25-30% di quota intra e perilesionale di c
Egregio Dottore le scrivo per sottoporre alla sua attenzione il caso di mia moglie (42 aa), le premetto che dopo l'accaduto ho frequentato spesso il forum e la ringrazio per il tempo e la professionalità che dedica a noi “lettori”.Le documento,perdoni le lungaggini,in maniera credo dettagliata il nostro caso: gli esami diagnostici riportavano senza dubbio una neoplasia di 1.5cm nel QIE;
1°interv. 09/05/07 quadrantectomia 3,5cm+ampliamento1,2cm+Lsen.:CDI 2,6cm G3,moderata reazione desmoplastica,infiltrato linfomononucleato intra e peritumorale,alcune immagini di infiltrazioni perivascolare e perineurale,25-30% di quota intra e perilesionale di C. intraduttale di alto grado e di tipo comedocarcinoma, ER75%,PgR70%,Cerb-2 neg.,Ki-67(Mib-1)40%,P53 80%, margini indenni(in un punto sono in strettissima prossimità(non è fornita distanza)),Lsen. negativo all’esame intraoperatorio estemporaneo e positivo a quello definitivo.
2°interv. 31/05/07 Linfoadectomia completa(non sono refertati i livelli asportati né dove sono stati reperiti i 7 linfonodi): tessuto fibroadiposo di cm 4x3x2 si repertano 7 linf. esenti da metastasi e sede di iperplasia linfoide di tipo misto e istiocitosi dei seni. PT2,PN1sn,Mx;stadio IIB.
Scint.ossea neg.,Tac (t.b.) neg. CAE 1,1-C15-3 4,4.
25/06/07 inizio chemio ACx4+Tx4+RT+OT(LH-RH+TAM); a Roma in linea di massima i suoi colleghi quasi tutti d’accordo, all’IEO,dopo verifica dei vetrini (che coincide con la precedente), la terapia proposta da un autorevole oncologo è stata LH-RH anal. per 2 o 5 aa associata a Tam per 5 aa e RT. Ora le chiedo,nei limiti che lei riterrà più opportuni,di esprimere un parere sui seguenti quesiti: 1) cosa pensa dell’approccio chirurgico e del risultato finale(la neoplasia è stata correttamente stadiata).
2) valutazione delle due terapie proposte.
3) ritiene opportuna la soppressione ovarica con LH-RH associata alla chemio.
4) cosa pensa di P53: ho letto che se è espressa nella forma classica risponde alle antracicline e non al Paclitaxel invece se mutata risponde solo a quest’ultimo e i restanti citotossici forniscono un guadagno funzionale aumentandone la proliferazione; c’è un modo per sapere la natura di P53.
5) ultimo ciclo di AC il 28/08, l’indicatore P53 al 80%, secondo lei è opportuno continuare la terapia con i Taxani e visto che ancora mestruata è indicato iniziare il LH-RH associato ai Tax.
Mi perdoni per la natura delle domande, ma io ci provo lo stesso.
Distinti saluti un suo ammiratore... o vostro.
1°interv. 09/05/07 quadrantectomia 3,5cm+ampliamento1,2cm+Lsen.:CDI 2,6cm G3,moderata reazione desmoplastica,infiltrato linfomononucleato intra e peritumorale,alcune immagini di infiltrazioni perivascolare e perineurale,25-30% di quota intra e perilesionale di C. intraduttale di alto grado e di tipo comedocarcinoma, ER75%,PgR70%,Cerb-2 neg.,Ki-67(Mib-1)40%,P53 80%, margini indenni(in un punto sono in strettissima prossimità(non è fornita distanza)),Lsen. negativo all’esame intraoperatorio estemporaneo e positivo a quello definitivo.
2°interv. 31/05/07 Linfoadectomia completa(non sono refertati i livelli asportati né dove sono stati reperiti i 7 linfonodi): tessuto fibroadiposo di cm 4x3x2 si repertano 7 linf. esenti da metastasi e sede di iperplasia linfoide di tipo misto e istiocitosi dei seni. PT2,PN1sn,Mx;stadio IIB.
Scint.ossea neg.,Tac (t.b.) neg. CAE 1,1-C15-3 4,4.
25/06/07 inizio chemio ACx4+Tx4+RT+OT(LH-RH+TAM); a Roma in linea di massima i suoi colleghi quasi tutti d’accordo, all’IEO,dopo verifica dei vetrini (che coincide con la precedente), la terapia proposta da un autorevole oncologo è stata LH-RH anal. per 2 o 5 aa associata a Tam per 5 aa e RT. Ora le chiedo,nei limiti che lei riterrà più opportuni,di esprimere un parere sui seguenti quesiti: 1) cosa pensa dell’approccio chirurgico e del risultato finale(la neoplasia è stata correttamente stadiata).
