Carcinoma uroteliale g3 t3 n2
Buonasera,
mia madre (65 anni), nel mese di gennaio ha subito un intervento di nefroureterecomia dx per via di un carcinoma uroteliale papillare di alto grado della pelvi renale( infiltrante il parenchima renale fino alla corticale, invasione linfatica peri e intraneurale, nefrite interstiziale, liberi i grossi vasi del’ilo, indenne l’uretere). Non le è stata praticata alcuna terapia precauzionale. Nel mese di marzo, la Rm rileva in paralombare dx una formazione retrocavale a limiti netti di max 20mm. Poche settimane dopo, un’ecografia ha evidenziato in sede inter-cavo-aortica la stessa formazione di cm 2 x 1.8x1,4, avente contorni bozzoluti, struttura ipoecogena disomogenea. In sede para-cavale, contigua alla precedente ,è stata poi riconosciuta una formazione strutturalmente analoga misurante cm 1,5x1,5x1,3.All'ecografia è seguita una Tac,il cui referto,nonostante le immagini, è risultato negativo. Ecco infine il referto della PET della settimana sucessiva : presenza di linfoadenopatie con patologico gradiente di concentrazione del tracciante metabolico in sede interaortocavale (SUVmax 9.6)e paracavale( SUV max 7.2). Restaging metabolico compatibile con N2 da pregresso in anamnesi.
L’oncologo intende attuare 4-6 cicli di chemio con carboplatino AUC 5 ev e Taxolo 175mg/mq ev, seguiti da un’eventuale radioterapia.
Dice che c’è la possibilità di eliminare la malattia linfonodale.
E’ una terapia valida o ci sono farmaci più efficaci? C’è la speranza di avere mia madre con me ancora per qualche anno? Siamo seguiti a Catania, conviene spostarsi invece a Milano?
Cordiali saluti,
mia madre (65 anni), nel mese di gennaio ha subito un intervento di nefroureterecomia dx per via di un carcinoma uroteliale papillare di alto grado della pelvi renale( infiltrante il parenchima renale fino alla corticale, invasione linfatica peri e intraneurale, nefrite interstiziale, liberi i grossi vasi del’ilo, indenne l’uretere). Non le è stata praticata alcuna terapia precauzionale. Nel mese di marzo, la Rm rileva in paralombare dx una formazione retrocavale a limiti netti di max 20mm. Poche settimane dopo, un’ecografia ha evidenziato in sede inter-cavo-aortica la stessa formazione di cm 2 x 1.8x1,4, avente contorni bozzoluti, struttura ipoecogena disomogenea. In sede para-cavale, contigua alla precedente ,è stata poi riconosciuta una formazione strutturalmente analoga misurante cm 1,5x1,5x1,3.All'ecografia è seguita una Tac,il cui referto,nonostante le immagini, è risultato negativo. Ecco infine il referto della PET della settimana sucessiva : presenza di linfoadenopatie con patologico gradiente di concentrazione del tracciante metabolico in sede interaortocavale (SUVmax 9.6)e paracavale( SUV max 7.2). Restaging metabolico compatibile con N2 da pregresso in anamnesi.
L’oncologo intende attuare 4-6 cicli di chemio con carboplatino AUC 5 ev e Taxolo 175mg/mq ev, seguiti da un’eventuale radioterapia.
Dice che c’è la possibilità di eliminare la malattia linfonodale.
E’ una terapia valida o ci sono farmaci più efficaci? C’è la speranza di avere mia madre con me ancora per qualche anno? Siamo seguiti a Catania, conviene spostarsi invece a Milano?
