del tumore?
2)effettuare chemio in contemporanea a RX non è troppo pesante per una paziente anziana?
3) in un periodo di 6 mesi di chemio, quando si rilevano eventuali effetti negativi collaterali?
4) è bene assumere in questa fase integratori alimentari?
5) nell'ipotesi che tutte queste cure non fossero sufficienti, l'età non verde di mia mamma allontanerebbe (almeno un po') il rischio di una ripresa del male?
7) sulla base della vostra esperienza, vi sentireste di fare una previsione di qualche tipo?
Grazie di cuore per tutto quello che potrete dirmi.
Fiammetta
[#7]
1) teoricamente sì ma per rispondere a questa domanda occorrerebbe conoscere anche lo stato dei RECETTORI ORMONALI che io non leggo nella Sua esposizione.
2)Del problema ne abbiamo a lungo discusso anche su questo sito.
Nonostante Lei non precisi il tipo di chemioterapia (è importante),
fosse mia madre, chiederei di differire la radioterapia rispetto
alla chemioterapia.
Per meglio rispondere agli altri quesiti, completi il quadro con i dati mancanti (indice di proliferazione, Recettori ormonali, c-eRB...)
Cordiali saluti
Salvo Catania
2)Del problema ne abbiamo a lungo discusso anche su questo sito.
Nonostante Lei non precisi il tipo di chemioterapia (è importante),
fosse mia madre, chiederei di differire la radioterapia rispetto
alla chemioterapia.
Per meglio rispondere agli altri quesiti, completi il quadro con i dati mancanti (indice di proliferazione, Recettori ormonali, c-eRB...)
Cordiali saluti
Salvo Catania
[#8]
Ex utente
Gentili Dottori,
provo a trascrivere i dati a cui fa riferimento il dott. Catania e di cui ho chiesto notizia all'oncologo:
l'indice di proliferazione è 7%.
Recettori ormonali positivi.
DAKO +
Altri elementi, forse utili, li ricavo dal REFERTO:
1) Quadrante mammario:
Snomed Icd9
TO4025
T04025
M85004
M09400
2) Linfonodi ascellari I-II livello:
Snomed Icd9
T08711
T08711
M85006
3) Linfonodi ascellari III livello:
Snomed Icd9
T08711
T08711
M85006
Per quanto riguarda la chemioterapia, hanno deciso per la CMF (6 cicli). La composizione è: ciclofosfamide 900; 5FU 900; methotrexate 50. La prima somministrazione è avvenuta oggi; la prossima tra 3 settimane e così a seguire.
Vi trascrivo le questioni che mi stanno a cuore:
1) la chemioterapia abbassa EFFETTIVAMENTE il rischio di ripresa del tumore?
3) in un periodo di 6 mesi di chemio, quando si rilevano eventuali effetti negativi collaterali?
4) è bene assumere in questa fase integratori alimentari, o eventualmente l'ascorbato di potassio?
5) nell'ipotesi che tutte queste cure non fossero sufficienti, l'età non verde di mia mamma allontanerebbe (almeno un po') il rischio di una ripresa del male?
7) sulla base della vostra esperienza, vi sentireste di fare una previsione di qualche tipo?
Grazie di nuovo.
Faimmetta
provo a trascrivere i dati a cui fa riferimento il dott. Catania e di cui ho chiesto notizia all'oncologo:
l'indice di proliferazione è 7%.
Recettori ormonali positivi.
DAKO +
Altri elementi, forse utili, li ricavo dal REFERTO:
1) Quadrante mammario:
Snomed Icd9
TO4025
T04025
M85004
M09400
2) Linfonodi ascellari I-II livello:
Snomed Icd9
T08711
T08711
M85006
3) Linfonodi ascellari III livello:
Snomed Icd9
T08711
T08711
M85006
Per quanto riguarda la chemioterapia, hanno deciso per la CMF (6 cicli). La composizione è: ciclofosfamide 900; 5FU 900; methotrexate 50. La prima somministrazione è avvenuta oggi; la prossima tra 3 settimane e così a seguire.
Vi trascrivo le questioni che mi stanno a cuore:
1) la chemioterapia abbassa EFFETTIVAMENTE il rischio di ripresa del tumore?
3) in un periodo di 6 mesi di chemio, quando si rilevano eventuali effetti negativi collaterali?
4) è bene assumere in questa fase integratori alimentari, o eventualmente l'ascorbato di potassio?
5) nell'ipotesi che tutte queste cure non fossero sufficienti, l'età non verde di mia mamma allontanerebbe (almeno un po') il rischio di una ripresa del male?
7) sulla base della vostra esperienza, vi sentireste di fare una previsione di qualche tipo?
Grazie di nuovo.
Faimmetta
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 6.6k visite dal 29/08/2007.
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