Sposato con due figlie e due anni fà sono stato operato al colon retto dx
Buon giorno, ho 46 anni, sposato con due figlie e due anni fà sono stato operato al colon retto dx (non genetico)e mi hanno asportato il tumore e 12 metastasi, in più mi si è presentata un embolia polmonare post-operatoria. Subito dopo ho fatto 6 cicli di chemioterapia (oxaliplatino+capecitabina+xeloda 3 pastiglie mattina e sera). Finita questa mi avevano detto che ero guarito! Dopo 5 mesi ho fatto la Tac e poi la Pet e si sono ripresentati metastasi e linfonodi. A quel punto ho fatto nuovamente 8 cicli di chemioterapia (irinotecan+bevacizumab+xeloda 3 pastiglie mattina e sera)e al momento sto facendo per prevenzione ogni 21 giorni terapia con bevacizumab (credo per almeno tre mesi). Inutile dire che la mia vita è cambiata, ho avuto il bisogno di un supporto psichiatrico e psicologo. Ora la mia paura è quella di non riuscire più a guarire definitivamente, ho perso l'ottimismo, vedo il mio futuro come un grosso punto interrogativo. Essendo relativamente giovane mi è stato detto che il mio fisico lavora e riproduce con facilità, quindi mi viene da pensare che anche questa non sia l'ultima terapia che ho dovuto affrontare con notevole difficoltà fisica/mentale, senza contare poi la diminuzione di libido con relativa diminuzione di relazioni con mia moglie e perdita di vista. Sono tutti fattori comuni alla terapia che ho fatto/sto facendo? Vi chiederei inoltre se le terapie che ho fatto siano giuste per la mia malattia e poi è vero che per avere più garanzie di vita devono passare i fatidici 5/6 anni? Avrei bisogno di risposte certe, dato che la mia oncologa mi dice di fare un passo alla volta, ma vivere così non è facile....cosa sarà di me...
Un grazie in anticipo.
Un grazie in anticipo.
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le terapie sono giuste, ma sottolineo che ad oggi la prima causa di morte sono le patologie cardiovascolari e mi sà da quanto detto che lei rischia di più questo che per la neoplasia.
Oggi abbiamo molti farmaci da utilizzare (quello che sta facendo è tra i migliori, ma ve ne sono altri) che portano ad una "cronicizzazione" della patologia. Ha presente un paziente iperteso o diabetico? Non guariscono, ma si godono la vita lo stesso.
Coraggio! Non lasci campo agli aggressori e viva alla giornata!
Oggi abbiamo molti farmaci da utilizzare (quello che sta facendo è tra i migliori, ma ve ne sono altri) che portano ad una "cronicizzazione" della patologia. Ha presente un paziente iperteso o diabetico? Non guariscono, ma si godono la vita lo stesso.
Coraggio! Non lasci campo agli aggressori e viva alla giornata!
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
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Utente
Grazie mille per la risposta datami, quindi non ci sono certezze di una guarigione definitiva..Per quanto riguarda le patologie cardiovascolari, cosa intende? Io prima di essere operato ho avuto un forte dolore al centro del petto e mi sono recato al pronto soccorso e d'urgenza mi hanno portato in sala intensiva cardiologica, ci sono stao tre giorni e poi altri 5 in reparto. Morale la diagnosi è stata: infezione al pericardio atipica, niente di chè.
Mille grazie
Mille grazie
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"...(irinotecan+bevacizumab+xeloda 3 pastiglie mattina e sera)e al momento sto facendo per prevenzione ogni 21 giorni terapia con bevacizumab (credo per almeno tre mesi)..." è tra l eterapie attive per il suo problema. Se avesse problemi cardiologici gravi, non penso che i suoi medici le avrebbero attivato la terapia.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3k visite dal 11/08/2010.
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