"carcinoma duttale infiltrante di cm 2.2 grado istologico 3 grado nucleare alto-intermedio con
Buona sera, vorrei chiedere un chiarimento sul seguente responso che riporto testualmente:
In data XXXX la paziente è stata sottoposta ad intervento chirurgico di: quadrantectomia con linfoadenectomia del cavo ascellare.
L'esame istologico ha evidenziato:"Carcinoma duttale infiltrante di cm 2.2 grado istologico 3 grado nucleare alto-intermedio con aspetti di invasione neoplastica vascolare peritumorale.
Focolai peritumorali (50% circa) di carcinoma duttale in situ, solidocibriforme e micropapillare, a grado nucleare alto-intermedio, con necrosi, presenti localmente nel tessuto mammario a distanza dalla neoplasia.
Cute e margini di resezione liberi da neoplasia.
Metastasi in 2 linfonodi con estensione neoplastica al tessuto adiposo perilinfonodale su 14".
La valutazione dello stato recettoriale mediante tecnica immunoistochimica effettuata con anticorpi monoclonali ha evidenziato: recettore per gli estrogeni 50,1 % recettore per il progesterone 29,9%.
Valutazione della quota proliferante mediante anticorpo policlonale su materiale fissato in formalina: Ki 67 35,2%.
Ecco tutto.
Potreste spiegarmi cosa significa ?
Che tipo di terapia/e saranno più idonee ?
Cosa devo aspettarmi nel migliore dei casi... ?
.... e nel peggiore ?
Il medico di famiglia è stato piuttosto vago e ha rimandato tutto ad una visita dall'oncologo ma io vorrei sapere...
GGrazie.
In data XXXX la paziente è stata sottoposta ad intervento chirurgico di: quadrantectomia con linfoadenectomia del cavo ascellare.
L'esame istologico ha evidenziato:"Carcinoma duttale infiltrante di cm 2.2 grado istologico 3 grado nucleare alto-intermedio con aspetti di invasione neoplastica vascolare peritumorale.
Focolai peritumorali (50% circa) di carcinoma duttale in situ, solidocibriforme e micropapillare, a grado nucleare alto-intermedio, con necrosi, presenti localmente nel tessuto mammario a distanza dalla neoplasia.
Cute e margini di resezione liberi da neoplasia.
Metastasi in 2 linfonodi con estensione neoplastica al tessuto adiposo perilinfonodale su 14".
La valutazione dello stato recettoriale mediante tecnica immunoistochimica effettuata con anticorpi monoclonali ha evidenziato: recettore per gli estrogeni 50,1 % recettore per il progesterone 29,9%.
Valutazione della quota proliferante mediante anticorpo policlonale su materiale fissato in formalina: Ki 67 35,2%.
Ecco tutto.
Potreste spiegarmi cosa significa ?
Che tipo di terapia/e saranno più idonee ?
Cosa devo aspettarmi nel migliore dei casi... ?
.... e nel peggiore ?
Il medico di famiglia è stato piuttosto vago e ha rimandato tutto ad una visita dall'oncologo ma io vorrei sapere...
GGrazie.
[#1]
Cara Signora,
Le caratteristiche istologiche e biologiche della malattia asportata,
da quanto ci riporta, indicano una certa aggressività della malattia che infatti ha coinvolto 2 linfonodi locoregionali. Anche se l'intervento è stato fatto in modo corretto e si suppone non ci sia più nulla dal punto di vista macroscopico, a livello microscopico, ciò che il chirurgo non avrebbe avuto modo di vedere ad occhio nudo, potrebbe essere rimasto in loco o nelle sedi vicine. Proprio per ridurrre tale rischio si consigliano dei trattamenti precauzionali che chiamiamo adiuvanti. Fra questi c'è la radioterapia sulla mammella residua per ridurre il rischio di recidiva locale ma soprattutto la chemioterapia per sterilizzare possibili micrometastasi occulte in circolo. Ma su questo secondo aspetto, relativo ai farmaci si esprimeranno i colleghi chemioterapisti oncologi di questo forum con la loro consueta accuratezza.
Signra adesso ponga fiducia nei medici che la seguiranno. Sia anche serena poichè fino a quando non ci saranno altre manifestazioni di malattia( e spero non ce ne siano) Lei deve considerarsi sana e presumibilmente guarita.
Le caratteristiche istologiche e biologiche della malattia asportata,
da quanto ci riporta, indicano una certa aggressività della malattia che infatti ha coinvolto 2 linfonodi locoregionali. Anche se l'intervento è stato fatto in modo corretto e si suppone non ci sia più nulla dal punto di vista macroscopico, a livello microscopico, ciò che il chirurgo non avrebbe avuto modo di vedere ad occhio nudo, potrebbe essere rimasto in loco o nelle sedi vicine. Proprio per ridurrre tale rischio si consigliano dei trattamenti precauzionali che chiamiamo adiuvanti. Fra questi c'è la radioterapia sulla mammella residua per ridurre il rischio di recidiva locale ma soprattutto la chemioterapia per sterilizzare possibili micrometastasi occulte in circolo. Ma su questo secondo aspetto, relativo ai farmaci si esprimeranno i colleghi chemioterapisti oncologi di questo forum con la loro consueta accuratezza.
Signra adesso ponga fiducia nei medici che la seguiranno. Sia anche serena poichè fino a quando non ci saranno altre manifestazioni di malattia( e spero non ce ne siano) Lei deve considerarsi sana e presumibilmente guarita.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Concordo con il dr. Alongi che, come sempre ,in modo chiaro e preciso, ha delineato il suo quadro clinico in base a tutti i fattori prognostici che Lei ha elencato e che dimostrano una discreta aggressività della neoplasia. Le caratteristiche che Lei ci ha riportato impongono di affiancare alla terapia locale (radioterapia) anche una terapia sistemica di PRECAUZIONE .
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 26.1k visite dal 31/03/2007.
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