Carcinoma pancreatico
Buongiorno, volevo sottoporVi il caso di mio padre, 77 anni,operato nel 1977 di laringectomia per etpl. Nel 2003 in seguito ad una tac per un controllo generale si riscontra un cistoadenoma pancreatico (IPMT)che viene analizzato con ecobiopsia pancreatica disagnosticato come: rari filamente di aspetto mucinoso in assenza di componente cellulare. Mio padre viene tenuto in follow up e circa ogni 6 mesi ripete tac che evidenziano sempre un quadro invariato. Viste le buone condizioni, mio padre si astiene dal 2005 fino al 2010 da continui controlli finchè quest'anno per dei sintomi di origine "vertiginosa" si riprendono in mano un po le cose. Ripete una tac addome dalla quale risulta sovrapponibile per dimensioni e morfologia la formazione espansione, cistica pluriconcamerata in corripsondenza della testa-processo uncinato del pancras. Si apprezzano peraltro dei linfonodi rotondeggianti aumentati di volume all'ilo epatico a maggior asse traverso di 3 cm. in paraortica di sx che per dim.e morf. sono sospetti per di natura patologica. Si apprezza inoltre un'escavazione polmonare inf. di dx. indispensabile inquadramento medianate TAC-PET. Si procede ad eseguire questo esame che evidenzia: assenza di significativa captazione del tracciante metabolico in corrispondenza della nota formazione della testa pancreatica. Intenso ipermetabolismo in corrispondenza del pacchetto linfonodale di 3,5cm.circa in prossimità del tripode e in sede paraortica Sx (2,8 cm ca, modesto ipermetabolismo (SUV max 1,3) in corrispondenza della formaz. polmonare alla base del polmone di DX compatibile in prima ipotesi come fatto di natura infiammatoria. Apparente addensamento delle pareti cecali con area focale ipermetabolismo (SUV max >12) di circa 2 cm. Si procede qundi ad una colonscopia dalla quale risulta un grosso polipo del ceco, una gastro ,negativa, e un econdosocpia con ago aspirato linfonodale positivo per cellule neoplastiche maligne, quadro citologico compatibile con localizzazione secondara di carcinoma. Il polipo viene resecato circa un paio di mesi dopo, diagnosticato come adenoma tubulo villoso del grosso intestino con displasia focalmente grave (alto grado) dell'epitelio ghiandolare.Dopo 3 mesi dall'esecuzione dell'ultima tac si procede ad un'ulteriore stadiazione che evidenza un incremento volumetrico del linfonodo in pross. della piccola curvatura gastrica, di circa 45mm. pressoche invariata la lesione espansiva a livello della testa-processo uncinato del pancreas nel cui contesto si apprezzano alcune piccole bolle aeree. Mio padre viene sottoposto ad un'ulteriore ecobiopsia pancreatica diagnosticata con materiale ematico associato a muco e rarissimi aggregati acinari costituiti da cellule epiteliali piccole nucleolate. Il marc. CA 19.9 è aumentato da 88 a 177 nel giro di un paio di mesi. La diagnosi che mi viene data è di carc.del pancreas.La proposta dell'oncologo è quella di una terapia con gemcitabina per 7 sett. Mio padre è compl.asintomatico.Grazie.
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Caso complesso ma possibile; tenga conto dei limiti del mezzo mediatico (se già è stato indaginoso per i colleghi della zona con il paziente davanti si figuri per email).
Un'ipotesi: è stata valutata la partenza dalle vie biliari?
Un'ipotesi: è stata valutata la partenza dalle vie biliari?
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
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Utente
La ringrazio infinitamente per avermi risposto, si quello di mio padre, è stato giudicato come un caso particolarmente complesso. Le dico che non si è ancora provveduto ad iniziare nessun tipo di terapia. Mi era stata consigliata, in seguito ad un consulto avuto nella struttura ospedaliera di Borgo Roma a Verona,tra l'altro piuttosto scettici nel diagnosticare un carcinoma pancreatico, di ripetere un'altra tac pet (a distanza di 4 mesi dalla precedente) per capire se a livello di colon dopo la resecazione del polipo risultasse sempre quell'addensamento delle pareti cecali, ma i medici dell'ospedale della nostra zona non si sono espressi neanche in questo senso. Nessuno mi ha mai ipotizzato una partenza dalle vie biliari. Cosa dovrei fare in merito? A quali ulteriori accertamenti si dorebbe procedere in tal senso? Volevo porLe una'altra domanda, l'aumento volumetrico del pacchetto linfonodale, quale problema può causare? E' il caso di intervenire chirurgicamente o sarebbe sottoporre mio padre,sebbene nel corso di tutti questi mesi abbia ben sopportato tutta quella serie di esami anche invasivi, ad un'ulteriore e inutile "tortura/indagine"? Ringrazio ancora infinitamente. Cordiali saluti.
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Utente
Egregio Dottore, dopo che il caso di mio padre si è un tantino arenato, mi è stata proposta una terapia oncologica di questo tipo:
gem pancreas induzione n 1 cicli. Succesivamente prevista
gem pancreas mantenimento a massima risposta. Successivamenti prevista.
