Tumore del testicolo.qual'è la scelta migliore?
Gentilissimi Dottori,
a Gennaio scorso, grazie a mio figlio che mi ha colpito (involontariamente) con un pugno nei testicoli, ho scoperto di avere una massa nodulare al testicolo sx.
Il conseguente esame ecotomografico dello scroto (eseguito a fine gennaio) ha evidenziato “un’area nodulare solida ipoecogena a margini netti di forma irregolare non ecoattenuante, di n.d.d. nel testicolo sinistro. Testicolo destro indenne”.
Eseguo nel più breve tempo possibile i seguenti controlli:
1. Markers tumorali: Alfa-Fetoproteina 63 (v.n.<9); beta-HCG 9 (v.n.<5)
2. TAC – total body con il seguente esito (mi limito alla parte addomi-pelvi): “Si apprezzano alcuni linfonodi ingranditi (circa 1 cm), omogenei di morfologia rotondeggiante, in sede intercavaortica e paraortica sn in sede appena distale rispetto ai vasi renali, e in prossimità dei vasi femorali di sn. Non si apprezzano ulteriori linfoadenomegalie; sono presenti alcuni linfonodi aspecifici, subcentimetrici, lungo gli assi iliacofemorali bilateralmente”.
Inevitabilmente vengo sottoposto ad intervento chirurgico per l’esplorazione estemporanea del testicolo e, a causa dell’esito della biopsia, mi viene praticata una orchifunilectomia sn e posizionamento della protesi.
Esito dei markers immediatamente dopo l’intervento: Alfa-Fetoproteina 379 (v.n.<9); beta-HCG 297 (v.n.<5).
Esito esame istologico (brevemente): “Tumore misto a cellule germinali composta da carcinoma embrionario (90%) e tumore del sacco vitellino (10%)”.
Nel mese di Marzo (dopo aver eseguito la crio-conservazione) inizio la chemio terapia (schema PEB (Cisplatino, Etoposide, Bleomicina).
Markers prima di iniziare la chemio: Alfa-Fetoproteina 1148 (v.n.<9); beta-HCG 564 (v.n.<5)
Dopo il primo ciclo (ad Aprile) ripeto i markers con i seguenti risultati: Alfa-Fetoproteina 97 (v.n.<9); beta-HCG 2 (v.n.<5).
A Maggio termino la chemio (3 cicli) con i seguenti risultati: Alfa-Fetoproteina 5 (v.n.<9); beta-HCG assente (v.n.<5).
L’11 Giugno eseguo una PET-TAC TOTALBODY con il seguente esito: “L’esame PET-TAC globale corporeo non ha messo in evidenza immagini di aumentata attività metabolica da riferire a patologia neoplastica ed in particolare a livello delle stazioni linfonodali ad domino-pelvici” Conclusioni: Esito negativo per patologia neoplastica”.
A seguito di tale risultato, l’oncologo mi ha consigliato “assolutamente” di sottopormi ad intervento di “linfoadenectomia – retroperitoneale” mentre, il chirurgo urologo, mi ha consigliato di eseguire la stretta sorveglianza.
A questo punto capite benissimo che mi trovo di fronte a due pareri “discordanti” e che dovrò fare una scelta importantissima.Cosa mi consigliate?
Grazie anticipatamente
a Gennaio scorso, grazie a mio figlio che mi ha colpito (involontariamente) con un pugno nei testicoli, ho scoperto di avere una massa nodulare al testicolo sx.
Il conseguente esame ecotomografico dello scroto (eseguito a fine gennaio) ha evidenziato “un’area nodulare solida ipoecogena a margini netti di forma irregolare non ecoattenuante, di n.d.d. nel testicolo sinistro. Testicolo destro indenne”.
Eseguo nel più breve tempo possibile i seguenti controlli:
1. Markers tumorali: Alfa-Fetoproteina 63 (v.n.<9); beta-HCG 9 (v.n.<5)
2. TAC – total body con il seguente esito (mi limito alla parte addomi-pelvi): “Si apprezzano alcuni linfonodi ingranditi (circa 1 cm), omogenei di morfologia rotondeggiante, in sede intercavaortica e paraortica sn in sede appena distale rispetto ai vasi renali, e in prossimità dei vasi femorali di sn. Non si apprezzano ulteriori linfoadenomegalie; sono presenti alcuni linfonodi aspecifici, subcentimetrici, lungo gli assi iliacofemorali bilateralmente”.
