Adenocarcinoma sieroso cellule chiare
Alla mia mamma di 66 anni e' stato diagnosticato un adenocarcinoma a cellule chiare dell' endometrio - stadio FIGO IB (pT1b pN0 G3).
Fine novembre 2009 TC torace, addome e pelvi non mostra alcun alterazione significativa.
Accertamenti: ECG+ vis cardiologica - senza anomalie; markers fine dicembre 2009: CEA=2.3 ng/ml; CA19-9=8 U/ml; CA15-3=22.7 U/ml; CA125=15 U/ml.
Ha effettuato un' isterectomia totale extafasciale, annessiectomia bilaterale, linfoadenectomia pelvica sx e dx, lomboaortica e omentectomia totale infracolica a fine dicembre 2009.
Esame istologico: adenocarcinoma di tipo sieroso con aspetti a cellule chiare dell' endometrio, infiltrante la meta' interna del miometrio (massima profondita' di infiltrazione 5 mm, minimo spessore stromale indenne 10 mm, esteso all'istmo. Cervice e vagina atrofiche esenti dalla neoplasia. Leiomiomi uterini ed adenomiosi. Annesso sx: Adenofibroma sieroso paratubarico ed inclusioni epiteliali della corticale ovarica di sinistra; tuba senza alterazioni patologiche. Annesso dx: nodulo fibroso ed inclusioni epiteliali della corticale ovarica dx. Tuba senza alterazione patologiche. Omento esente dalla neoplasia. Vene ovariche esenti dalla neoplasia. Istiocitosi dei seni nei 54 linfonodi esaminati. Esame citologico: negativa la ricerca di CTM nel liquido peritoneale pelvico.
Attualmente 3 programmi terapeutici sono considerati (da diversi oncologi, Italia e Svizzera).
Il primo programma terapeutico proposto e' di effettuare una polichemioterapia con platino ed antracicline (schema consigliato CDDP 50 mg/mq e ADM 60 mg/mq, 6 cicli ogni 2 giorni.
Il secondo programma terapeutico, tenendo conto dell' eta' della paziente e della tossicita' del programma, e' di non effettuare la chemioterapia.
Il terzo programma terapeutico e' equivalente a quello effettuato per un'adenocarcinoma delle ovaie, Taxol e Carboplatine.
La bibliografia sembra non mostrare dei benefici evidenti (o dimostrati) della chemioterapia per questo tipo di adenocarcinoma ed e' indubbia la tossicita' (in particolare per il primo).
Un esame PET/CT potrebbe eventualmente avere un peso nella decisione del programma terapeutico?
Tenendo conto dell' eta' della paziente, dell' esito positivo dell' intervento e dell'esame istologico, della tossicita' dei trattamenti, qual'e' la vostra opinione?
Grazie.
Fine novembre 2009 TC torace, addome e pelvi non mostra alcun alterazione significativa.
Accertamenti: ECG+ vis cardiologica - senza anomalie; markers fine dicembre 2009: CEA=2.3 ng/ml; CA19-9=8 U/ml; CA15-3=22.7 U/ml; CA125=15 U/ml.
Ha effettuato un' isterectomia totale extafasciale, annessiectomia bilaterale, linfoadenectomia pelvica sx e dx, lomboaortica e omentectomia totale infracolica a fine dicembre 2009.
Esame istologico: adenocarcinoma di tipo sieroso con aspetti a cellule chiare dell' endometrio, infiltrante la meta' interna del miometrio (massima profondita' di infiltrazione 5 mm, minimo spessore stromale indenne 10 mm, esteso all'istmo. Cervice e vagina atrofiche esenti dalla neoplasia. Leiomiomi uterini ed adenomiosi. Annesso sx: Adenofibroma sieroso paratubarico ed inclusioni epiteliali della corticale ovarica di sinistra; tuba senza alterazioni patologiche. Annesso dx: nodulo fibroso ed inclusioni epiteliali della corticale ovarica dx. Tuba senza alterazione patologiche. Omento esente dalla neoplasia. Vene ovariche esenti dalla neoplasia. Istiocitosi dei seni nei 54 linfonodi esaminati. Esame citologico: negativa la ricerca di CTM nel liquido peritoneale pelvico.
Attualmente 3 programmi terapeutici sono considerati (da diversi oncologi, Italia e Svizzera).
Il primo programma terapeutico proposto e' di effettuare una polichemioterapia con platino ed antracicline (schema consigliato CDDP 50 mg/mq e ADM 60 mg/mq, 6 cicli ogni 2 giorni.
Il secondo programma terapeutico, tenendo conto dell' eta' della paziente e della tossicita' del programma, e' di non effettuare la chemioterapia.
Il terzo programma terapeutico e' equivalente a quello effettuato per un'adenocarcinoma delle ovaie, Taxol e Carboplatine.
