Terapia per tumore pancreas
Buonasera.
Scrivo per un Vs. parere in merito alla situazione di mio suocero (79 anni), al quale è stato diagnosticato un tumore al pancreas, non operabile.
E' stata pertanto prescritta una terapia a base di GEMGITABINA, che prevede un ciclo di tre sedute, a distanza di sette giorni una dall'altra ed una sospensione di una settimana con verifica degli effetti prodotti mediante una nuova TAC.
Purtroppo si è sottoposto alla prima terapia e dopo non è più stato possibile effettuarne altre: una volta aveva i globuli bianchi troppo bassi e la successiva le analisi riscontravano valori di globuli rossi sotto il minimo tollerabile.
Oggi, finalmente, dopo tre settimane, è stato possibile effettuare la seconda terapia, anche se in dosaggio inferiore rispetto alla prima.
Vi chiedo se non era possibile “aiutare” il miglioramento di questi valori, con qualche farmaco per poter permettere la continuità delle cure e se queste terapie, effettuate in modo così discontinuo, siano comunque efficaci.
Purtroppo, al momento, non dispongo di maggiori informazioni sulle dosi somministrate e sui valori del sangue.
Grazie della Vs. attenzione.
Scrivo per un Vs. parere in merito alla situazione di mio suocero (79 anni), al quale è stato diagnosticato un tumore al pancreas, non operabile.
E' stata pertanto prescritta una terapia a base di GEMGITABINA, che prevede un ciclo di tre sedute, a distanza di sette giorni una dall'altra ed una sospensione di una settimana con verifica degli effetti prodotti mediante una nuova TAC.
Purtroppo si è sottoposto alla prima terapia e dopo non è più stato possibile effettuarne altre: una volta aveva i globuli bianchi troppo bassi e la successiva le analisi riscontravano valori di globuli rossi sotto il minimo tollerabile.
Oggi, finalmente, dopo tre settimane, è stato possibile effettuare la seconda terapia, anche se in dosaggio inferiore rispetto alla prima.
Vi chiedo se non era possibile “aiutare” il miglioramento di questi valori, con qualche farmaco per poter permettere la continuità delle cure e se queste terapie, effettuate in modo così discontinuo, siano comunque efficaci.
Purtroppo, al momento, non dispongo di maggiori informazioni sulle dosi somministrate e sui valori del sangue.
Grazie della Vs. attenzione.
[#1]
Gentile signore/a,
uno degli effetti collaterali della chemioterapia è proprio quello di ridurre il numero dei globuli bianchi e il valore dell'emoglobina; una misura per tirar su il numero dei bianchi è la somministrazione di fattore di crescita (G-CSF) che però viene somministrato almeno dopo 48 ore dalla fine del ciclo di chemioterapia e comunque necessita di un certo tempo per riportare i valori in modo da riprendere la chemioterapia;
Per l'emoglobina (proteina contenuta nei globuli rossi) viene di solito effettuata una trasfusione di globuli rossi o la somministrazione di eritropoietina. Inoltre se dopo il primo ciclo di chemioterapia si è assistito ad una elevata tossicità da farmaco (come importante neutropenia, bassa emoglobina) si tende a ridurre la dose del ciclo successivo.
uno degli effetti collaterali della chemioterapia è proprio quello di ridurre il numero dei globuli bianchi e il valore dell'emoglobina; una misura per tirar su il numero dei bianchi è la somministrazione di fattore di crescita (G-CSF) che però viene somministrato almeno dopo 48 ore dalla fine del ciclo di chemioterapia e comunque necessita di un certo tempo per riportare i valori in modo da riprendere la chemioterapia;
Per l'emoglobina (proteina contenuta nei globuli rossi) viene di solito effettuata una trasfusione di globuli rossi o la somministrazione di eritropoietina. Inoltre se dopo il primo ciclo di chemioterapia si è assistito ad una elevata tossicità da farmaco (come importante neutropenia, bassa emoglobina) si tende a ridurre la dose del ciclo successivo.
Cordiali Saluti,
Dott. Giuseppe Lombardi
[#2]
Gentile Utente,
una neoplasia del pancreas non operabile è certamente una evenienza molto seria. A maggior ragione in un paziente di 79 anni che presenta comunque delle riserve d'organo ridotte e quindi può manifestare maggiori effetti collaterali dovuti alla chemioterapia. La strategia da seguire potrebbe essere quella di optare per un diverso tipo di chemioterapia. Da valutare anche la possibilità di una radioterapia locale (se non è presente diffusione evidente in altri organi). Esistono numerosi fattori di crescita per i globuli bianchi (anche pegilati di nuova generazione) che consentono di alzare repentinamente i valori della serie bianca. Altresì esistono anche numerose molecole per innalzare i valori dei globuli rossi e dell'emoglobina (da somministrare in contemporanea con il ferro per os od ev). La cosa migliore da fare è valutare di concerto con l'oncologo di fiducia la migliore strategia anche nel pieno rispetto della qualità di vita (nonchè una adeguata terapia di supporto).
Molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
una neoplasia del pancreas non operabile è certamente una evenienza molto seria. A maggior ragione in un paziente di 79 anni che presenta comunque delle riserve d'organo ridotte e quindi può manifestare maggiori effetti collaterali dovuti alla chemioterapia. La strategia da seguire potrebbe essere quella di optare per un diverso tipo di chemioterapia. Da valutare anche la possibilità di una radioterapia locale (se non è presente diffusione evidente in altri organi). Esistono numerosi fattori di crescita per i globuli bianchi (anche pegilati di nuova generazione) che consentono di alzare repentinamente i valori della serie bianca. Altresì esistono anche numerose molecole per innalzare i valori dei globuli rossi e dell'emoglobina (da somministrare in contemporanea con il ferro per os od ev). La cosa migliore da fare è valutare di concerto con l'oncologo di fiducia la migliore strategia anche nel pieno rispetto della qualità di vita (nonchè una adeguata terapia di supporto).
Molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#3]
Concordo con il dr. Pastore sull'utilità di un trattamento locale radiante,vista l'inoperabilità, previa valutazione delle condizioni generali del paziente e dopo una accurata definizione dello stato di malattia loco-regionale e sistemica che escluda manifestazioni extrapancratiche. L'associazione con chemioterapia sensibilizzante e di cooperazione spaziale, a dosi ridotte durante la radioterapia, potrebbe inoltre consentire una ridotta tossicità del profilo ematologico rispetto alle dosi piene del farmaco citotossico, anche se è plausibile un aumento della tossicità gastrointestinale per effetto additivo dei due trattamenti concomitanti.
Cordiali Saluti
Dr.Filippo Alongi
Cordiali Saluti
Dr.Filippo Alongi
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#4]
Gentile utente,
nulla da aggiungere ai pareri dei colleghi LOMBARDI,PASTORE E ALONGI, sempre puntuali e inappuntabili. Le rammento solo di affidarsi con fiducia all'oncologo curante perchè ormai esiste una vera "specializzazione" della medicina generale e della oncologia, di supporto durante le terapie oncologiche, per migliorare la qualità della vita.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
nulla da aggiungere ai pareri dei colleghi LOMBARDI,PASTORE E ALONGI, sempre puntuali e inappuntabili. Le rammento solo di affidarsi con fiducia all'oncologo curante perchè ormai esiste una vera "specializzazione" della medicina generale e della oncologia, di supporto durante le terapie oncologiche, per migliorare la qualità della vita.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
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