Tumore al pancreas, densità del sangue e emorraggia cerebrale.
Gentili dottori, sono qui a chiedere un vostro parere su quanto accaduto a mio nonno.
Premetto che, purtroppo, è mancato ad Ottobre. Questa mia richiesta non ha quindi alcuna urgenza e capirò benissimo se preferirete dedicare il vostro tempo a richieste più concrete.
Tuttavia vorrei capire se quanto è accaduto è dovuto al semplice caso o meno.
Cercherò di esporre i fatti al meglio delle mie possibilità, considerando il fatto che non ho a disposizione i referti dell'ecotomografia e della TAC.
Mio nonno (78 anni)ha sempre sofferto di patologie al sistema cardiocircolatorio: ha sostenuto 3 interventi per aneurisma e ha sostituito una valvola cardiaca. Proprio per quest'ultimo intervento è sempre stato tenuto sotto controllo per quanto riguarda la fluidità del sangue (mi scuso, ma non ricordo il termine tecnico).
Dalla scorsa estate è risultato praticamente impossibile tenere questo valore nei parametri, ma si è pensato ad un problema transitorio. L'unica contromisura, quindi, è stata l'aumento della frequenza delle analisi ematochimiche e, di conseguenza, una maggiore frequenza degli "aggiustamenti" alla terapia.
Ma il sangue risultava continuamente troppo fluido. Al rientro dalla villeggiatura, quindi, in seguito al solito controllo è stato ricoverato per accertare le cause del problema.
In seguito ad analisi più approfondite è risultata la bilirubina a 12 e l'ecografia effettuata di conseguenza ha evidenziato un probabile tumore al pancreas con metastasi epatiche, poi confermato dalla TAC.
I medici hanno ritenuto opportuno non intervenire, nè tramite chirurgia nè tramite chemioterapia o radioterapia.
Si prospettava quindi la dimissione e qualche mese di attesa dell'inevitabile, quando è intervenuta un'emorraggia cerebrale ad evitargli una pesante sofferenza. Infatti, il decesso è avvenuto dopo circa 2 giorni di coma.
Quello che vorrei chiedervi è se c'è una relazione tra tumore e emorraggia o se quest'ultima è stata solo un caso (fortunato, per lui), dato che altri medici avevano detto in precedenza che dovevamo aspettarcela in qualunque momento.
Ho pensato che il tumore possa aver in qualche modo causato la fluidificazione del sangue e che quest'ultima abbia facilitato l'emorraggia in una persona già debole, dal punto di vista circolatorio. Ma è solo una mia personale ipotesi, per questo vorrei il vostro parere.
Vi saluto e vi ringrazio in anticipo.
P.S. Spero che la specialità sia giusta: ero indeciso tra oncologia, neurologia o angiologia, ma ho pensato che gli oncologi fossero i più indicati per valutare i possibili effetti del tumore.
Premetto che, purtroppo, è mancato ad Ottobre. Questa mia richiesta non ha quindi alcuna urgenza e capirò benissimo se preferirete dedicare il vostro tempo a richieste più concrete.
Tuttavia vorrei capire se quanto è accaduto è dovuto al semplice caso o meno.
Cercherò di esporre i fatti al meglio delle mie possibilità, considerando il fatto che non ho a disposizione i referti dell'ecotomografia e della TAC.
Mio nonno (78 anni)ha sempre sofferto di patologie al sistema cardiocircolatorio: ha sostenuto 3 interventi per aneurisma e ha sostituito una valvola cardiaca. Proprio per quest'ultimo intervento è sempre stato tenuto sotto controllo per quanto riguarda la fluidità del sangue (mi scuso, ma non ricordo il termine tecnico).
Dalla scorsa estate è risultato praticamente impossibile tenere questo valore nei parametri, ma si è pensato ad un problema transitorio. L'unica contromisura, quindi, è stata l'aumento della frequenza delle analisi ematochimiche e, di conseguenza, una maggiore frequenza degli "aggiustamenti" alla terapia.
