Carcinosi peritoneale terminale ? quanto tempo rimane?
Salve egregi dottori,
mia madre 52 anni è affetta da carcinosi ovarica-peritoneale scoperta ad aprile 2010. Dopo biopsia è stata sottoposta a dei cicli di chemioterapici ad intervalli irregolari, ai quali non ha risposto e non ha tratto agevolazione.
Nei giorni scorsi mia madre, è stata ricoverata per forti dolori addominali e peggioramento della stipsi.
In ospedale gli è stata fatta una T.A.C con contrasto avente seguente referto datata 31-07-2010:
Concomita la presenza di paracentimetrico gettone iperdenso in sede peri-diaframmatica in contiguità con il prodilo epatico. A livello del settimo segmento epatico si osserva la presenza di sfumata focalità con cercine iperdenso e core tenuemente ipodenso di circa 15 mm già evidente in fase arteriosa precoce e che si omogeinizza al paranchima circostante in fase tardiva, referibile a verosimile angioma meritevole di stretto monitoraggio in relazione al dato anamnestico. Puntiformi immagini ipodense sono altresi apprezzabili in corrispondenza del quarto e del quinto segmento. Miente da segnalare a livello di pancreas e milza. Nella norma i surreni bilateralmente. Marcata dilatazione calico-pielica a sinistra con dilatazione del terzo medio-prossimale dell'uretere omolaterale che presenta raltro un ritardo nell'eliminazione del mezzo di contrasto organo-iodato rispetto all'emuntorio controlaterale. Non più visualizzabile il terzo distrale dell'uretere sinistro in pelvi ove si osserva notevole dilatazione delle anse intestinali ripiene di liquido e la presenza di processo espansivo a densità disomogenea e contorni policlinici di circa 29mmx27mm riferibile verosimilmente all'annesso sinistro.
Non visualizzabile l'annello contralaterale in verosimili esiti post-chirugirci come riferito in anamnesi. Disomogeneità anche del tratto cervico-vaginale meritevole di valutazione specialistica. A licello tocacico si documenta minima quota di versamento pleurico in sede postero-vasale sinistra con consensuale minima quota di parenchima atelettasico contiguo.
Lo studio con finestra idonea alla calutazione delle strutture ossee evidenzia la presenza di subcentimetrica focalità iperdensa in corrispondenza della cranca ischio pubica di sinistra.
Non potenziamenti patologici in sede endocranica.
Se la confronto con quella di aprile noto una riduzione dell'ovaio sinistro che era di: "formazione irregolare ovalare di circa 50x35mm ed estensione cranio-caudale di circa 70mm" e delle metastasi che erano "tra alcuni mm e 6cm circa"
Nonostante tutto ciò, avendo una doppia occlusione (una alta e una bassa) addominale è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per mettere un ansa intestinale fuori con relativo "sacchetto"
L'intervento però non è andato a buon fine in quanto non hanno potuto fare nulla per l'occlusione.
Ci è stato poi comunicato che il carcinoma è in fase terminale e che non è possibile fare più nulla.
Vi vorrei chiedere, SE CONFERMATE LA DIAGNOSI, quanto può rimanere in vita mia madre? E' finita?
mia madre 52 anni è affetta da carcinosi ovarica-peritoneale scoperta ad aprile 2010. Dopo biopsia è stata sottoposta a dei cicli di chemioterapici ad intervalli irregolari, ai quali non ha risposto e non ha tratto agevolazione.
Nei giorni scorsi mia madre, è stata ricoverata per forti dolori addominali e peggioramento della stipsi.
In ospedale gli è stata fatta una T.A.C con contrasto avente seguente referto datata 31-07-2010:
Concomita la presenza di paracentimetrico gettone iperdenso in sede peri-diaframmatica in contiguità con il prodilo epatico. A livello del settimo segmento epatico si osserva la presenza di sfumata focalità con cercine iperdenso e core tenuemente ipodenso di circa 15 mm già evidente in fase arteriosa precoce e che si omogeinizza al paranchima circostante in fase tardiva, referibile a verosimile angioma meritevole di stretto monitoraggio in relazione al dato anamnestico. Puntiformi immagini ipodense sono altresi apprezzabili in corrispondenza del quarto e del quinto segmento. Miente da segnalare a livello di pancreas e milza. Nella norma i surreni bilateralmente. Marcata dilatazione calico-pielica a sinistra con dilatazione del terzo medio-prossimale dell'uretere omolaterale che presenta raltro un ritardo nell'eliminazione del mezzo di contrasto organo-iodato rispetto all'emuntorio controlaterale. Non più visualizzabile il terzo distrale dell'uretere sinistro in pelvi ove si osserva notevole dilatazione delle anse intestinali ripiene di liquido e la presenza di processo espansivo a densità disomogenea e contorni policlinici di circa 29mmx27mm riferibile verosimilmente all'annesso sinistro.
Non visualizzabile l'annello contralaterale in verosimili esiti post-chirugirci come riferito in anamnesi. Disomogeneità anche del tratto cervico-vaginale meritevole di valutazione specialistica. A licello tocacico si documenta minima quota di versamento pleurico in sede postero-vasale sinistra con consensuale minima quota di parenchima atelettasico contiguo.
Lo studio con finestra idonea alla calutazione delle strutture ossee evidenzia la presenza di subcentimetrica focalità iperdensa in corrispondenza della cranca ischio pubica di sinistra.
Non potenziamenti patologici in sede endocranica.
Se la confronto con quella di aprile noto una riduzione dell'ovaio sinistro che era di: "formazione irregolare ovalare di circa 50x35mm ed estensione cranio-caudale di circa 70mm" e delle metastasi che erano "tra alcuni mm e 6cm circa"
Nonostante tutto ciò, avendo una doppia occlusione (una alta e una bassa) addominale è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per mettere un ansa intestinale fuori con relativo "sacchetto"
L'intervento però non è andato a buon fine in quanto non hanno potuto fare nulla per l'occlusione.
Ci è stato poi comunicato che il carcinoma è in fase terminale e che non è possibile fare più nulla.
Vi vorrei chiedere, SE CONFERMATE LA DIAGNOSI, quanto può rimanere in vita mia madre? E' finita?
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Vorremmo poter dare una risposta ma tramite questo mezzo vi sono dei limiti oggettivi. Un consiglio invece si può dare: non si ponga il "quanto", ma cercate di lavorare sul "come = qualità di vita"
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 47.8k visite dal 12/08/2010.
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