2) valutazione delle due terapie proposte.
3) ritiene opportuna la soppressione ovarica con LH-RH associata alla chemio.
4) cosa pensa di P53: ho letto che se è espressa nella forma classica risponde alle antracicline e non al Paclitaxel invece se mutata risponde solo a quest’ultimo e i restanti citotossici forniscono un guadagno funzionale aumentandone la proliferazione; c’è un modo per sapere la natura di P53.
5) ultimo ciclo di AC il 28/08, l’indicatore P53 al 80%, secondo lei è opportuno continuare la terapia con i Taxani e visto che ancora mestruata è indicato iniziare il LH-RH associato ai Tax.
Mi perdoni per la natura delle domande, ma io ci provo lo stesso.
Distinti saluti un suo ammiratore... o vostro.
[#1]
Gentile Utente,
mi trovo in accordo con la proposta dei colleghi di Roma...Non è campanilismo ma ravviso degli elementi che indicano la strada della chemioterapia+ormonoterapia+radioterapia. Tali parametri sono la dimensione della malattia, il G3 (cioè il grado di differenziazione), l'invasione vascolare e perineurale, la strettissima vicinanza di un margine, il coinvolgimento seppur minimo di un linfonodo, la giovane età. Gli studi sulla p53 sono ancora in corso e non sono definitivi pertanto direi che è opportuno proseguire la chemioterapia così come è stata proposta. Il blocco ormonale lo intraprenderei al termine di tutta la chemioterapia per evitare di abbassare la cinetica cellulare delle eventuali cellule tumorali residue e magari diminuire l'efficacia dei farmaci citotossici.
Sempre a disposizione, molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
mi trovo in accordo con la proposta dei colleghi di Roma...Non è campanilismo ma ravviso degli elementi che indicano la strada della chemioterapia+ormonoterapia+radioterapia. Tali parametri sono la dimensione della malattia, il G3 (cioè il grado di differenziazione), l'invasione vascolare e perineurale, la strettissima vicinanza di un margine, il coinvolgimento seppur minimo di un linfonodo, la giovane età. Gli studi sulla p53 sono ancora in corso e non sono definitivi pertanto direi che è opportuno proseguire la chemioterapia così come è stata proposta. Il blocco ormonale lo intraprenderei al termine di tutta la chemioterapia per evitare di abbassare la cinetica cellulare delle eventuali cellule tumorali residue e magari diminuire l'efficacia dei farmaci citotossici.
Sempre a disposizione, molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Sono d'accordo con il collega Pastore
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#3]
Ex utente
Grazie ancora per il vostro tempo e professionalità che dedicate a tutti.Se posso chiedo altro: è la stessa cosa dire invasione perivascolare e invasione vascolare peritumorale.Posso essere un po ottimista quando sul referto si indicano "alqune immagini di invasione perivascolare.
E' molto grave invece quella perineurale, visto che in merito non ho trovato molto.
Ancora grazie e buon lavoro a tutti.
E' molto grave invece quella perineurale, visto che in merito non ho trovato molto.
Ancora grazie e buon lavoro a tutti.
[#4]
Per quanto riguarda l'invasione vascolare peritumorale (IVP) , la presenza di emboli neoplastici nei vasi linfatici o ematici siti alla periferia del tumore è strettamente correlata alla presenza di metastasi ascellari, ed in questo casi non ha valore prognostico peggiorativo indipendente per quanto riguarda la sopravvivenza globale.
Questo parametro ha maggior valore in assenza di metastasi linfonodali, perchè può rappresentare un parametro prognostico sfavorevole, del quale occorre tenere conto.
Inoltre, l'invasione vascolare è strettamente correlata ad un aumentato rischio di recidiva locale a seguito di interventi di chirurgia conservativa .
Cordiali saluti.
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Questo parametro ha maggior valore in assenza di metastasi linfonodali, perchè può rappresentare un parametro prognostico sfavorevole, del quale occorre tenere conto.
Inoltre, l'invasione vascolare è strettamente correlata ad un aumentato rischio di recidiva locale a seguito di interventi di chirurgia conservativa .
Cordiali saluti.
Salvo Catania
www.senosalvo.com
[#5]
Ex utente
grazie ancora, se posso vorrei un parere sulla chirurgia:sarebbe stato meglio, a priscindere dal fattore estetico e psicologico, un'intervento di mastectomia, cioè sarebbero diminuite le probabitità di recidiva.
Secondo voi e strettamente necessario continuare con i 4 cicli di taxolo.
Ci sono speranze per una completa guarigione?
Cordiali saluti e ancora grazie.
flavio.
