Un adenocarcinoma prostatico
[#1]
Gent.le utente,
l'adenocarcinoma è una neoplasia lentamente progressiva ; si dice infatti che dall'insorgenza ha bisogno di almeno 10 aa per una evoluzione negativa.
Nel caso di suo padre ,con stadiazione solo locale di Gleason 3+3,
ma senza conoscere nè il PSA nè la stadiazione completa ( met a ossa o linfogh),data l'età è presumibile che debba eseguire una terapia a basi di agonisti LH/Rh( 1 f i.m. i.m. ogni 3 mesi)e ev antiandrogeni
ed è probabile che viva in pace il resto della vita che il BUon Padre vorrà concederLi.
Cordiali saluti
l'adenocarcinoma è una neoplasia lentamente progressiva ; si dice infatti che dall'insorgenza ha bisogno di almeno 10 aa per una evoluzione negativa.
Nel caso di suo padre ,con stadiazione solo locale di Gleason 3+3,
ma senza conoscere nè il PSA nè la stadiazione completa ( met a ossa o linfogh),data l'età è presumibile che debba eseguire una terapia a basi di agonisti LH/Rh( 1 f i.m. i.m. ogni 3 mesi)e ev antiandrogeni
ed è probabile che viva in pace il resto della vita che il BUon Padre vorrà concederLi.
Cordiali saluti
Dott.Roberto Mallus
[#2]
Caro utente,
al fine di stabilire il grado di rischio dell'adenocarcinoma della prostata di suo padre è importante definire anche il PSA di esordio alla diagnosi e, se possibile, anche le dimensioni del tumore all'esame clinico o alla ecografia trans-prostatica.
Da questi dati è possibile classificare in modo corretto lo stadio del tumore, il rischio di estensione extra-prostatica e quindi definire la giusta terapia da adottare. Non è detto che debba effettuare una terapia con ormoni, a mio parere,. Anzi, se non di età troppo avanzata, è presumibile possa essere candidato ad un trattamento di radioterapia conformazionale sulla prostata ed eventualmente sulle aree linfonodali pelviche (con eventuale aggiunta di terapia ormonale solo se di rischio intermedio-alto di estensione extracapsulare o prima del trattamento per ridurre le dimensioni prostatiche).
cordiali saluti
Dr.Filippo Alongi
Istituto Scientifico San Raffaele di Milano
al fine di stabilire il grado di rischio dell'adenocarcinoma della prostata di suo padre è importante definire anche il PSA di esordio alla diagnosi e, se possibile, anche le dimensioni del tumore all'esame clinico o alla ecografia trans-prostatica.
Da questi dati è possibile classificare in modo corretto lo stadio del tumore, il rischio di estensione extra-prostatica e quindi definire la giusta terapia da adottare. Non è detto che debba effettuare una terapia con ormoni, a mio parere,. Anzi, se non di età troppo avanzata, è presumibile possa essere candidato ad un trattamento di radioterapia conformazionale sulla prostata ed eventualmente sulle aree linfonodali pelviche (con eventuale aggiunta di terapia ormonale solo se di rischio intermedio-alto di estensione extracapsulare o prima del trattamento per ridurre le dimensioni prostatiche).
cordiali saluti
Dr.Filippo Alongi
Istituto Scientifico San Raffaele di Milano
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#3]
Preciso che il mio discorso legato all'età era correlato all'età non anagrafica, ma naturalemtne all'età biologica dimostrata. Se suo padre ha altri problemi di salute o importanti patologie concomitanti, allora la terapia ormonale potrebbe avere il suo spazio come prima scelta.
Dr.Filippo Alongi
Istituto Scientifico San Raffaele di Milano
Dr.Filippo Alongi
Istituto Scientifico San Raffaele di Milano
[#4]
Caro signore la stadiazione effettiva del cancro della prostata viene resa possibile dal possesso di diversi dati: gleason score definitivo (sul pezzo chirurgico), psa di partenza e psa nadir, esame tac addomino-pelvica, scintigrafia ossea total body.
Ovviamente la diagnosi viene fatta sulla visita clinica e sulla valutazione del psa e di una agobiopsia prostatica proprio come nel caso del suo papà. Tuttavia il gleason score di 6 (3+3) non è quello definitivo ma solo quello bioptico. Le dico questo perchè nel 90% ed oltre dei casi il gleason score bioptico è sottostadiante in quanto normalmente il definitivo (fatto su tutto la ghiandola asportata) risulta maggiore. Ovviamente nel caso specifico di suo padre ciò non è possibile perchè non è pensabile un intervento chirurgico.
Dunque bisogna basarsi sul gleason 3+3, sul psa e sui dati radiologici. Esistono 2 scuole di pensiero in europa per il trattamento del cancro prostatico nelle persone di età avanzata: i nordeuropei ritengono utile semplicemente una vigile osservazione con controlli del psa nel tempo, mentre in altri paesi europei ed in particolare noi urologi italiani consigliamo l'istituzione di una terapia medica di ormonosoppressione, ovvero di blocco androgenico, in genere questa terapia è ben tollerata dai pazienti e rende possibile una buona qualità di vita fino a che madre natura consente.
Tanti auguri e cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Ovviamente la diagnosi viene fatta sulla visita clinica e sulla valutazione del psa e di una agobiopsia prostatica proprio come nel caso del suo papà. Tuttavia il gleason score di 6 (3+3) non è quello definitivo ma solo quello bioptico. Le dico questo perchè nel 90% ed oltre dei casi il gleason score bioptico è sottostadiante in quanto normalmente il definitivo (fatto su tutto la ghiandola asportata) risulta maggiore. Ovviamente nel caso specifico di suo padre ciò non è possibile perchè non è pensabile un intervento chirurgico.
Dunque bisogna basarsi sul gleason 3+3, sul psa e sui dati radiologici. Esistono 2 scuole di pensiero in europa per il trattamento del cancro prostatico nelle persone di età avanzata: i nordeuropei ritengono utile semplicemente una vigile osservazione con controlli del psa nel tempo, mentre in altri paesi europei ed in particolare noi urologi italiani consigliamo l'istituzione di una terapia medica di ormonosoppressione, ovvero di blocco androgenico, in genere questa terapia è ben tollerata dai pazienti e rende possibile una buona qualità di vita fino a che madre natura consente.
Tanti auguri e cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
[#5]
Ex utente
VI SONO IMMESSAMENTE GRATA A VOI TUTTI MEDICI PER LA SOLERZIA NEL RISPONDERE AL MIO QUESITO, MIO PADRE INFATTI STA EFFETTUANDO UNA TERAPIA A BASE DI ORMONI GIORNALIERA ED INOLTRE OGNI 3 MESI DEVE EFFETTUARE UN INIEZIONE DI ANTIANDROGENI CHE NELLA MIA PRECEDENTE EMAIL HO OMESSO DI MENZIONARE.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.1k visite dal 12/04/2007.
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