Adenocarcinoma colico ulcerato
Gent.mi dottori
Una persona, a me molto cara, in data 08/06/09 ha subito un intervento di emicolectomia dx per adenoxarcinoma colico ulcerato classificato istologicamente come G3 pT3 N2 (8/10) M0.
Inizia quindi chemioterapia adiuvante con protocollo Tosca (Folfox per sei mesi.
In data 11/08//09 un'ecografia all'addome sup. mostra nel lobo sinistro due formazioni iperecogene di 5 mm di diametro da riferire in prima ipotesi a lesione secondaria e una cisti displasica di 15 mm; nel lobo dx, segmenti 5,8 e 6 tre formazioni (angiomi? Lesioni secondarie?).
Il 09/09/09 viene effettuata un Ecografia Addome del fegato con mdc: non dirimente.
Il 05/11/09 la TAC fegato Trifasica evidenzia, nei segmenti VIII-IV-III, aree nodulari con diametro da 1 a 2 cm che potrebbero riferirsi a secondarismi.
Dal 24/08/10 ha eseguito 12 cicli di Folfox, con sospensione in novembtre del protocollo Tosca.
L' 01/03/10 la TAC al torace evidenzia lesioni bilaterali polmonari di diametro da 3 a 6 mm; la TAC addome evidenzia un aumento delle lesioni epatiche con diametro massimo di 45 mm.
Pertanto inizia II linea chemioterapica con Folfiri ed Avastin (Avastin 240 mg/ev g 1; Camptò 250 mg/ev g1; Lederfolin 130 mg/ev gg1,2; 5 Fluorouracile 500 mg/ev in bolo gg 1,2; 5 Fluoracile 780 mg/ev infusione continua gg 1,2).
Eseguita la determinazione K- Ras: risulta negativa per mutazioni geniche.
Esami eseguiti: emocromo+profilo epatico-renale e coagulativo: nella norma eccetto per GGT: 91; GOT: 53; e Hb: 11,7.
Esami da eseguire: emocromo e creatinina.
Terapia domiciliare: Antra 10; EN; N-Acetilcisteina; Deltacortene; Dissenten in caso di diarrea.
Vorrei sapere se, visto che le lesioni epatiche non hanno risposto al protocollo chemioterapico, delle ecografie più frequenti, magari a metà ciclo, potevano essere utili per verificarne l'efficacia? Per non arrivare, dopo quattro mesi, a verificare che le dimensioni delle lesioni epatiche erano raddoppiate e per di più comparivano anche in sede polmonare?
Ora che è stato adottato un nuovo protocollo potrebbe essere utile effettuare, anche privatamente, delle ecografie più ravvicinate?
Chiedo ancora se esistono delle terapie aggiuntive ( Es. ipertermia ) che potrebbero rendere più efficace la cura chemioterapica e/o se ci sono altre strade da percorrere.
Ringrazio fin da ora chi vorrà rispondere
Un cordiale saluto
Una persona, a me molto cara, in data 08/06/09 ha subito un intervento di emicolectomia dx per adenoxarcinoma colico ulcerato classificato istologicamente come G3 pT3 N2 (8/10) M0.
Inizia quindi chemioterapia adiuvante con protocollo Tosca (Folfox per sei mesi.
In data 11/08//09 un'ecografia all'addome sup. mostra nel lobo sinistro due formazioni iperecogene di 5 mm di diametro da riferire in prima ipotesi a lesione secondaria e una cisti displasica di 15 mm; nel lobo dx, segmenti 5,8 e 6 tre formazioni (angiomi? Lesioni secondarie?).
Il 09/09/09 viene effettuata un Ecografia Addome del fegato con mdc: non dirimente.
Il 05/11/09 la TAC fegato Trifasica evidenzia, nei segmenti VIII-IV-III, aree nodulari con diametro da 1 a 2 cm che potrebbero riferirsi a secondarismi.
Dal 24/08/10 ha eseguito 12 cicli di Folfox, con sospensione in novembtre del protocollo Tosca.
L' 01/03/10 la TAC al torace evidenzia lesioni bilaterali polmonari di diametro da 3 a 6 mm; la TAC addome evidenzia un aumento delle lesioni epatiche con diametro massimo di 45 mm.
Pertanto inizia II linea chemioterapica con Folfiri ed Avastin (Avastin 240 mg/ev g 1; Camptò 250 mg/ev g1; Lederfolin 130 mg/ev gg1,2; 5 Fluorouracile 500 mg/ev in bolo gg 1,2; 5 Fluoracile 780 mg/ev infusione continua gg 1,2).
Eseguita la determinazione K- Ras: risulta negativa per mutazioni geniche.
Esami eseguiti: emocromo+profilo epatico-renale e coagulativo: nella norma eccetto per GGT: 91; GOT: 53; e Hb: 11,7.
Esami da eseguire: emocromo e creatinina.
Terapia domiciliare: Antra 10; EN; N-Acetilcisteina; Deltacortene; Dissenten in caso di diarrea.
