Carcinoma ovarico platino resistente

Buongiorno , ho gia scritto riguardo la malattia di mia mamma ma volevo aggiornare la situazione e volevo un parere Mia mamma ha finito il 6°ciclo di terapia con Caelix per la recidiva avvenuta dopo cinque mesi di carcinoma ovarico sieroso papillifero stadio IIIC alto grado. Il residuo tumorale dopo il primo intervento era molto elevato ( > 10 cm ) . Lunedi 13 farà la tac. Il marcatore ad inizio recidiva era 47 prima del primo ciclo 114 poi ha avuto una discesa lenta ma progressiva e al quinto ciclo era arrivato finalmente a misurare 29. Oggi ho ritirato gli esami del ca125 e si è alzato un pò, è 45,5 u/ml. Volevo inoltre dirLe che da qualche tempo (piu o meno una quindicina di giorni ) mia mamma lamenta doloretti addominali leggeri ma che persistono. Volevo un suo parere, e non appena avrò l'esito della tac glieLo farò sapere. La ringrazio infinitamente Saluti


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Dr. Mauro Presti Ginecologo, Oncologo, Dietologo 88 6
I leggeri dolori lamentati sono compatibili con una situazione di remissione parziale della malattia.
In questa fase non è possibile consigliare piu' che l'uso di blandi analgesici per via orale o intramuscolare.
E' chiaro che, data la situazione di partenza, è probabile una ripresa della malattia nei prossimi mesi.
La speranza è che risulti sintomatica il piu' tardi possibile, lasciando alla paziente un periodo di relativo benessere.
Bisognera' poi valutare quale farmaco utilizzare come terza linea chemioterapica.
Al momento, dopo esito Tac, occorre concentrarsi sulla terapia antalgica dei sintomi e controllare eventuali problemi di canalizzazione.
Saluti

Dr. MAURO PRESTI
Specialista in Ginecologia, Ostetricia ed Oncologia Medica
Master in Nutrizione Umana

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gent.mo Dottore, abbiamo avuto l'esito della tac.
Eccolo:"Non reperti di rilievo a carico di vie biliari pancreas milza surreni reni e grossi vasi. Moderato incremento del gia noto versamento ascitico, localizzato nella doccia paracolica dx e soprattutto nello scavo pelvico. Nel contesto del grasso pericolico mediale del tratto sovracecale dell'ascendente si osservano alcune nodulazioni le maggiori delle quali del diametro massimo di un centimetro circa, che potrebbero effettivamente ricondursi a noduli di carcinomatosi peritoneale, non escludendo tuttavia il loro carattere linfonodale. Qualche piccola linfoadnomegalia periceliaca di pressoche analoghe dimensioni."
L'oncologo che ha in cura mia mamma ha detto che la situazione è rimasta stabile rispetto all'ultima tac del 01/03/2010. In pratica i 6 cicli di caelix che mia mamma ha fatto per la recidiva non sono serviti a quasi niente...Sono preoccupatissima. L'oncologo ha espresso la sua decisione di non fare assolutamente nulla per un paio di mesi ( mia mamma dovrà ricontrollare il marker ca125 a novembre ) e se al prossimo dosaggio si sarà elevato sopra i 100 allora in quel caso inizierà una terza linea di terapia con un farmaco diverso.
Sono molto perplessa, non so se puo essere giusto lasciare una persona libera da terapia per cosi tanto tempo sapendo per certo che la malattia è ancora presente, e che il marker salira sicuramente come l altra volta. La situazione e molto grave lo so mi sembra che il tempo mi stia sfuggendo di mano ..Aspetto un suo illustre parere grazie e saluti
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Dr. Mauro Presti Ginecologo, Oncologo, Dietologo 88 6
Purtroppo l'esito della Tac è in linea con le aspettative per una terapia di questo tipo.
Consideriamo che la negativizzazione del marcatore, sia pure fugace, è gia' stata un ottimo risultato.
Non sono presenti localizzazioni grossolane a livello addominale.
Il migliore risultato possibile in queste pazienti è quindi il mantenimento della situazione esistente.
Il comportamento del collega oncologo mi sembra corretto. Non è possibile sottoporre una paziente a una chemioterapia dopo l'altra senza un intervallo libero che le consenta di "rifiatare" un po'. La qualita' di vita di chi fa la chemio è infatti abbastanza scadente.
Addirittura le ultime linee guida di molti centri internazionali confermano che trattare una paziente di questo tipo con marker in moderato rialzo non è corretto a meno che sia anche sintomatica o con lesioni in evidente accrescimento.
Comprendo le sue preoccupazioni, ma dobbiamo renderci conto che i farmaci che attualmente abbiamo a disposizione non potranno curare la paziente, ma solo bloccare, temporaneamente, la malattia. E forse, se non è sintomatica, è meglio attendere, lasciandole una qualità di vita decente, piuttosto che aggredirla con farmaci sicuramente tossici e probabilmente inutili.
Cari saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gent.mo Dottore, mi ritrovo qui a riscriverLe per aggiornarLa sull'evolversi della situazione.
Mia mamma come già Le dicevo nel precedente messaggio ha poi dovuto cominciare la terza linea chemioterapica e l agente scelto dal suo oncologo e stato il topotecan con infusione su 4 giorni ogni 21 gg.
Il marcatore ca125 prima di cominciare la terapia era salito a 152 u/ml. Mia mamma a tutt oggi sta abbastanza bene soffre di mal di schiena in zona bassa, ma non ha grandi fastidi e la terapia per fortuna la tollera bene.
Adesso ha eseguito il terzo ciclo e il marcatore glielo misurano ogni volta che comincia il nuovo ciclo.
Dopo il primo ciclo era disceso a 108 ed eravamo contentissimi...Ieri mi hanno comunicato il valore del marcatore che le avevano fatto la mattina prima di cominciare il terzo ciclo, e anziche abbassarsi si e alzato..e 118 U/ml.
Mi sembrava che stesse andando cosi bene e adesso questo valore mi deprime..
L'oncologo non mi ha dato delle grandi spiegazioni su cosa possa significare (resistenza delle cellule, morte cellulare, mi sembra di aver capito...)
Avrei bisogno di un suo illustre parere; lo so che la situazione è grave, ma mia mamma tutto sommato per ora sta bene... Ho paura che come l'altra volta, quando comincia a risalire la terapia non fa piu effetto o è normale che si alzi? Scusi la mia ansia ma sono preoccupata.
Cari saluti