Ma il sangue risultava continuamente troppo fluido. Al rientro dalla villeggiatura, quindi, in seguito al solito controllo è stato ricoverato per accertare le cause del problema.
In seguito ad analisi più approfondite è risultata la bilirubina a 12 e l'ecografia effettuata di conseguenza ha evidenziato un probabile tumore al pancreas con metastasi epatiche, poi confermato dalla TAC.
I medici hanno ritenuto opportuno non intervenire, nè tramite chirurgia nè tramite chemioterapia o radioterapia.
Si prospettava quindi la dimissione e qualche mese di attesa dell'inevitabile, quando è intervenuta un'emorraggia cerebrale ad evitargli una pesante sofferenza. Infatti, il decesso è avvenuto dopo circa 2 giorni di coma.
Quello che vorrei chiedervi è se c'è una relazione tra tumore e emorraggia o se quest'ultima è stata solo un caso (fortunato, per lui), dato che altri medici avevano detto in precedenza che dovevamo aspettarcela in qualunque momento.
Ho pensato che il tumore possa aver in qualche modo causato la fluidificazione del sangue e che quest'ultima abbia facilitato l'emorraggia in una persona già debole, dal punto di vista circolatorio. Ma è solo una mia personale ipotesi, per questo vorrei il vostro parere.
Vi saluto e vi ringrazio in anticipo.
P.S. Spero che la specialità sia giusta: ero indeciso tra oncologia, neurologia o angiologia, ma ho pensato che gli oncologi fossero i più indicati per valutare i possibili effetti del tumore.
[#1]
Gentile Utente,
innanzitutto porgo le più sentite condoglianze per la scomparsa di una persona cara. Il dato tecnico in questo caso corrisponde all'assunto che i pazienti oncologici presentano di per se delle alterazioni della coagulazione. Le neoplasie pancreatiche in particolar modo. Il tutto però va nel senso di un incremento della coagulabilità del sangue ed un maggior rischio di trombosi. In sostanza direi che l'evento emorragia è stato accidentale e che potrebbe essere stato solo agevolato dalla presenza di un tumore in fase avanzata.
Un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
innanzitutto porgo le più sentite condoglianze per la scomparsa di una persona cara. Il dato tecnico in questo caso corrisponde all'assunto che i pazienti oncologici presentano di per se delle alterazioni della coagulazione. Le neoplasie pancreatiche in particolar modo. Il tutto però va nel senso di un incremento della coagulabilità del sangue ed un maggior rischio di trombosi. In sostanza direi che l'evento emorragia è stato accidentale e che potrebbe essere stato solo agevolato dalla presenza di un tumore in fase avanzata.
Un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Gentile dott. Pastore,
Innanzitutto La ringrazio per le condoglianze e per la veloce e soprattutto esauriente risposta.
In effetti non pensavo che l'emorragia cerebrale fosse dovuta al tumore (in fondo da tempo era altamente probabile, date le condizioni generali), ma avevo il dubbio che fosse stata da esso agevolata.
Mi permetto di chiederle ancora una delucidazione.
Nella risposta precedente ha detto che l'emorragia potrebbe essere stata favorita dal tumore in fase avanzata: in che modo, se esso aumenta la coagulabilità invece che diminuirla?
La ringrazio nuovamente e La saluto cordialmente.
Innanzitutto La ringrazio per le condoglianze e per la veloce e soprattutto esauriente risposta.
In effetti non pensavo che l'emorragia cerebrale fosse dovuta al tumore (in fondo da tempo era altamente probabile, date le condizioni generali), ma avevo il dubbio che fosse stata da esso agevolata.
Mi permetto di chiederle ancora una delucidazione.
Nella risposta precedente ha detto che l'emorragia potrebbe essere stata favorita dal tumore in fase avanzata: in che modo, se esso aumenta la coagulabilità invece che diminuirla?
La ringrazio nuovamente e La saluto cordialmente.
