Come procedere con la cura dopo recidiva?

Gentili medici,
descrivo la situazione di papà: 64 anni, in data 18/09/2009 ha subito un intervento di cistectomia radicale ed ureterocutaneostomia. La relazione alla dimissione è: carcinoma uroteliale ad alto grado secondo classificazione WHO 2004 (G3 secondo WHO 1973), con aree di metaplasia ghiandolare, infiltrante la parete vescicale fino al tessuto adiposo. Si osservano aree di carcinoma in situ esteso all'uretra e ai dotti prostatici, con estensione al margine di resezione uretrale del pezzo operatorio. Iperplasia nodulare della prostata: vescicole seminali indenni da neoplasia. Metastasi carcinoma in uno di nove linfonodi otturatori destri e due su sei linfondodi otturatori sinistri. Indenni da neoplasia i linfonodi iliaci destri e sinistri, pre-sacrali, i margini di resezione ueterale e laterale destro e sinistro. pT3b R1 (CIS) pN2.
Dopo intervento inizia trattamento chemioterapico adiuvante secondo lo schema CDDP 125 mg + gemcitabina 1400 mg 1,891 x 6 cicli. Marcatore cea al 8 aprile = 1.5, ca125 = 9.38, test di sia negativo. Il marcatore cea ora é 40. Da circa 1 mese gli si sono gonfiate le gambe ed ha forti dolori che cerchiamo di controllare con terapia del dolore.
Effettuata in data 25 luglio 2010 tac con referto: tc torace addome completo e bacino: in sede sacrale destra formazione ascessuale di 60mm e trombizzazione della vena iliaca esterna destra.
Effettuata in data 7 luglio 2010 tac/pet f18 con referto: le immagini total body ricostruite nei 3 piani ortogonali hanno evidenziato ampia area di aumentato metabolismo glicidico in sede pre-sacrale (suv-max 7.5) correlabile alla formazione ascessuale segnalata alla tac del 25/6/10. Non evidenti altre aree di alterato metabolismo glicidico nei restanti distretti corporei esaminati.
La domanda è la seguente: come si consiglia di procedere? Chemioterapia? Radioterapia? Operazione chirurgica? Prima chemio/radio e poi operazione chirurgica? Altro?
Spero di avervi fornito le informazioni necessarie per poter esporre un gradito e gentile parere informato.
Vi ringrazio e vi faccio i complimenti per il servizio che fornite a chi cerca di fare il meglio per le persone amate.
Grazie ancora e buon lavoro
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

innanzitutto occorre valutare se sia una raccolta ascessuale semplice o se vi è malattia. Direi di consultare in primis un collega chirurgo e programmare almeno una escissione bioptica.

Resto a disposizione

Cari saluti


Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dr. Pastore,
la ringrazio per la risposta che mi suggerisce comunque un'altra domanda: come recita la pet/tac "l'area di aumentato metabolismo glicidico in sede pre-sacrale (suv-max 7.5)" ed il valore del marcatore CEA=40 non sono sufficienti per ipotizzare una molto probabile presenza di malattia? L'escissione bioptica è un passo propedeutico che è comunque opportuno fare prima della futura terapia?

La ringrazio ancora.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gentili medici,
oggi,16/07/2010 abbiamo incontrato il chirurgo urologo che, dopo aver analizzato tutti i referti degli esami effettuati ci ha detto che secondo lui non è opportuno operare papà in quanto l'espianto dell'ascesso, ormai probabilmente cronicizzato, avrebbe comportato un danno troppo grande che avrebbe lasciato una cavità di ca 7 cm.
Secondo lui è consigliabile procedere con chemioterapia/radioterapia.

Vorrei, se possibile, chiedere se effettivamente un ascesso di ca 60mm, in sede sacrale, non è operabile in base alle vostre esperienze. Immagino che sia difficile rispondere in quanto dipende da molte variabili ma chiederei un'analisi delle esperienze similari e come si è proceduto.

Grazie per i vostri preziosi consigli.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Oggi, 17/07/2010, abbiamo parlato con l'oncologo che segue mio papà per riferire il parere del chirurgo urologo secondo il quale non è opportuno operare il tumore di 60mm. L'oncologo ci ha comunicato che papà dovrà fare solo la radioterapia.
Documentandomi sui vari argomenti sono venuto a conoscenza della ipertermia, ho guardato i video delle trasmissioni nelle quali si parla del trattamento, ho letto della documentazione e, per quanto non sia un medico, mi sembra di aver capito che potrebbe essere utile per il caso di papà.
Però, alla specifica domanda se possa essere utile l'ipertermia, l'oncologo ha risposto che non si applica al caso di papà ma che è utilizzabile soltanto per "tumori superficiali".
Cortesemente, mi potreste chiarire questo dubbio?
Inoltre, quale potrebbe essere la terapia che papà dovrebbe seguire? Che tipo di radioterapia?
Grazie ancora,
Cordiali saluti
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

il punto è a mio avviso il seguente: siamo sicuri che sia malattia attiva? Il CEA elevato potrebbe essere imputabile alla infiammazione presente nella raccolta ascessuale e così la captazione. Certamente anche io credo che la maggiore probabilità è che si tratti di malattia ma la certezza si potrebbe avere con una biopsia escissionale. Accertata la presenza di malattia e scartata l'ipotesi chirurgica radicale, si dovrebbe poi procedere a mio avviso in primis con una combinazione di chemioterapia ed ipertermia capacitiva profonda (che non è per tumori superficiali, vedi sito www.ipertermiaroma.it). L'opzione radioterapia andrebbe contestualmente valutata di concerto con un Collega radioterapista.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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Utente
Utente
Gentile Dott. Pastore,
la ringrazio per la sua risposta.