Nel caso non si dovessero ottenere risultati apprezzabili si procederebbe con una terapia di gemox.
L'oncologo attende, prima di iniziare, l'esito di alcuni esami ematici e una nuova TAC, che mio padre dovrà ripetere a giorni.
Io non so più cosa pensare, mio padre fortunatamente continua a star bene senza accusare nessun sintomo, però da parte mia, oltre che al pensiero di intraprendere questo tipo di "soluzione", mi chiedo se sia davvero la terapia più indicata e la strada giusta da percorrere. Non voglio certezze perchè l'ho capito da tempo che non posso averle da parte di nessuno, ma almeno sapere che una cura è mirata ad uno specifico problema. Ho la sensazione si tratti di un pagliativo, per non lasciare nulla al caso ma senza convizione neanche da parte dei medici che hanno valutato ed esaminato il caso del mio papà. Ringrazio per il tempo che mette a disposizione. Cordiali saluti.
gem pancreas induzione n 1 cicli. Succesivamente prevista
gem pancreas mantenimento a massima risposta. Successivamenti prevista.
Nel caso non si dovessero ottenere risultati apprezzabili si procederebbe con una terapia di gemox.
L'oncologo attende, prima di iniziare, l'esito di alcuni esami ematici e una nuova TAC, che mio padre dovrà ripetere a giorni.
Io non so più cosa pensare, mio padre fortunatamente continua a star bene senza accusare nessun sintomo, però da parte mia, oltre che al pensiero di intraprendere questo tipo di "soluzione", mi chiedo se sia davvero la terapia più indicata e la strada giusta da percorrere. Non voglio certezze perchè l'ho capito da tempo che non posso averle da parte di nessuno, ma almeno sapere che una cura è mirata ad uno specifico problema. Ho la sensazione si tratti di un pagliativo, per non lasciare nulla al caso ma senza convizione neanche da parte dei medici che hanno valutato ed esaminato il caso del mio papà. Ringrazio per il tempo che mette a disposizione. Cordiali saluti.
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Utente
Egregio Dottore, da quando Le avevo scritto nell'ottobre u.s. debbo dire che mi pare di ritornare ad un punto di partenza. In breve, mio padre aveva deciso di sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia, come proposto dall'oncologo dopo aver valutato la TAC di stadiazione del 08/11/2010 che evidenziava un significativo aumento dei linfonodi presenti nel legamento gastro epatico in sede peripancreatica e pieriaortocavale, il maggiore dei quali misurava circa 44mm. Lieve aumento volumetrico anche della lesione cistica pluriconcamerata cefalo pancreatica che presentava maggior asse di 43 mm. mi permetto di sintettizare, regolari e immodificati tutti gli altri organi. Si procede appunto con la terapia di Gemcitabina 1507,5 mg. ridotta al 75%. Sospesa dopo il quarto trattamento per degli edemi spaventosi,nausea, spossatezza, febbre altissima,ecc. Vengono successivamente somministrate altre due dosi ed infine sospesa definitivamente in data 12 gennaio u.s. per totale intollerabilità al farmaco.
Si ripete una TAC il giorno 09/02/2011 dove si evidenza un ulteriore aumento del pacchetto linfonodale mentre la dimensione del pancreas rimane invariata.
Gli esami ematici di mio padre sono sempre stati nella norma con abbassamento dei marker 19.9 da 681 fino a 320.
Mi è stato detto dall'oncologo che la terapia non ha avuto successo visto che i linfondi continuano ad aumentare. Sono passati 10 mesi da quando abbiamo iniziato questo calvario ed io sono ancora dubbiosa che si tratti di carcinoma pancreatico. Mio padre è uscito distrutto dal ciclo di terapia, considerato che ha inizaito la cura in buone condizioni sia fisiche (asintomatico) che psichiche. Ora mi chiedo davvero cosa si possa fare, aspettare il peggio e vivere almeno da parte mia nel dubbio di sapere se la diagnosi sia veritiera?
Ringrazio anticipatamente.
Si ripete una TAC il giorno 09/02/2011 dove si evidenza un ulteriore aumento del pacchetto linfonodale mentre la dimensione del pancreas rimane invariata.
Gli esami ematici di mio padre sono sempre stati nella norma con abbassamento dei marker 19.9 da 681 fino a 320.
Mi è stato detto dall'oncologo che la terapia non ha avuto successo visto che i linfondi continuano ad aumentare. Sono passati 10 mesi da quando abbiamo iniziato questo calvario ed io sono ancora dubbiosa che si tratti di carcinoma pancreatico. Mio padre è uscito distrutto dal ciclo di terapia, considerato che ha inizaito la cura in buone condizioni sia fisiche (asintomatico) che psichiche. Ora mi chiedo davvero cosa si possa fare, aspettare il peggio e vivere almeno da parte mia nel dubbio di sapere se la diagnosi sia veritiera?
Ringrazio anticipatamente.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.5k visite dal 15/09/2010.
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