Carcinoma mammario bilaterale con ripetizioni ossee,leptomeningee, peritoneali.

Gentili Professori,
mia madre si è ammalata di carcinoma mammario 7 anni fa, carcinoma che diede metastasi leptomeningee e ossee che la costrinsero su una sedia a rotelle, ma che sono stata bloccate da un programma sperimentale neuroncologico. Nonostante la situazione sia stata sotto controllo per anni, nell'ultimo anno, o poco più, si è assistito ad un aumento costante dei marcatori che hanno portato il medico a sostituire la terapia da Femara ad Aromasin a Nomafen, in quanto non si riscontravano evidenze dagli esami (tac,risonanza,scintigrafia ossea). L'ultima tac rivelò però un leggero accumulo di liquido in cavità peritoneale e la terapia fu nuovamente sostituita con Faslodex. Finiti i tre cicli si è sviluppata, nel giro di pochi giorni, un ascite rilevabile con palpazione. Dopo paracentesi il medico ha consigliato terapia con Xeloda, farmaco che mia madre ha già utilizzato in passato con buoni risultati dopo la classica chemioterapia. Mi chiedevo però se non c'era altro che si potesse fare, visto che le metastasi peritoneali non sono certamente la migliore delle prognosi.
Ringrazio anticipatamente per l'eventuale risposta.