Inevitabilmente vengo sottoposto ad intervento chirurgico per l’esplorazione estemporanea del testicolo e, a causa dell’esito della biopsia, mi viene praticata una orchifunilectomia sn e posizionamento della protesi.
Esito dei markers immediatamente dopo l’intervento: Alfa-Fetoproteina 379 (v.n.<9); beta-HCG 297 (v.n.<5).
Esito esame istologico (brevemente): “Tumore misto a cellule germinali composta da carcinoma embrionario (90%) e tumore del sacco vitellino (10%)”.
Nel mese di Marzo (dopo aver eseguito la crio-conservazione) inizio la chemio terapia (schema PEB (Cisplatino, Etoposide, Bleomicina).
Markers prima di iniziare la chemio: Alfa-Fetoproteina 1148 (v.n.<9); beta-HCG 564 (v.n.<5)
Dopo il primo ciclo (ad Aprile) ripeto i markers con i seguenti risultati: Alfa-Fetoproteina 97 (v.n.<9); beta-HCG 2 (v.n.<5).
A Maggio termino la chemio (3 cicli) con i seguenti risultati: Alfa-Fetoproteina 5 (v.n.<9); beta-HCG assente (v.n.<5).
L’11 Giugno eseguo una PET-TAC TOTALBODY con il seguente esito: “L’esame PET-TAC globale corporeo non ha messo in evidenza immagini di aumentata attività metabolica da riferire a patologia neoplastica ed in particolare a livello delle stazioni linfonodali ad domino-pelvici” Conclusioni: Esito negativo per patologia neoplastica”.
A seguito di tale risultato, l’oncologo mi ha consigliato “assolutamente” di sottopormi ad intervento di “linfoadenectomia – retroperitoneale” mentre, il chirurgo urologo, mi ha consigliato di eseguire la stretta sorveglianza.
A questo punto capite benissimo che mi trovo di fronte a due pareri “discordanti” e che dovrò fare una scelta importantissima.Cosa mi consigliate?
Grazie anticipatamente
[#1]
in realtà non vi è differenza di risultato tra le due metodiche:
un'attento follow-up permette la diagnosi di una eventuale recidiva in tempo utile che risponderebbe ad una terapia di seconda linea.
l'intervento rimuoverebbe qualsiasi focus residuo, ma comporta effetti collaterali non trascurabili.
un'attento follow-up permette la diagnosi di una eventuale recidiva in tempo utile che risponderebbe ad una terapia di seconda linea.
l'intervento rimuoverebbe qualsiasi focus residuo, ma comporta effetti collaterali non trascurabili.
[#3]
Gentile Utente,
per terapia di seconda linea si intende una nuova chemioterapia in seguito ad eventuale ripresa di malattia. Si definisce di seconda linea perchè segue la prima linea di chemioterapia (PEB) che lei ha già eseguito. Concordo con il collega sulla sovrapponibilità delle due scelte e le posso dire che i 3 cicli di chemioterapia sono assolutamente sufficienti (considerando anche che si stanno affermando addirittura protocolli con un numero minore di applicazioni). Fortunatamente le neoplasie testicolari hanno una ottima sensibilità ai trattamenti farmacologici.
Molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
per terapia di seconda linea si intende una nuova chemioterapia in seguito ad eventuale ripresa di malattia. Si definisce di seconda linea perchè segue la prima linea di chemioterapia (PEB) che lei ha già eseguito. Concordo con il collega sulla sovrapponibilità delle due scelte e le posso dire che i 3 cicli di chemioterapia sono assolutamente sufficienti (considerando anche che si stanno affermando addirittura protocolli con un numero minore di applicazioni). Fortunatamente le neoplasie testicolari hanno una ottima sensibilità ai trattamenti farmacologici.
Molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.9k visite dal 20/06/2007.
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