Adenocarcinoma polmonare con metastasi al midollo e cervelletto.
Buongiorno,
a mio fratello, 46 anni e in ottima salute fino alla scoperta del tumore, avvenuta circa 3 mesi fa, hanno diagnosticato un adenocarcinoma polmonare con metastasi al cervelletto ( 3 di circa 5-8 mm), al cervello (1 di circa 5 mm) e al midollo (di circa 11 mm).
Il primo sintomo è stato di tipo neurologico, ovvero parestesie e perdita di sensibilità alla gamba (caldo/freddo-dolore assenti ma restava la capacità muscolare). La prima risonanza ha dimostrato, appunto, la presenza di questa formazione di circa 11 mm con intorno consistente edema. La seconda RM è stata fatta anche al cervello, per scrupolo, scoprendo così le altre metastasi a cervelletto e cervello, infine è stata fatta una TAC total body che ha evidenziato che il tumore primario era al polmone. Successivamente è stata fatta la broncoscopia con biopsia ed è stato diagnosticato, appunto, adenocarcinoma di circa 3 cm nel lobo superiore dx, tumore primario già metastatico, livello 5.
Successivamente sono state fatte 2 PET, una con fluorodesossiglucosio e la seconda con colina sperando che quest'ultima potesse evidenziare meglio le metastasi al cervello e al midollo (cosa che non è avvenuta).
In questi 3 mesi intanto l'unica terapia a cui è stato sottoposto è stato il cortisone, 6 mg die, questo per limitare almeno i danni portati dall'edema del midollo.
All'ultima risonanza, effettuata 3 giorni fa, è risultata la totale assenza dell'edema e, con grande sorpresa, anche la riduzione sia della metastasi al midollo (riduzione di circa 6 mm!) sia la riduzione, più contenuta, delle metastasi al cervello, già di per se più piccole.
Ora la mia domanda è: possibile che il cortisone abbia avuto effetto anche sulle metastasi e non solo sull'edema portando addirittura una riduzione così importante?
Inoltre mi domando se non possa esserci stato un errore di misurazione in quanto le prime 2 RM sono state fatte in un centro, la 3 in un altro. L'ultimo medico che ha fatto la RM e le misurazioni le ha fatte personalmente sia delle prima RM che dell'ultima che ha fatto lui stesso ( abbiamo i dvd delle RM e con quelle ha rimisurato tutto lui). Mi domando se l'utilizzo di macchinari diversi per fare la RM o per analizzare i dati della RM possano influire sul risultato delle misurazioni oppure, tiro ad indovinare perchè non cosnosco i macchinari, magari su un esame è stato fatto uno zoom chiamiamolo maggiore e sull'ultima no e quindi le misurazioni risultano diverse.
Domando questo perchè mi sembra davvero incredibile che una metastasi al midollo possa ridursi così tanto col solo utilizzo del cortisone nel giro di 30 giorni circa.
Ringrazio moltissimo per le eventuali risposte che riceverò e chiedo scusa se non sono stata precisa nella terminologia utilizzata.
a mio fratello, 46 anni e in ottima salute fino alla scoperta del tumore, avvenuta circa 3 mesi fa, hanno diagnosticato un adenocarcinoma polmonare con metastasi al cervelletto ( 3 di circa 5-8 mm), al cervello (1 di circa 5 mm) e al midollo (di circa 11 mm).
Il primo sintomo è stato di tipo neurologico, ovvero parestesie e perdita di sensibilità alla gamba (caldo/freddo-dolore assenti ma restava la capacità muscolare). La prima risonanza ha dimostrato, appunto, la presenza di questa formazione di circa 11 mm con intorno consistente edema. La seconda RM è stata fatta anche al cervello, per scrupolo, scoprendo così le altre metastasi a cervelletto e cervello, infine è stata fatta una TAC total body che ha evidenziato che il tumore primario era al polmone. Successivamente è stata fatta la broncoscopia con biopsia ed è stato diagnosticato, appunto, adenocarcinoma di circa 3 cm nel lobo superiore dx, tumore primario già metastatico, livello 5.
Successivamente sono state fatte 2 PET, una con fluorodesossiglucosio e la seconda con colina sperando che quest'ultima potesse evidenziare meglio le metastasi al cervello e al midollo (cosa che non è avvenuta).
In questi 3 mesi intanto l'unica terapia a cui è stato sottoposto è stato il cortisone, 6 mg die, questo per limitare almeno i danni portati dall'edema del midollo.