Secondo voi e strettamente necessario continuare con i 4 cicli di taxolo.
Ci sono speranze per una completa guarigione?
Cordiali saluti e ancora grazie.
flavio.
[#8]
Ex utente
Perdonate ancora e lungi da me la volontà di voler biasimare o ledere la professionalità qualcuno;
ma riguarda i protocolli e le linee guida fino ad ora pubblicate c’è qualcosa che non quadra.
Mi riferisco al dibattito con l’utente n° 39963.Sarei molto curioso di poter partecipare al vostro forum riservato a voi medici(naturalmente da semplice spettatore).
Anche a me è capitato do trovare delle dissonanze sia sulle cure sia sul metodo d’applicazione delle stesse (come potete vedere dal caso che vi ho proposto)
Infatti, per l’oncologo dell’IEO mia moglie non è candidata alla CHT(anzi ho avuto la sensazione che la cura fosse addirittura controproducente), solo ormonoterapia vista l’endocrinoresponsività.
Nel caso avessimo deciso di fare la CHT andava subito praticata la soppressione ovarica in concomitanza ai soli AC x 4 ed in completo disaccordo con i Taxani. A Roma AC x 4 + T x 4 (la cura che stiamo seguendo) e assolutamente il decapeptil alla fine della CHT.
Ora sento che c’è anche una diversa opinione per quel che riguarda il controllo locale della malattia dopo intervento conservativo con l’allungamento dei tempi della radio (dopo il 6° mese non da quei risultati attesi e si va incontro a recidiva, o aumentano le probabilità voglio sperare). Quando ho iniziato a vivere questo male da vicino sono rimasto sbalordito su come tutto era chiaro e comprensibile (le linee guida e i consensi scaturiti dai convegni) e mi ha sollevato sapere che dietro questo male (e su altre malattie naturalmente) ci sono tanti “addetti ai lavori” che cercano di arrivare ad una cura standard per guarire. Ma ora mi accorgo che i dubbi sono molti e mi addolora che a noi utenti di questo immenso servizio ci viene chiesto di scegliere, in solitudine, una strada che alla fine forse non è quella giusta.
Il dubbio di non essere stati fortunati come altri ci perseguiterà per tutta la vita?
Scusate ancora, questo non vuole essere un monito al sistema, ma la richiesta di più univocità di pensiero e azione basata su dati certi e non su linee di pensiero. Forse ho scaduto nella banalità ma lasciatemela passare lo stesso.
Distinti saluti Flavio.
ma riguarda i protocolli e le linee guida fino ad ora pubblicate c’è qualcosa che non quadra.
Mi riferisco al dibattito con l’utente n° 39963.Sarei molto curioso di poter partecipare al vostro forum riservato a voi medici(naturalmente da semplice spettatore).
Anche a me è capitato do trovare delle dissonanze sia sulle cure sia sul metodo d’applicazione delle stesse (come potete vedere dal caso che vi ho proposto)
Infatti, per l’oncologo dell’IEO mia moglie non è candidata alla CHT(anzi ho avuto la sensazione che la cura fosse addirittura controproducente), solo ormonoterapia vista l’endocrinoresponsività.
Nel caso avessimo deciso di fare la CHT andava subito praticata la soppressione ovarica in concomitanza ai soli AC x 4 ed in completo disaccordo con i Taxani. A Roma AC x 4 + T x 4 (la cura che stiamo seguendo) e assolutamente il decapeptil alla fine della CHT.
Ora sento che c’è anche una diversa opinione per quel che riguarda il controllo locale della malattia dopo intervento conservativo con l’allungamento dei tempi della radio (dopo il 6° mese non da quei risultati attesi e si va incontro a recidiva, o aumentano le probabilità voglio sperare). Quando ho iniziato a vivere questo male da vicino sono rimasto sbalordito su come tutto era chiaro e comprensibile (le linee guida e i consensi scaturiti dai convegni) e mi ha sollevato sapere che dietro questo male (e su altre malattie naturalmente) ci sono tanti “addetti ai lavori” che cercano di arrivare ad una cura standard per guarire. Ma ora mi accorgo che i dubbi sono molti e mi addolora che a noi utenti di questo immenso servizio ci viene chiesto di scegliere, in solitudine, una strada che alla fine forse non è quella giusta.
Il dubbio di non essere stati fortunati come altri ci perseguiterà per tutta la vita?
Scusate ancora, questo non vuole essere un monito al sistema, ma la richiesta di più univocità di pensiero e azione basata su dati certi e non su linee di pensiero. Forse ho scaduto nella banalità ma lasciatemela passare lo stesso.
Distinti saluti Flavio.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 6.2k visite dal 23/08/2007.
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