Carcinoma squamoso infiltrante all'esofago t3 n1 m0
Buongiorno,
Vi sottopongo il caso di una paziente di 61 anni con lesione esofagea localizzata al terzo medio dell’esofago. I sintomi sono disfagia e dolore all’altezza dello sterno. Da due settimane si è manifestato anche reflusso gastrico.
TC ha evidenziato lesione di spessore 17 mm che provoca impronta sul bronco di sinistra, sulla parete posteriore dell’atrio sinistro e sul pericardio atriale. Adesione sulla parete dell’aorta discendente senza segni di infiltrazione.
Linfonodo periesofageo di 10 mm a destra del viscere.
Non alterazioni morfostrutturali a fegato, pancreas, milza, reni (alcune piccole cisti) e surreni.
Non linfo adenomegalie addominali.
Non lesioni espansive pelviche.
Non ascite.
Vi chiedo cortese parere in merito all’approccio terapeutico adottabile, in particolare:
1) se esiste un protocollo chemioterapico somministrabile in pillole alternativo all’infusione di Al Sarraf;
2) se esiste una terapia biologico-molecolare di provata efficacia per il trattamento della neoplasia senza ricorrere a chirurgia invasiva (esofagectomia parziale/totale);
3) applicabilità di trattamento di ipertermia all’esofago (in considerazione della profondità dell'organo) e quantificazione del beneficio rispetto al solo trattamento con chemioterapia+radioterapia;
4) applicabilità al caso descritto di tecniche di brachiterapia e fototerapia.
Infine Vi chiedo se esiste in Italia un centro attrezzato per la radioterapia ad intensità modulata (IMRT).
Ringrazio anticipatamente.
Vi sottopongo il caso di una paziente di 61 anni con lesione esofagea localizzata al terzo medio dell’esofago. I sintomi sono disfagia e dolore all’altezza dello sterno. Da due settimane si è manifestato anche reflusso gastrico.
TC ha evidenziato lesione di spessore 17 mm che provoca impronta sul bronco di sinistra, sulla parete posteriore dell’atrio sinistro e sul pericardio atriale. Adesione sulla parete dell’aorta discendente senza segni di infiltrazione.
Linfonodo periesofageo di 10 mm a destra del viscere.
Non alterazioni morfostrutturali a fegato, pancreas, milza, reni (alcune piccole cisti) e surreni.
Non linfo adenomegalie addominali.
Non lesioni espansive pelviche.
Non ascite.
Vi chiedo cortese parere in merito all’approccio terapeutico adottabile, in particolare:
1) se esiste un protocollo chemioterapico somministrabile in pillole alternativo all’infusione di Al Sarraf;
2) se esiste una terapia biologico-molecolare di provata efficacia per il trattamento della neoplasia senza ricorrere a chirurgia invasiva (esofagectomia parziale/totale);
3) applicabilità di trattamento di ipertermia all’esofago (in considerazione della profondità dell'organo) e quantificazione del beneficio rispetto al solo trattamento con chemioterapia+radioterapia;
4) applicabilità al caso descritto di tecniche di brachiterapia e fototerapia.
Infine Vi chiedo se esiste in Italia un centro attrezzato per la radioterapia ad intensità modulata (IMRT).
Ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gentile Utente,
direi che la condizione di malattia descritta può essere suscettibile di trattamento in chemioterapia + radioterapia + ipertermia neoadiuvante ed a seguire intervento chirurgico. Non si può prescindere a mio avviso dalla soluzione chirurgica. Non è altresì quantificabile il beneficio dell'abbinamento di tutte le metodiche terapeutiche in termini di percentuale.
Un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
direi che la condizione di malattia descritta può essere suscettibile di trattamento in chemioterapia + radioterapia + ipertermia neoadiuvante ed a seguire intervento chirurgico. Non si può prescindere a mio avviso dalla soluzione chirurgica. Non è altresì quantificabile il beneficio dell'abbinamento di tutte le metodiche terapeutiche in termini di percentuale.
Un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5k visite dal 07/01/2010.
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