All'ultima risonanza, effettuata 3 giorni fa, è risultata la totale assenza dell'edema e, con grande sorpresa, anche la riduzione sia della metastasi al midollo (riduzione di circa 6 mm!) sia la riduzione, più contenuta, delle metastasi al cervello, già di per se più piccole.
Ora la mia domanda è: possibile che il cortisone abbia avuto effetto anche sulle metastasi e non solo sull'edema portando addirittura una riduzione così importante?
Inoltre mi domando se non possa esserci stato un errore di misurazione in quanto le prime 2 RM sono state fatte in un centro, la 3 in un altro. L'ultimo medico che ha fatto la RM e le misurazioni le ha fatte personalmente sia delle prima RM che dell'ultima che ha fatto lui stesso ( abbiamo i dvd delle RM e con quelle ha rimisurato tutto lui). Mi domando se l'utilizzo di macchinari diversi per fare la RM o per analizzare i dati della RM possano influire sul risultato delle misurazioni oppure, tiro ad indovinare perchè non cosnosco i macchinari, magari su un esame è stato fatto uno zoom chiamiamolo maggiore e sull'ultima no e quindi le misurazioni risultano diverse.
Domando questo perchè mi sembra davvero incredibile che una metastasi al midollo possa ridursi così tanto col solo utilizzo del cortisone nel giro di 30 giorni circa.
Ringrazio moltissimo per le eventuali risposte che riceverò e chiedo scusa se non sono stata precisa nella terminologia utilizzata.
[#1]
Gentile Utente,
la componente edemigena perilesionale è spesso importante. La sua rilevanza è tale da essere spesso responsabile di gran parte della sintomatologia neurologica. Il cortisone serve a ridurre questo edema ma non ha effetto antitumorale specifico. Io direi che in questo caso è opportuno eseguire un trattamento chemioterapico sistemico, della radioterapia in aree strategiche e della ipertermia combinata.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la componente edemigena perilesionale è spesso importante. La sua rilevanza è tale da essere spesso responsabile di gran parte della sintomatologia neurologica. Il cortisone serve a ridurre questo edema ma non ha effetto antitumorale specifico. Io direi che in questo caso è opportuno eseguire un trattamento chemioterapico sistemico, della radioterapia in aree strategiche e della ipertermia combinata.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Ex utente
Gentile dottore,
la ringrazio molto della velocissima risposta, mi conferma quindi il mio dubbio sull'attività del cortisone come antitumorale, se non ho mal interpretato la sua risposta.
Al momento, alla luce di questa "novità", è stato suggerito a mio fratello di iniziare, dopo pasqua, la radioterapia soltanto all'encefalo, lasciando da parte il midollo e il polmone per poi controllare la situazione. Se ho ben capito 2 settimane di RT e poi il controllo.
Di chemioterapia avevano accennato ultimamente, ma solo dopo le 2 settimane di RT, a questo punto non so come siano orientati, se faranno comunque la chemioterapia successivamente oppure no.
Entro lunedì dovrebbero farci sapere il piano terapeutico che vogliono intraprendere.
Resta per me il dubbio però che stiano portando aventi un piano terapeutico errato perchè basato su informazioni quanto meno dubbie...
Ancora grazie per la sua risposta, se ho novità importanti la disturberò ancora con qualche domanda.
Cordiali saluti
la ringrazio molto della velocissima risposta, mi conferma quindi il mio dubbio sull'attività del cortisone come antitumorale, se non ho mal interpretato la sua risposta.
Al momento, alla luce di questa "novità", è stato suggerito a mio fratello di iniziare, dopo pasqua, la radioterapia soltanto all'encefalo, lasciando da parte il midollo e il polmone per poi controllare la situazione. Se ho ben capito 2 settimane di RT e poi il controllo.
Di chemioterapia avevano accennato ultimamente, ma solo dopo le 2 settimane di RT, a questo punto non so come siano orientati, se faranno comunque la chemioterapia successivamente oppure no.
Entro lunedì dovrebbero farci sapere il piano terapeutico che vogliono intraprendere.
Resta per me il dubbio però che stiano portando aventi un piano terapeutico errato perchè basato su informazioni quanto meno dubbie...
Ancora grazie per la sua risposta, se ho novità importanti la disturberò ancora con qualche domanda.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.4k visite dal 25/03/2010.
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