Adenocarcinoma polmonare metastatizzato

Salve, Vi descrivo la situazione di mio padre in ogni minimo dettaglio così che possiate darmi il parere o il consiglio migliore. Mio padre ha 47 anni; il 14 maggio gli si è gonfiato un linfonodo all'altezza del collo e dopo una serie di esami gli è stato diagnosticato un ADENOCARCINOMA DEL POLMONE CON MET ILO-MEDIASTINICI, SOVRACLAVEARE, ASCELLARI, TROMBOSI PARZIALE VENOSA GIUGULARE SINISTRA METASTASI LINFONODALI. Eseguita terapia con Clexane fl sc e terapia antalgica e cortisonica. Eseguito 1° ciclo sec. schema CBDCA-TAXOLO-Bevacizumab.
Trascorsi tre giorni dal primo ciclo, ha un ictus ischemico cerebrale. Viene subito ricoverato e durante la degenza ha eseguito:
TC cranio-encefalica: lieve edema emisfero cerebrale dx
RMN encefalo: segni di trombosi venosa a livello del seno trasverso e sigmoideo snx. Netta riduzione di segnale di flusso nello studio angio RMN del pligono di willis a livello dell'arteria cerebrale media dx. Vasta area di alterato segnale a carico dell'emisfero cerebrale dx in sede frontale parietale e temporale associata ad edema da riferire ad accidente vascolare ipossico-ischemico in fase acuta. Plurime arre dalle caratteristiche analoghe in sede occipitale bilaterale, cerebellare bilaterale e parietale bilaterale in corrispondenza della testa del nucleo caudato dx.
Rx addome: non segni di occlusione intestinale
Rx torace: CVC in sede, non pnx
Il 30 luglio mio padre avrebbe dovuto eseguire il 2° ciclo di chemio, ma la sera del 29 luglio ha un problema cardiaco, i medici parlano di un inizio di infarto. Ad oggi mio padre ancora non esegue il 2° ciclo di chemio, i medici sostengono che non ci sia nulla da fare; ci sconsigliano persino di sotto porlo ai cicli, dicono che è a rischio e probabilmente la chemio gli provocherà qualcosa di negativo. Oggi sarà dimesso, ma noi abbiamo intenzione di fargli proseguire la chemio, attualmente è in cura a S.Giovanni Rotondo, ma abbiamo pensato di portarlo a Milano per un consulto. Voi cosa mi consigliate? Spero che mi risponderete al più presto. Grazie.
Prof. Maurizio Spinelli Anatomopatologo, Oncologo, Senologo 72 1
S.Giovanni Rotondo è un ottimo Ospedale.
M. Spinelli
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Scusi ma questo cosa significa? A S.Giovanni Rotondo hanno detto che non c'è molto da fare, quindi dovremmo semplicemente arrenderci? Ho sentito un sacco di esperienze in cui i medici davano poche speranze e invece quelle persone sono guarite o comunque riescono ancora a vivere. Io mi chiedo solo se sia meglio rivolgerci a qualcun'altro, qualcuno che per primo possa credere che mio padre ce la farà. Come può farcela se i medici già si sono arresi?
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13
Il quadro descritto mostra una malattia difficile da curare sia per la estensione che per le complicazioni alla chemioterapia.
Un consulto a Milano puo' essere utile e, forse, e' la sede piu' conosciuta e piu' autorevole d'Italia. Consiglierei comunque di non spostare il paziente ma solo di portare la documentazione.
Successivamente possiamo dare suggerimenti anche on-line per migliorare il decorso della malattia.
cordiali saluti

Prof. Mirco Bindi, www.mircobindi.com
specialista in Oncologia, Radioterapia, Patologia generale

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Grazie Dr. Bindi, stiamo sollecitando per avere tutta la documentazione così da poterla inviare a _Milano; intanto però il secondo ciclo di chemio lo farà a S.Giovanni per non perdere altro tempo e comunque i medici hanno deciso di togliere un paio di medicinali per sottoporlo ad una chemio più leggera. Speriamo bene. Accetto volentieri i suggerimenti e La ringrazio nuovamente.
Cordiali saluti.
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13
Mi sembra una buona scelta effettuare il secondo ciclo, eventualmente modificato in base alle condizioni del paziente e contemporaneamente avere un parere autorevole.
Per Milano vi consiglio di essere preparati alle domande sulla salute del paziente e sui sintomi, in modo da avere indicazioni anche sulla terapia necessaria alla qualita' della vita.
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