La bibliografia sembra non mostrare dei benefici evidenti (o dimostrati) della chemioterapia per questo tipo di adenocarcinoma ed e' indubbia la tossicita' (in particolare per il primo).
Un esame PET/CT potrebbe eventualmente avere un peso nella decisione del programma terapeutico?
Tenendo conto dell' eta' della paziente, dell' esito positivo dell' intervento e dell'esame istologico, della tossicita' dei trattamenti, qual'e' la vostra opinione?
Grazie.
[#1]
Gentile Utente,
la condizione iniziale non è sfavorevole e l'intervento mi sembra ben fatto. Io suggerirei di effettuare una valutazione per una radioterapia locoregionale (possibilmente abbinata ad ipertermia). Questo previo accertamento TC total body + cranio con mezzo di contrasto e scintigrafia ossea per verificare che non vi sia diffusione a distanza di malattia. Se proprio si volesse optare per una chemioterapia meglio vedrei la combinazione carboplatino e taxolo (efficace e ben tollerata).
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la condizione iniziale non è sfavorevole e l'intervento mi sembra ben fatto. Io suggerirei di effettuare una valutazione per una radioterapia locoregionale (possibilmente abbinata ad ipertermia). Questo previo accertamento TC total body + cranio con mezzo di contrasto e scintigrafia ossea per verificare che non vi sia diffusione a distanza di malattia. Se proprio si volesse optare per una chemioterapia meglio vedrei la combinazione carboplatino e taxolo (efficace e ben tollerata).
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Egr.o Dr Pastore,
Grazie per la sua risposta e per le indicazioni per il programma terapeutico da adottare.
Per quale motivo preferisce un TC ad una PET? In linea di principio (a parte il cranio) la TC confermerebbe che tutte le neoplasie apparenti sono state eliminate senza nozione di attivita' in atto.
Non conoscevo la ipertermia, grazie per l'informazione. E' comunque da considerare solamente in abbinamento con altre terapie tradizionali e solo in caso di neoplasie (non preventiva)? E' ancora allo stato di "clinical trial"?
Cordiali saluti.
Grazie per la sua risposta e per le indicazioni per il programma terapeutico da adottare.
Per quale motivo preferisce un TC ad una PET? In linea di principio (a parte il cranio) la TC confermerebbe che tutte le neoplasie apparenti sono state eliminate senza nozione di attivita' in atto.
Non conoscevo la ipertermia, grazie per l'informazione. E' comunque da considerare solamente in abbinamento con altre terapie tradizionali e solo in caso di neoplasie (non preventiva)? E' ancora allo stato di "clinical trial"?
Cordiali saluti.
[#3]
Gentile Utente,
la TC multistrato, giunta oggi ad una accuratezza notevole, è una metodica morfologica e non funzionale come la PET. La preferisco proprio per questa sua caratteristica. Difatti la PET soffre ancora oggi della presenza di un certo numero di falsi negativi. Perchè? Perchè il mezzo di contrasto impiegato viene assorbito dalle cellule in vivace attività replicativa... e.. se le cellule tumorali hanno una crescita torpida? Inoltre la componente infiammatoria nel caso di un intervento abbastanza recente è fuorviante. L'ipertermia (sulla quale molte notizie puoi trovare sul mio sito www.ipertermiaroma.it) è una metodica ormai validata sebbene, giustamente, siano in corso ancora numerosi studi clinici. Peraltro sul sito ipertermiaroma è possibile trovare numerosi riferimenti bibliografici che documentano "lo stato dell'arte". L'ipertermia è un ottima metodica coadiuvante per chemioterapia, radioterapia e chirurgia; non si impiega per prevenire una malattia tumorale ma per combatterla in fase di terapia adiuvante, neoadiuvante o metastatica.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la TC multistrato, giunta oggi ad una accuratezza notevole, è una metodica morfologica e non funzionale come la PET. La preferisco proprio per questa sua caratteristica. Difatti la PET soffre ancora oggi della presenza di un certo numero di falsi negativi. Perchè? Perchè il mezzo di contrasto impiegato viene assorbito dalle cellule in vivace attività replicativa... e.. se le cellule tumorali hanno una crescita torpida? Inoltre la componente infiammatoria nel caso di un intervento abbastanza recente è fuorviante. L'ipertermia (sulla quale molte notizie puoi trovare sul mio sito www.ipertermiaroma.it) è una metodica ormai validata sebbene, giustamente, siano in corso ancora numerosi studi clinici. Peraltro sul sito ipertermiaroma è possibile trovare numerosi riferimenti bibliografici che documentano "lo stato dell'arte". L'ipertermia è un ottima metodica coadiuvante per chemioterapia, radioterapia e chirurgia; non si impiega per prevenire una malattia tumorale ma per combatterla in fase di terapia adiuvante, neoadiuvante o metastatica.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
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