Vorrei sapere se, visto che le lesioni epatiche non hanno risposto al protocollo chemioterapico, delle ecografie più frequenti, magari a metà ciclo, potevano essere utili per verificarne l'efficacia? Per non arrivare, dopo quattro mesi, a verificare che le dimensioni delle lesioni epatiche erano raddoppiate e per di più comparivano anche in sede polmonare?
Ora che è stato adottato un nuovo protocollo potrebbe essere utile effettuare, anche privatamente, delle ecografie più ravvicinate?
Chiedo ancora se esistono delle terapie aggiuntive ( Es. ipertermia ) che potrebbero rendere più efficace la cura chemioterapica e/o se ci sono altre strade da percorrere.
Ringrazio fin da ora chi vorrà rispondere
Un cordiale saluto
[#1]
Gentile Utente,
si tratta di una patologia diffusa in ambito epatico e polmonare. Senza dubbio in condizioni di malattia avanzata è opportuno eseguire un controllo della patologia ogni 3 mesi. L'ipertermia può essere un coadiuvante del trattamento chemioterapico. La presenza di k-ras wild type apre la strada a protocolli successivi con agenti a bersaglio molecolare.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
si tratta di una patologia diffusa in ambito epatico e polmonare. Senza dubbio in condizioni di malattia avanzata è opportuno eseguire un controllo della patologia ogni 3 mesi. L'ipertermia può essere un coadiuvante del trattamento chemioterapico. La presenza di k-ras wild type apre la strada a protocolli successivi con agenti a bersaglio molecolare.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Gent.mo Dr.Carlo Pastore
La ringrazio sinceramente per la risposta che ho atteso con ansia. Mi conferma la necessità di monitorare la situazione ad intervalli di tempo più brevi e quindi di effettuare, al di fuori della struttura pubblica, delle ecografie di controllo supplementari. Per quanto riguarda l'ipertermia, è possibile stabilire quante sedute occorrerebbe fare in modo da poter predisporre un calendario con i cicli di chemioterapia?
Mi scusi se approfitto della Sua disponibilità, ma quali sono i protocolli a bersaglio molecolare?
Grazie di cuore
un cordiale saluto
La ringrazio sinceramente per la risposta che ho atteso con ansia. Mi conferma la necessità di monitorare la situazione ad intervalli di tempo più brevi e quindi di effettuare, al di fuori della struttura pubblica, delle ecografie di controllo supplementari. Per quanto riguarda l'ipertermia, è possibile stabilire quante sedute occorrerebbe fare in modo da poter predisporre un calendario con i cicli di chemioterapia?
Mi scusi se approfitto della Sua disponibilità, ma quali sono i protocolli a bersaglio molecolare?
Grazie di cuore
un cordiale saluto
[#3]
Gentile Utente,
l'ipertermia andrebbe eseguita in numero di tre applicazioni settimanali a giorni alterni (per 10 applicazioni totali) su ogni distretto sede di malattia macroscopicamente evidente. I farmaci a bersaglio molecolari che potrebbero essere impiegati sono cetuximab o panitumumab.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
l'ipertermia andrebbe eseguita in numero di tre applicazioni settimanali a giorni alterni (per 10 applicazioni totali) su ogni distretto sede di malattia macroscopicamente evidente. I farmaci a bersaglio molecolari che potrebbero essere impiegati sono cetuximab o panitumumab.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
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[#4]
Utente
Gent.mo Dr.Carlo Pastore
La ringrazio per la disponibilità e per l'immediatezza delle risposte.
Vorrei chiedrLe cosa ne pensa della terapia con Avastin che hanno adottato i medici che stanno seguendo il caso e, inoltre, se questo farmaco è a bersaglio molecolare altrimenti non capisco come mai abbiano fatto la determinazione del K-Ras?
Grazie ancora
un cordiale saluto
La ringrazio per la disponibilità e per l'immediatezza delle risposte.
Vorrei chiedrLe cosa ne pensa della terapia con Avastin che hanno adottato i medici che stanno seguendo il caso e, inoltre, se questo farmaco è a bersaglio molecolare altrimenti non capisco come mai abbiano fatto la determinazione del K-Ras?
Grazie ancora
un cordiale saluto
[#5]
Gentile Utente,
l'Avastin (bevacizumab) è un ottimo farmaco ma non entra in alcun modo con la determinazione del k-ras (che oggigiorno si fa praticamente di routine sul pezzo operatorio). Avastin è un inibitore del VEGF (fattore di crescita dei vasi sanguigni). La determinazione del k-ras è utile per impostare una terapia con panitumumab o cetuximab. In sostanza comunque il protocollo impostato è da ritenersi valido.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
l'Avastin (bevacizumab) è un ottimo farmaco ma non entra in alcun modo con la determinazione del k-ras (che oggigiorno si fa praticamente di routine sul pezzo operatorio). Avastin è un inibitore del VEGF (fattore di crescita dei vasi sanguigni). La determinazione del k-ras è utile per impostare una terapia con panitumumab o cetuximab. In sostanza comunque il protocollo impostato è da ritenersi valido.
un caro saluto
Carlo Pastore
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Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.6k visite dal 19/03/2010.
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