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mio padre, 62 anni, nel settembre 2005 viene sotttopasto a pneumonectomia dx per adenocarcinoma polmonare stadio 1b. nel nov 2006 sottoposto a rcst gamma knife a verona per mts cerebrale e nel gennaio 2007 a toracostomia per revisione del cavo pleurico dovuta a fistola del moncone bronchiale e infezione da aspergillo apparentemente domata.
quotidianamente necessita di medicazioni sterili di zaffatura del cavo toracico (che provvedo a fare io stesso da 6 mesi ormai) in attesa del ricovero programmato e sempre a condizione che il cavo sia sterile.
al controllo TAC del 09/07/07 risultano: impegno linfonodale a livello ascellare dx con piccoli elenti con diametro max di 12 mm; elemento linfonodale a livello della loggia del bartey diametro 16 mm e a livello posterobasale del lobo polmonare inf sx un formazione nodulare di 11.1 mm.
premesso che le sue condizioni fisiche, nonostante tutto, sono BUONE, e che per il giorno 24/07 eseguiremo una PET total body + encefalica,le domande che Vi pongo sono le seguenti:
1: é vero che una chemio potrebbe portare ad una superinfezione de cavo toracico e quindi improponibile?
2: quale modalità mi consigliereste di eseguire per la cura del nodulo? chemio, radio, chirurgia? - ho sentito parlare di termoablazione all'ospedale di Bari e Tomoterapia al San Raffaele di Milano?
3: in ogni caso, quale dovrebbe essere la priorità da dare ai veri problemi?
4: i linfonodi potrebbero essere frutto di mesi di febbre alta dovuta alla infezione? (atttualmente da almeno 2 mesi il paziente non presenta febbre la mattina; la sera a volte alcuni decimi e 1 volta a settimana sfiora i 38C°)
5: se anche i linfonodi fossero interessati da malattia oncologica, come potrebbero essere trattati?
6: quale sarebbe, insomma la Loro strategia di cura per un caso così complicato?
Grazie anticipatamente dei consulti che mi fornirete.
francesco
mio padre, 62 anni, nel settembre 2005 viene sotttopasto a pneumonectomia dx per adenocarcinoma polmonare stadio 1b. nel nov 2006 sottoposto a rcst gamma knife a verona per mts cerebrale e nel gennaio 2007 a toracostomia per revisione del cavo pleurico dovuta a fistola del moncone bronchiale e infezione da aspergillo apparentemente domata.
quotidianamente necessita di medicazioni sterili di zaffatura del cavo toracico (che provvedo a fare io stesso da 6 mesi ormai) in attesa del ricovero programmato e sempre a condizione che il cavo sia sterile.
al controllo TAC del 09/07/07 risultano: impegno linfonodale a livello ascellare dx con piccoli elenti con diametro max di 12 mm; elemento linfonodale a livello della loggia del bartey diametro 16 mm e a livello posterobasale del lobo polmonare inf sx un formazione nodulare di 11.1 mm.
premesso che le sue condizioni fisiche, nonostante tutto, sono BUONE, e che per il giorno 24/07 eseguiremo una PET total body + encefalica,le domande che Vi pongo sono le seguenti:
1: é vero che una chemio potrebbe portare ad una superinfezione de cavo toracico e quindi improponibile?
2: quale modalità mi consigliereste di eseguire per la cura del nodulo? chemio, radio, chirurgia? - ho sentito parlare di termoablazione all'ospedale di Bari e Tomoterapia al San Raffaele di Milano?
3: in ogni caso, quale dovrebbe essere la priorità da dare ai veri problemi?
4: i linfonodi potrebbero essere frutto di mesi di febbre alta dovuta alla infezione? (atttualmente da almeno 2 mesi il paziente non presenta febbre la mattina; la sera a volte alcuni decimi e 1 volta a settimana sfiora i 38C°)
5: se anche i linfonodi fossero interessati da malattia oncologica, come potrebbero essere trattati?
6: quale sarebbe, insomma la Loro strategia di cura per un caso così complicato?
Grazie anticipatamente dei consulti che mi fornirete.
francesco
[#1]
In assenza di localizzazione extratoraciche all'imaging(encefalo?), in assenza di situazioni flogistiche e/o infettive acute in atto(micosi bronchiale?),considerando il performance status del paziente, ci potrebbe essere un ruolo per la Tomoterapia sulle focalità linfonodali captanti alla PET con FDG. Sulle adenopatie mediastiniche la PET con FDG ha dimostrato una sensibilità e una specificità superiori alla singola TC.Ciò si traduce in un aumento dell'accuratezza della metodica, utile quindi per dirimere eventualmente il dubbio con situazioni non tumorali(anche se ci possono essere casi di falsi positivi). Naturalmente per dare indicazione ad un trattamento locale quale la tomoterapia è importante che non ci sia una ricaduta di malattia a livello del primitivo polmonare e che il numero delle adenopatie mediastiniche sia contenuto per numero e dimensioni. Non penso che la termoablazione sia applicabile in questi casi e in queste sedi.
Per la chemioterapia, alla conferma del carattere oncologico delle localizzazioni linfonodali non escludo l'utilitta di un approccio farmacologico sistemico. Ma in primis bisogna ristadiare accuratamente la malattia e capire il suo reale grado di estensione loco-regionale e/o sistemico
Cordiali Saluti
Dr.Filippo Alongi
Per la chemioterapia, alla conferma del carattere oncologico delle localizzazioni linfonodali non escludo l'utilitta di un approccio farmacologico sistemico. Ma in primis bisogna ristadiare accuratamente la malattia e capire il suo reale grado di estensione loco-regionale e/o sistemico
Cordiali Saluti
Dr.Filippo Alongi
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.9k visite dal 18/07/2007.
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