Il mio carattere mi porta a cercare di capire le motivazioni per cui si facciano o non si facciano determinate scelte per cui tendo a fare spesso la domanda "perchè?" e questo, probabilmente, a qualcuno può dare fastidio. In questo caso, trattandosi di mia papà, mi sembra ancora più importante cercare di capire cosa stia succedendo, cosciente comunque di non essere un medico. Partendo dal presupposto della mia fiducia nel nostro oncologo cerco comunque di confrontare differenti pareri.

Dunque, posso chiedere cortesemente quali siano le motivazione per le quali sia opportuno effettuare la chemioterapia? Consideri che papà ha già effettuato chemio secondo lo schema CDDP 125 mg + gemcitabina 1400 mg 1,891 x 6 cicli che ha ben sopportato.

Quali potrebbero essere le motivazioni per non fare chemio ma subito la radioterapia?

Inoltre ho letto che nel centro in cui dovrebbe fare la radioterapia la strumentazione è composta da un LINAC con fotoni X da 6-15 MV ed elettroni da 4-6-8-10-15-18 MV e un Synergy con fotoni X ed elettroni. Quest'ultimo, ho letto, si tratti di uno strumento di ultima generazione.
Secondo lei è opportuno che faccia in modo che papà, eventualmente e se possibile, sia sottoposto alla cura mediante il Synergy oppure tra i due non ci sono importanti differenze?
E' possibile fare una richiesta di questo tipo ovvero richiedere lo strumento migliore?

La ringrazio per la sua disponibilità e cortesia.

Cordiali saluti
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

credo a questo punto che sia difficile esaurire via web tutte le domande. Molto più costruttivo sarebbe un confronto di persona qui a Roma in modo da poter rispondere in modo esaustivo a tutte le domande.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#8]
Utente
Utente
Gentile Dott. Pastore,
la ringrazio per la sua sollecita risposta ma, purtroppo, mi è impossibile venire a trovarla a Roma, dove sono sicuro riceverei le risposte a tutti i miei dubbi.
Utilizzo il vostro utile sito ed in generale internet per cercare di recuperare, velocemente ed efficientemente, delle informazioni che mi confortino sulle scelte prese dai medici che stanno seguendo papà e che mi chiariscano i dubbi che emergono quotidianamente. Per questo non finirò mai di ringraziare siti come medicitalia.it ed altri che condividono le informazioni e cercano di aiutare chi ne ha bisogno. Tutti sappiamo che nel mondo sanitario le informazioni non "circolino" come necessario e ci sia una forte "asimmetria delle informazioni" che alcuni medici, per vari motivi, non tutti giustificabili, tendono a non correggere. Mi rendo conto che per voi medici è molto difficile dare dei pareri e per questo cerco di porre domande quanto più possibili generiche.

Tornando alla mia precedente richiesta spero si possa chiarire il dubbio relativo alle motivazioni che spingono, dopo recidiva, a prescrivere la radio piuttosto che la chemio terapia o vv; ad. es., la scelta dipende dalle condizioni del paziente? Dallo stato d'avanzamento del tumore? Oppure mi sbaglio ed è realmente difficile descrivere tali motivazioni? Esiste documentazione su tale argomento, su internet, che possa leggere? Link ad altri siti?

Alla domanda sulla differenza tra il LINAC ed il Synergy, prettamente tecnica, spero si possa dare una risposta obiettiva...o sbaglio anche in questo caso?

Grazie ancora.
Cordiali saluti
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

internet è uno strumento utilissimo ma rischia di essere molto dispersivo. Mi spiego: una valutazione in grandi linee è possibile via web ma poi se appunto si vuole essere confortati nelle proprie (o meglio dei Colleghi curanti) scelte terapeutiche è necessario che il medico al quale ci si rivolge veda il paziente, ponga quesiti, possa analizzare a fondo la documentazione clinica. Non è così semplice scegliere un iter terapeutico e la medicina non è la matematica come anche il paziente non può essere un numero. Per quanto riguarda la radioterapia innanzitutto occorre decidere se deve essere praticata prima di preoccuparsi di quale apparecchiatura impiegare.

Cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#10]
Utente
Utente
Gentile Dott. Pastore,
ha perfettamente ragione su tutto, sulle limitazioni di internet e sulle indicazioni online.
In questi momenti però cerco di recuperare informazioni, come suol dirsi, "in parallelo" ovvero su più fronti contemporaneamente (radio o chemio? strumenti? strutture? medici?).
Cinque min. fa ho parlato con l'oncologo che segue papà al quale ho rifatto la domanda sul perchè abbia deciso di fare radioterapia e non chemioterapia. Mi ha risposto che la chemio ha già fallito e molto probabilmente non servirà fare chemio in quanto i tumori della vescica sono poco sensibili alla chemioterapia e per questo motivo hanno optato per la radio. Questo è quanto comunicatomi. Dunque non posso che accettare, a meno di altre evidenze, che sia necessario procedere con la radioterapia. Assodato ciò, rimane, tra altri, il dubbio sullo strumento.
Mi sa dire qualcosa a riguardo? E' opportuno richiedere il Synergy (sempre che si possa fare una richiesta di questo tipo) oppure, se fosse prima disponibile il LINAC, è opportuno privilegiare l'aspetto tempestività piuttosto che qualità?

Grazia ancora
Cordiali saluti