Bevacizumab per k mammario

Buongiorno dottore,
sono stata operata 6 anni fa per K mammario (nodulectomia), G2 pT1c, pN0 (i-) (sn), ERneg, PgR50%, cerb2neg.
In seguito all'intervento ho effettuato RadioTerapia e cominciato terapia ormonale con Tamoxifene per 5 anni e blocco ormonale completo con LhRH inibitore per 3 anni.
L'anno scorso mi sono state diagnosticate metastasi ossee. Cambio cura passando a Femara + Zometa.
Un mese fa la scintigrafia rileva un avanzamento della malattia a livello osseo e mi vengono riscontrati anche 2 piccoli noduli epatici.
A questo punto ho chiesto informazioni all'oncologo sull'utilizzo del Bevacizumab nel mio caso ma mi risponde che è indicato solo nel trattamento di prima linea.
Cosa significa? Si tratta di un'indicazione di tipo "burocratico" o incide sull'efficacia del farmaco?
Esistono farmaci a bersaglio molecolare che potrebbero essere adatti al mio caso?
Grazie per la sua gentile risposta.
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

da quanto leggo non è stata mai effettuata una vera e propria chemioterapia. Il mio suggerimento è un pò articolato ma credo idoneo alla problematica. Poichè leggo che vi sono due nuovi noduli epatici io suggerirei di eseguire una biopsia di uno dei noduli per trarre tutte le informazioni necessarie sulla biologia delle localizzazioni metastatiche. E' evidente che la popolazione cellulare attualmente presente ha delle caratteristiche nuove rispetto alle cellule del tumore primario mammario asportato in passato. E' su queste caratteristiche che va impostata una chemioterapia. Antracicline e taxani, abbinati eventualmente a trastuzumab (se appunto dovesse risultare sulla nuova biopsia espresso il c-erb) potrebbero essere una valida opzione. Da non dimenticare anche l'opportunità del fulvestrant (nuova ormonoterapia), magari in abbinamento o sequenziale rispetto alla chemioterapia. Ulteriore abbinamento può essere quello dell'ipertermia nelle aree di localizzazione di malattia.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore,
innanzitutto grazie della gentile risposta. Non mi aspettavo un riscontro così veloce... grazie davvero!

Innanzitutto le devo dire che ho raccontato la vicenda in prima persona perchè mi sembrava più "pratico"... in realtà mi sembra corretto dire che sto parlando di mia mamma.

Ha ragione: mia mamma non ha mai fatto chemioterapia.
Rileggendo il messaggio mi rendo conto di non averle detto che durante l'ultima visita l'oncologo ci ha proposto la chemioterapia Capecitabina+Vinorelbina in associazione per os. Cosa pensa di questa terapia?

In realtà noi ci aspettavamo qualcosa di più "aggressivo" ma l'oncologo ha detto che non è assolutamente il caso perchè la situazione non è così allarmante come noi pensiamo e c'è ampio spazio per riuscire a cronicizzare la malattia. Addirittura aveva ipotizzato solamente il cambio di terapia ormonale e alla "nostra richiesta" di chemioterapia ha proposto questa, a suo dire "blanda" ma efficace per "portare indietro la malattia alla situazione di qualche mese fa per poterla nuovamente cronicizzare con la terapia ormonale".
Queste parole le confesso che ci hanno molto confortato ma allo stesso tempo non vorrei venisse sottovalutata la situazione... anche un anno fa, con la scoperta delle mts ossee l'obiettivo era quello di cronicizzare la malattia, ma in realtà non è stato così (qui ci sarebbe da aggiungere che nell'ospedale dove mia mamma fa Day Hospital per lo Zometa non hanno fatto alcun controllo per 18 mesi se non esami ematici, quindi potrebbe essere che il Femara ha funzionato un po' di tempo per poi perdere la sua efficacia... questo non possiamo saperlo perchè non abbiamo confronti. I markers comunque hanno cominciato ad aumentare solamente a settembre di quest'anno). L'oncologo ha aggiunto che bisogna solamente fare tanti controlli e cambiare ogni tanto terapia, perchè terapie adatte ce ne sono tantissime e mia mamma "è appena all'inizio... e si va avanti per moltissimi anni anche con metastasi!
Cosa ne pensa?

Ho dimenticato anche di dirle che l'oncologo ci ha suggerito una rivalutazione dei vetrini e comunque ci siamo già mossi per questo. Anche a noi è venuto il dubbio su un'eventuale biopsia per analizzare le nuove cellule malate. Cosa pensa? Dobbiamo comunque proporla al medico o aspettiamo l'esito della revisione istologica?

Infine le chiedo se può spiegarmi cosa significa "trattamento di prima linea" per quanto riguarda il Bevacizumab e se, alla luce di quanto emerso, ritiene anche lei che non sia un farmaco adatto.

Chiedo scusa se mi sono dilungata molto ma ho cercato di essere più precisa possibile.
Grazie in anticipo per il grande lavoro che svolgete!
Tumore al seno

Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.

Leggi tutto