Adenocarcinoma ulcerato

Buonasera, mio padre 69enne il 27/11 ha subito un intervento di resezione anteriore del retto sottomesorettale con stomia temporanea. Il risultato dell'esame istologico evidenzia Adenocarcinoma ulcerato, mediamente differenziato, infiltrante la tonaca muscolare a tutto spessore e il tessuto adiposo pericolico. Uno dei 17 linfonodi asportati ed analizzati è sede di metastasi.
Mio padre nel mese di ottobre ha notato sporadiche tracce ematice nelle feci e pertanto si è sottoposto a colonscopia che ha rilevato una prima anomalia. Fino ad allora nn aveva riscontrato altri sintoni, di nessun genere. Gli esami ematici precedenti l'intervento non evidenziavano criticità alcuna. Il consulto oncologico in ospedale ci consiglia un ciclo combinato di chemioterapia e radioterapia quindicinale di una durata complessiva di mesi 6 approssimativa. Volevo chiedere cortesemente se ad oggi può risultare effettivamente la risposta migliore in termini di efficacia. Inoltre ho sentito parlare di terapie omeopatiche da associare alle cure omeopatiche al solo scopo di sostenere l'organismo limitando al massimo gli effetti comunque forti che una cira chemioterapica può comportare, possono essere valide?

Ringrazio anticipatamente!
Roberto
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Riguardo ai dati del caso di suo padre, dopo un intervento per un adenocarcinoma localmente avanzato, la radioterapia associata a chemioterapia adiuvante è efficace e può ridurre il rischio di recidiva locale e aumentare la sopravvivenza . E' quindi assolutamente da fare, a mio avviso.

Sull'effetto invece dell'omeopatia, il mio parere è che si possa fare l'esempio di un alimento molto semplice come il caffè: ad alcuni dà ristoro e aumenta la lucidità, ad altri porta nervosimo, tensione, ecc. Ma dipende più dalla psiche(tranquilla o ansiosa) del paziente che dall'effetto della sostanza in sè, che non escludo che non possa esserci(non parlo per il caffè usato nell'esempio per il quale almeno, se di buona qualità, sappiamo che c'è sicuramente caffeina come sostanza"eccitante").
Inoltre è noto e utilizzato in medicina l'effetto placebo:non è dannoso l'uso di sostanza prive di principio attivo farmacologico ma anzi l'effetto psicologico"di curarsi" talora può dare un vantaggio clinico.
Comunque, se vuole, rivolga la richiesta a "medicine non convenzionali", presenti in questo sito, avranno dei pareri diversi dal mio sul tema omeopatia, ma sempre del tutto rispettabili.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Utente
Utente
Grazie tante per la risposta otlretutto molto rapida. Mi farebbe piacere aggiornarla qualora ci fossero degli sviluppi.

buona giornata e grazie ancora.

Roberto