[#3]
Di nulla, figurati. Le neoplasie in fase avanzata comunque portano delle alterazioni anche della parete dei vasi sanguigni e dismettono nel circolo sanguigno sostanze che alterano la motilità dei vasi. Oltre delle oscillazioni della coagulazione (generalmente in senso di incremento della coagulabilità) imprevedibili. L'organismo è sempre in una condizione di modificazione dinamica, quando c'è un tumore l'equilibrio è assai precario.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#4]
Utente
Grazie davvero per i chiarimenti, dott. Pastore.
Grazie a Lei ho potuto, se non altro, farmi un'idea di quanto sia successo.
La vicenda, dalla scoperta del tumore al decesso, è durata non più di 10 giorni. Infatti, anche se il tumore era sicuramente già presente, era del tutto asintomatico: l'ittero non si notava sulla sua carnagione non troppo chiara, l'appetito non mancava di certo e non aveva dolori di alcun genere.
L'unica cosa che avevo notato, da un paio di mesi, è stato un sostanzioso incremento delle ore di sonno: si alzava presto, ma faceva almeno 3 pisolini al giorno raggiungendo, credo, le 15 ore giornaliere.
Anche questo potrebbe essere legato alla malattia?
Comunque avevo appena cominciato a realizzare la diagnosi di cancro quando è arrivata l'emorraggia. Proprio questa rapidità ha lasciato un'enorme confusione e il desiderio di avere qualche spiegazione.
Mi rendo conto che si tratta di spiegazioni teoriche per la mancanza, in questa sede, di documentazioni e referti.
Ma è meglio di niente.
Mi è stato molto d'aiuto, e Le sono davvero grato.
Le auguro una buona serata. Saluti.
Grazie a Lei ho potuto, se non altro, farmi un'idea di quanto sia successo.
La vicenda, dalla scoperta del tumore al decesso, è durata non più di 10 giorni. Infatti, anche se il tumore era sicuramente già presente, era del tutto asintomatico: l'ittero non si notava sulla sua carnagione non troppo chiara, l'appetito non mancava di certo e non aveva dolori di alcun genere.
L'unica cosa che avevo notato, da un paio di mesi, è stato un sostanzioso incremento delle ore di sonno: si alzava presto, ma faceva almeno 3 pisolini al giorno raggiungendo, credo, le 15 ore giornaliere.
Anche questo potrebbe essere legato alla malattia?
Comunque avevo appena cominciato a realizzare la diagnosi di cancro quando è arrivata l'emorraggia. Proprio questa rapidità ha lasciato un'enorme confusione e il desiderio di avere qualche spiegazione.
Mi rendo conto che si tratta di spiegazioni teoriche per la mancanza, in questa sede, di documentazioni e referti.
Ma è meglio di niente.
Mi è stato molto d'aiuto, e Le sono davvero grato.
Le auguro una buona serata. Saluti.
[#5]
Gentile Utente,
sono contento di essere stato d'aiuto, seppur troppo tardi per poter fornire un supporto all'ammalato. La sonnolenza non la legherei alla presenza del tumore.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
sono contento di essere stato d'aiuto, seppur troppo tardi per poter fornire un supporto all'ammalato. La sonnolenza non la legherei alla presenza del tumore.
un caro saluto
Carlo Pastore
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[#6]
Utente
Purtroppo anche i Suoi colleghi che l'hanno avuto in cura non hanno avuto il tempo materiale per essergli d'aiuto.
Considerata la rapidità, il mezzo telematico e la distanza ha fatto molto.
La stanchezza la collegavo, più che al tumore al pancreas, alle metastasi al fegato poichè avevo letto che la stanchezza è uno dei sintomi del tumore epatico.
Evidentemente non è questo il caso.
Grazie ancora per tutto e ancora buona serata. Saluti.
Considerata la rapidità, il mezzo telematico e la distanza ha fatto molto.
La stanchezza la collegavo, più che al tumore al pancreas, alle metastasi al fegato poichè avevo letto che la stanchezza è uno dei sintomi del tumore epatico.
Evidentemente non è questo il caso.
Grazie ancora per tutto e ancora buona serata. Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 17.4k visite dal 25/01/2010.
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