Intervento o terapia?

gentili dottori,
è stata diagnosticata a papà una massa tumorale di ben 8 centimetri al polmone sinistro, senza interessamento pleurico nè mediatinico. L'esame istologico ha rilevato un carcinoma a cellule squamose scarsamente differenziato.
Scintigrafia ossea, tac addome ed encefalo negativi.
Viene pianificato un intervento di lobectomia ed inserito in lista d'attesa.
Ci vengono assegnati alcuni esami da fare tra cui la PET dalla quale si evince due millimterici addensamenti a carico dell'acetabolo e della spalla sinistra. Mi dicono che dato il quadro clinico del paziente allora saranno sicuramente metastasi.
Mi fanno fare una tac sui due posti e mi vengono dati dai radiologi tutti pareri discordanti chi metastasi, chi coxo artrosi....poco prima della pet si era aggiunta la gravante di una brutta caduta fatta da papà...
Gli oncolgi che visionano il materiale mi dicono che per loro risulta piu attendibile una scintigrafia ossea negativa che non la pet e che nel dubbio non gli si deve precludere la possibilità dell'intervento....So solo che il chirurgo toracico a cui ci eravamo rivolti per l'intervento ci rispedisce a casa dicendoci che nel dubbio che queste siano o meno delle metastasi non lo opera e che è il caso di fare la chemio.
Ora mi chiedo se sia giusto o meno questo tipo di atteggiamento. dato che mi risulta che solo l'intervento potrebbe essere risolutivo nel caso di una malattia localizzata....
Non sarebbe stato il caso di indagare di piu sulle ossa, non so attraverso una biopsia ad esempio?
Cosa posso fare....confido in un vostro consiglio.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Il punto è proprio questo : stabilire se si tratta o meno di una malattia localizzata, nel qual caso l'intervento è generalmente prioritario.
Capirà bene che sia impossibile aggiungere ulteriori contributi tramite Internet alla sua richiesta in modo chiaro se non ci sono riusciti tutti i consultanti radiologi, oncologi, chirurghi toracici che hanno avuto la possibilità di consultare tutta la documentazione reale.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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Utente
Utente
Grazie mille dottore per la sua tempestiva risposta... Io mi chiedevo, non esiste un modo per poter avere certezza se quelle siano o meno metastasi ossee? Non è indicata una biopsia dell'osso in questi casi o no?
Potrebbe anticiparmi, così per via informativa, in cosa consiste la chemioterapia che in caso verrebbe a fare?
Mi hanno detto che i protocolli sono uguali in tutta Italia, o Lei pensa di potermi consigliare qualche centro in cui attuano protocolli sperimentali validi?
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

direi di approfondire la diagnostica a livello osseo. In primis farei valutare da occhio esperto la scintigrafia ossea. Inoltre eseguirei una RX mirata nelle aree dove vi è presunta malattia. L'opportunità di una chirurgia sul polmone non deve essere preclusa. Se ti va di fare un viaggio a Roma mi posso occupare dell'iter diagnostico-terapeutico.

Cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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Utente
Utente
gentile dottore Pastore,
ma una tac con studio osseo ai due punti pensa non sia idonea a fini diagnostici? Sarebbe meglio un RX o un RM?
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Utente
Utente
Dottori vi prego aiutatemi!
Oggi papà ha iniziato un primo ciclo di chemio con cisplatino e gemcitabina con un richiamo dopo 8 giorni.
Mi hanno detto che nel sospetto che quei due punti ossei siano o meno metastasi bisogna fare la chemio e se dopo due cicli, la massa regredisce e i due punti ossei invariati, allora è da pensare che non siano metastasi, se invece regredisono anche quelli allora lo sono....e quindi vuol dire che in tal caso non lo opererebbero ? condividete questo punto di vista? Ma dico io, non c'è alcun rimedio per verificare se siano effettivamente metastasi o meno? come possiamo fare?