Cordiali saluti,
[#1]
Gentile Utente,
la terapia proposta è valida. Eseguirei comunque anche una scintigrafia ossea per una stadiazione completa ed effettuerei delle applicazioni di ipertermia capacitiva nella sede di malattia. Purtroppo la situazione così come si presenta è assai seria.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la terapia proposta è valida. Eseguirei comunque anche una scintigrafia ossea per una stadiazione completa ed effettuerei delle applicazioni di ipertermia capacitiva nella sede di malattia. Purtroppo la situazione così come si presenta è assai seria.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Gentile Dott. Pastore,
la ringrazio per le sue cortesi indicazioni. Parlerò subito all'oncologo delle applicazioni di ipetermia. La ringrazio anche per il consiglio circa la scintigrafia, credevo che la Pet total Body fosse sufficientemente idonea ad individuare eventuali metastasi ossee.
Ho solo 25 anni, e mi trovo da sola a gestire questo problema così grande. Mi rendo conto che la situazione è molto seria ma non so fino a che punto. Vorrei solo avere un filo di speranza che la situazione possa "congelarsi" per un po', che non degeneri presto ed inevitabilmente.
Ma forse è meglio non fare queste domande, se non si è pronti a sopportare le risposte.
Ancora molte grazie
la ringrazio per le sue cortesi indicazioni. Parlerò subito all'oncologo delle applicazioni di ipetermia. La ringrazio anche per il consiglio circa la scintigrafia, credevo che la Pet total Body fosse sufficientemente idonea ad individuare eventuali metastasi ossee.
Ho solo 25 anni, e mi trovo da sola a gestire questo problema così grande. Mi rendo conto che la situazione è molto seria ma non so fino a che punto. Vorrei solo avere un filo di speranza che la situazione possa "congelarsi" per un po', che non degeneri presto ed inevitabilmente.
Ma forse è meglio non fare queste domande, se non si è pronti a sopportare le risposte.
Ancora molte grazie
[#3]
Utente
Gentili Dottor Pastore,
la mamma venedì ha effettuato il primo ciclo di chemioterapia con Taxolo e Carboplatino. A due giorni di distanza sono iniziti dolori e fitte molto forti lungo tutto il corpo che le condizionano il riposo e la mobilità. Tra i possibili effetti collaterali indicatici dall'oncologo non ho trovato cenno a questo tipo di disturbi. Sono normali, persisteranno per tutti i 6 cicli? C'è il rischio che questo tipo di cura sia troppo forte per una donna di 65 anni con un solo rene?
Esisterebbero in caso farmaci più adatti o meglio tollerati?
L'oncologo vuole aspettare la prima TC, programmata dopo il 3ciclo, per prendere in considerazione l'integrazione con sedute di ipertermia. Ritiene inoltre la stadiazione già completa anche senza scintigrafia.Che ne pensa?
Cordiali saluti
la mamma venedì ha effettuato il primo ciclo di chemioterapia con Taxolo e Carboplatino. A due giorni di distanza sono iniziti dolori e fitte molto forti lungo tutto il corpo che le condizionano il riposo e la mobilità. Tra i possibili effetti collaterali indicatici dall'oncologo non ho trovato cenno a questo tipo di disturbi. Sono normali, persisteranno per tutti i 6 cicli? C'è il rischio che questo tipo di cura sia troppo forte per una donna di 65 anni con un solo rene?
Esisterebbero in caso farmaci più adatti o meglio tollerati?
L'oncologo vuole aspettare la prima TC, programmata dopo il 3ciclo, per prendere in considerazione l'integrazione con sedute di ipertermia. Ritiene inoltre la stadiazione già completa anche senza scintigrafia.Che ne pensa?
Cordiali saluti
[#4]
Gentile Utente,
direi che sarebbe opportuno incontrarci con tutta la documentazione per discutere delle molte questioni e di una adeguata terapia di supporto, nonchè dell'ipertermia.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
direi che sarebbe opportuno incontrarci con tutta la documentazione per discutere delle molte questioni e di una adeguata terapia di supporto, nonchè dell'ipertermia.
un caro saluto
Carlo Pastore
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.8k visite dal 01/06/2010.
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