Un piccolo intervento chirurgico
Scrivo per conto di mia madra, anni 66, che sta lottando contro una metastasi epatica, originariamente in forma di lesione scaturita dall’adenocarcinoma della zona colon-rettale, quest’ultimo asportato con successo chirurgicamente previo trattamento con RT - CT.
La metastasi s’era annidata in aderenza alla vena porta del fegato e, dopo due anni di ottimi risultati ottenuti con la chemioterapia, il male si sta ora espandendo con un principio di infiltrazione alle vie biliari che le ha procurato l'ittero e la sospensione della chemio per sopravvenuta tossicità. Ha quindi subìto un piccolo intervento chirurgico per il drenaggio della bile in eccesso con il risultato della quasi scomparsa del colore giallo alla pelle.
Vi chiedo: non era possibile, fin dall'inizio, l'utilizzo dell'Ipertermìa coadiuvata alla chemio per rendere più efficace quest'ultima? O tale trattamento è sconsigliabile sui tessuti del fegato? Oppure è la zona di annidamento della metastasi (le pareti venose) che ha reso impossibile l'applicazione dell'Ipertermìa?
E se è così, esiste un'alternativa terapeutica a questo stadio della malattia?
Grazie
La metastasi s’era annidata in aderenza alla vena porta del fegato e, dopo due anni di ottimi risultati ottenuti con la chemioterapia, il male si sta ora espandendo con un principio di infiltrazione alle vie biliari che le ha procurato l'ittero e la sospensione della chemio per sopravvenuta tossicità. Ha quindi subìto un piccolo intervento chirurgico per il drenaggio della bile in eccesso con il risultato della quasi scomparsa del colore giallo alla pelle.
Vi chiedo: non era possibile, fin dall'inizio, l'utilizzo dell'Ipertermìa coadiuvata alla chemio per rendere più efficace quest'ultima? O tale trattamento è sconsigliabile sui tessuti del fegato? Oppure è la zona di annidamento della metastasi (le pareti venose) che ha reso impossibile l'applicazione dell'Ipertermìa?
E se è così, esiste un'alternativa terapeutica a questo stadio della malattia?
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
la combinazione con ipertermia è possibile anche in ambito epatico. Direi che anche in questa condizione si può praticare ipertermia, sebbene risulti assai più efficace come coadiuvante di un trattamento chemioterapico. Peraltro se la bilirubinemia è in discesa, si può pensare di intraprendere un nuovo trattamento chemioterapico in combinazione con ipertermia.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la combinazione con ipertermia è possibile anche in ambito epatico. Direi che anche in questa condizione si può praticare ipertermia, sebbene risulti assai più efficace come coadiuvante di un trattamento chemioterapico. Peraltro se la bilirubinemia è in discesa, si può pensare di intraprendere un nuovo trattamento chemioterapico in combinazione con ipertermia.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Caro Dottore
Anzitutto grazie! per la risposta immediata
Le scrivo di nuovo perché negli ultimi giorni il quadro clinico di mia madre è precipitato per i seguenti motivi:
- comincia a fuoriuscire un po’ di liquido giallo chiaro dalla ferita del drenaggio, in maniera incessante, che la costringe a cambiare spesso, durante il giorno, i panni assorbenti e due volte la medicazione sulla ferita. Ieri il suo chirurgo le ha rimesso 4 punti perché erano saltati quelli cuciti nell’intervento per l’impianto del drenaggio; nonostante i nuovi punti, il liquido continua ad uscire come prima (principio di ascite?). A questo si aggiunga il crescente affanno e una perdita di peso non ancora consistente.
- le analisi del sangue di fine dicembre mostrano un quadro dei valori molto alterato, e precisamente: albumina appena al di sotto del valore minimo - globuli rossi scesi a 3.650.000 - emoglobina ed ematocrito lievemente al di sotto dei valori minimi – MCV, MCH e MCHC al limite ma nella norma – formula leucocitaria nella norma – bilirubinemia totale scesa a 5 (era arrivata a quasi 20 due mesi fa) – bilirubina diretta 4,18 – GOT 56, GPT 58, GGT 150 – CEA=590, CA 125=88, CA 15.3=105, CA 19.9=292
Un diverso oncologo che ho consultato, dopo aver visionato tutta la documentazione e i valori che ho scritto, consigliava di riprendere la chemio prima che sia troppo tardi, con somministrazione di Avastin coadiuvata con Ipertermia (parlava anche di anticorpi monoclonali, ma l’Avastin non lo è? E poi i protocolli chemioterapici adottati fino ad adesso usavano già l’Avastin e l’Erbitux).
Vorrei sapere:
1) se quella descritta può essere una linea terapeutica valida e se siamo ancora in tempo
2) esiste un centro convenzionato a Napoli che pratichi l’Ipertermia (visto che il secondo oncologo prevedrebbe almeno tre giorni di ricovero)?
