Neoplasia delle ie biliari
Gentile dottore,
mi rivolgo a voi per avere un ulteriore chiarimento in merito alla situazione di una nostra famigliare (età 75 anni), ricoverata presso l'ospedale Niguarda di Milano per il trattamento chirurgico di un carcinoma alla colecisti (sotto la direzione del prof.re Raffaele Pugliesi).
In seguito ad accertamenti diagnostici è stata rilevata una neoformazione di 3,5 cm localizzata alla cistifellea con conseguente corredo sintomatico: a) ittero; b) prurito; c) urine scure; d) feci acoliche; e) calo ponderale.
Il primo trattamento cui è stata sottoposta la paziente è un drenaggio biliare esterno, al quale è tuttavia subentrato un decadimento delle condizioni generali con l'insorgere di pancreatite postoperatoria e pleurite (la paziente è già affetta da pregressa sarcoidosi cronica), oggi risolte dopo una degenza di 7 gg presso il reparto di terapia subintensiva.
I medici avranno modo di esprimersi in modo esauriente soltanto in seguito all'esito dell'esame istologico (che avrà luogo nella fase intraoperatoria), tuttavia parlano di un intervento assai complicato, con l'asportazion della cistifellea, parte del fegato, nonchè un tratto di intestino e pancreas.
In attesa di avere maggiori chiarimenti dal primario del reparto volevo chiedere se:
1) può essere (ancora) verosimilmente compatibile con il trattamento chirurgico la condizione clinica di una paziente di anni 75, affetta da patologia polmonare cronica (sarcoidosi) nella quale sono subentrate le complicaze di cui sopra (pancreatite e pleurite).
2) l'intervento chirurgico in casi analoghi a questo è (statisticamente) idoneo alla risoluzione radicale della patologia, oppure alla sola riduzione della massa neoplastica.
3) la condizione dell'ittero e la negatività dei marker tumorali è generalmente indicativa (rispettivamente) di una maggiore gravità od estensione della malattia.
In ogni caso il carcinoma non sembra presentare metastasi (certamente non ad organi lontani).
mi rivolgo a voi per avere un ulteriore chiarimento in merito alla situazione di una nostra famigliare (età 75 anni), ricoverata presso l'ospedale Niguarda di Milano per il trattamento chirurgico di un carcinoma alla colecisti (sotto la direzione del prof.re Raffaele Pugliesi).
In seguito ad accertamenti diagnostici è stata rilevata una neoformazione di 3,5 cm localizzata alla cistifellea con conseguente corredo sintomatico: a) ittero; b) prurito; c) urine scure; d) feci acoliche; e) calo ponderale.
Il primo trattamento cui è stata sottoposta la paziente è un drenaggio biliare esterno, al quale è tuttavia subentrato un decadimento delle condizioni generali con l'insorgere di pancreatite postoperatoria e pleurite (la paziente è già affetta da pregressa sarcoidosi cronica), oggi risolte dopo una degenza di 7 gg presso il reparto di terapia subintensiva.
I medici avranno modo di esprimersi in modo esauriente soltanto in seguito all'esito dell'esame istologico (che avrà luogo nella fase intraoperatoria), tuttavia parlano di un intervento assai complicato, con l'asportazion della cistifellea, parte del fegato, nonchè un tratto di intestino e pancreas.
In attesa di avere maggiori chiarimenti dal primario del reparto volevo chiedere se:
1) può essere (ancora) verosimilmente compatibile con il trattamento chirurgico la condizione clinica di una paziente di anni 75, affetta da patologia polmonare cronica (sarcoidosi) nella quale sono subentrate le complicaze di cui sopra (pancreatite e pleurite).
2) l'intervento chirurgico in casi analoghi a questo è (statisticamente) idoneo alla risoluzione radicale della patologia, oppure alla sola riduzione della massa neoplastica.
3) la condizione dell'ittero e la negatività dei marker tumorali è generalmente indicativa (rispettivamente) di una maggiore gravità od estensione della malattia.
In ogni caso il carcinoma non sembra presentare metastasi (certamente non ad organi lontani).
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Gentile Utente,
queste condizioni patologiche qualora si ritengano operabili è opportuno che siano resecate. I rischi chirurgici vanno ovviamente ampiamente discussi con chirurghi ed anestesisti. Purtroppo queste neoplasie sono assai gravi e tendono a ripresentarsi anche quando non vi è evidenza preoperatoria di metastasi. Ittero e markers tumorali sono non significativi rispetto alla prognosi.
un caro saluto
queste condizioni patologiche qualora si ritengano operabili è opportuno che siano resecate. I rischi chirurgici vanno ovviamente ampiamente discussi con chirurghi ed anestesisti. Purtroppo queste neoplasie sono assai gravi e tendono a ripresentarsi anche quando non vi è evidenza preoperatoria di metastasi. Ittero e markers tumorali sono non significativi rispetto alla prognosi.
un caro saluto
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 05/11/2010.
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