Anzitutto grazie! per la risposta immediata
Le scrivo di nuovo perché negli ultimi giorni il quadro clinico di mia madre è precipitato per i seguenti motivi:
- comincia a fuoriuscire un po’ di liquido giallo chiaro dalla ferita del drenaggio, in maniera incessante, che la costringe a cambiare spesso, durante il giorno, i panni assorbenti e due volte la medicazione sulla ferita. Ieri il suo chirurgo le ha rimesso 4 punti perché erano saltati quelli cuciti nell’intervento per l’impianto del drenaggio; nonostante i nuovi punti, il liquido continua ad uscire come prima (principio di ascite?). A questo si aggiunga il crescente affanno e una perdita di peso non ancora consistente.
- le analisi del sangue di fine dicembre mostrano un quadro dei valori molto alterato, e precisamente: albumina appena al di sotto del valore minimo - globuli rossi scesi a 3.650.000 - emoglobina ed ematocrito lievemente al di sotto dei valori minimi – MCV, MCH e MCHC al limite ma nella norma – formula leucocitaria nella norma – bilirubinemia totale scesa a 5 (era arrivata a quasi 20 due mesi fa) – bilirubina diretta 4,18 – GOT 56, GPT 58, GGT 150 – CEA=590, CA 125=88, CA 15.3=105, CA 19.9=292
Un diverso oncologo che ho consultato, dopo aver visionato tutta la documentazione e i valori che ho scritto, consigliava di riprendere la chemio prima che sia troppo tardi, con somministrazione di Avastin coadiuvata con Ipertermia (parlava anche di anticorpi monoclonali, ma l’Avastin non lo è? E poi i protocolli chemioterapici adottati fino ad adesso usavano già l’Avastin e l’Erbitux).
Vorrei sapere:
1) se quella descritta può essere una linea terapeutica valida e se siamo ancora in tempo
2) esiste un centro convenzionato a Napoli che pratichi l’Ipertermia (visto che il secondo oncologo prevedrebbe almeno tre giorni di ricovero)?
[#3]
Gentile Utente,
se Avastin è già stato impiegato non lo reimpiegherei poichè verosimilmente le cellule neoplastiche hanno acquisito resistenza. Occorre visionare tutte le terapie già fatte ed inoltre 5 di bilirubinemia è ancora troppo per eseguire un trattamento chemioterapico, soprattutto in condizioni generali scadute. Difficile dirimere la situazione per via telematica. Sicuramente inizierei nel frattempo quantomeno l'ipertermia. Per conoscere quale sia il Centro più vicino al vostro domicilio potete contattare l'Assie (www.assie.it). Il coordinamento nazionale per l'ipertermia possiede la mappa di tutti i Centri italiani. Potete chiedere anche a mio nome del Sig. Rolando.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
se Avastin è già stato impiegato non lo reimpiegherei poichè verosimilmente le cellule neoplastiche hanno acquisito resistenza. Occorre visionare tutte le terapie già fatte ed inoltre 5 di bilirubinemia è ancora troppo per eseguire un trattamento chemioterapico, soprattutto in condizioni generali scadute. Difficile dirimere la situazione per via telematica. Sicuramente inizierei nel frattempo quantomeno l'ipertermia. Per conoscere quale sia il Centro più vicino al vostro domicilio potete contattare l'Assie (www.assie.it). Il coordinamento nazionale per l'ipertermia possiede la mappa di tutti i Centri italiani. Potete chiedere anche a mio nome del Sig. Rolando.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#4]
Utente
Gentile dottore
Ho appena preso appuntamento con un Centro vicino che pratica l'Ipertermia e la ringrazio ancora per la tempestiva informazione.
Se ho ben capito possiamo ancora intervenire nel caso di mia madre, ma la fuoriuscita di liquido dalla ferita del drenaggio che le ho accennato l'ultima volta che cosa le fa pensare? E potrebbe ridurre l'azione dell'Ipertermia?
E infine: tale intervento, senza l'aiuto della chemio, come può realisticamente migliorare le condizioni di mia madre in termini di tempo, qualità della vita o entrambi?
Grazie
Ho appena preso appuntamento con un Centro vicino che pratica l'Ipertermia e la ringrazio ancora per la tempestiva informazione.
Se ho ben capito possiamo ancora intervenire nel caso di mia madre, ma la fuoriuscita di liquido dalla ferita del drenaggio che le ho accennato l'ultima volta che cosa le fa pensare? E potrebbe ridurre l'azione dell'Ipertermia?
E infine: tale intervento, senza l'aiuto della chemio, come può realisticamente migliorare le condizioni di mia madre in termini di tempo, qualità della vita o entrambi?
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.9k visite dal 30/12/2009.
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