Terapie a bersaglio molecolare per il ka retto metastatico
Buonasera,
Vi Scrivo con riferimento alla stessa paziente (femmina 72 anni peso kg 43) affetta da adenocarcinoma del Retto e sottoposta lo scorso gennaio ad intervento di resezione definitiva. avendo -dopo 6 cicli di terapia con capecitabina - riscontrato la presenza di micrometastasi polmonari, in realtà già sospette entità rivelabili ma non evidenti nella prima TAC dello scorso aprile (prima del ciclo di terapia adiuvante/oggi da considerarsi di I linea) e valori di CEA = 18.8 in assenza di trattamento chemioterapico ,dopo che avremo ottenuto il k-ras del primitivo stiamo valutando con l'equipe oncologica la possibilità di adottare una terapia alternativa a base di cetuximab ovvero di panantumumab . ferma restante la mia piena fiducia nella equipe che segue il mio congiunto (una fiducia che -tengo a precisare- che l'equipe ha conquistato con la professionalità ed umanità che ha dimostrato durante questa prima fase di storia della malattia), la scelta di adottare una nuova terapia pone in me delle crisi decisionali: meglio perseverare nel trattamento tradizionale (xeloda) o mutare -nella fase iniziale di metastasi- con una nuova terapia teoricamente più mirata ed aggressiva, ma sulla quale non ho avuto modo di rintracciare alcuna risultanza scientifica che faccia comprendere comparativamente miglioramenti in termini di aspettativa di vita ovvero di qualità della vita.
Sarei grato di poter avere maggiori informazioni circa questi nuovi tattamenti a "bersaglio molecolare" (cetuximab /panantumumab se di questi si tratta), ovvero riscontri scentifici che mi possano far comprendere se ci stiamo orientando verso delle terapie "migliori".
ringrazio anticipatamente per i pareri .
(Lettera firmata)
Vi Scrivo con riferimento alla stessa paziente (femmina 72 anni peso kg 43) affetta da adenocarcinoma del Retto e sottoposta lo scorso gennaio ad intervento di resezione definitiva. avendo -dopo 6 cicli di terapia con capecitabina - riscontrato la presenza di micrometastasi polmonari, in realtà già sospette entità rivelabili ma non evidenti nella prima TAC dello scorso aprile (prima del ciclo di terapia adiuvante/oggi da considerarsi di I linea) e valori di CEA = 18.8 in assenza di trattamento chemioterapico ,dopo che avremo ottenuto il k-ras del primitivo stiamo valutando con l'equipe oncologica la possibilità di adottare una terapia alternativa a base di cetuximab ovvero di panantumumab . ferma restante la mia piena fiducia nella equipe che segue il mio congiunto (una fiducia che -tengo a precisare- che l'equipe ha conquistato con la professionalità ed umanità che ha dimostrato durante questa prima fase di storia della malattia), la scelta di adottare una nuova terapia pone in me delle crisi decisionali: meglio perseverare nel trattamento tradizionale (xeloda) o mutare -nella fase iniziale di metastasi- con una nuova terapia teoricamente più mirata ed aggressiva, ma sulla quale non ho avuto modo di rintracciare alcuna risultanza scientifica che faccia comprendere comparativamente miglioramenti in termini di aspettativa di vita ovvero di qualità della vita.
Sarei grato di poter avere maggiori informazioni circa questi nuovi tattamenti a "bersaglio molecolare" (cetuximab /panantumumab se di questi si tratta), ovvero riscontri scentifici che mi possano far comprendere se ci stiamo orientando verso delle terapie "migliori".
ringrazio anticipatamente per i pareri .
(Lettera firmata)
[#1]
Gentile Utente,
direi che, qualora vi siano i presupposti biologici, non è affatto errato pensare ad una chemioterapia con cetuximab o panitumumab. Sono farmaci di nuova generazione, efficaci e ben tollerati. Magari si potrebbe pensare anche ad un potenziamento con dell'ipertermia capacitiva locoregionale.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
direi che, qualora vi siano i presupposti biologici, non è affatto errato pensare ad una chemioterapia con cetuximab o panitumumab. Sono farmaci di nuova generazione, efficaci e ben tollerati. Magari si potrebbe pensare anche ad un potenziamento con dell'ipertermia capacitiva locoregionale.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
La ringrazio per la sempre celere risposta.
Avrebbe da suggerirmi delle pubblicazioni -anche in rete -circa l'efficazia di questi farmaci?
ripeto: li sento nominare ma non ho piena contezza circa la loro efficacia (tempo liberto dalla malattia, mediana apettativa di vita, etc...).
Inoltre, per motivi logistici, mi troverei costretto a trasferire in strutture più vicine il mio congiunto, attualmente seguito da un'equipe medica di altra regione.
ritiene-a tal proposito -che si possa supporre l'attuazione di una terapia in continuità con la "struttura madre" delle terapie? devo mantenere il mio congiunto nella struttura originaria, posso immaginare una piena collaborazione fra le strutture oncologiche, o devo più drasticamente interrompere le relazioni con la struttura che fin'ora l'ha seguita nell'iter della malattia?
inoltre le chiedo: le terapie in ipertermia sono applicate solo a Roma, o saprebbe indicare delle strutture prossime al comune di residenza del mio congiunto? (sicilia orientale)
La ringrazio ancora
(Lettera firmata)
Avrebbe da suggerirmi delle pubblicazioni -anche in rete -circa l'efficazia di questi farmaci?
ripeto: li sento nominare ma non ho piena contezza circa la loro efficacia (tempo liberto dalla malattia, mediana apettativa di vita, etc...).
Inoltre, per motivi logistici, mi troverei costretto a trasferire in strutture più vicine il mio congiunto, attualmente seguito da un'equipe medica di altra regione.
ritiene-a tal proposito -che si possa supporre l'attuazione di una terapia in continuità con la "struttura madre" delle terapie? devo mantenere il mio congiunto nella struttura originaria, posso immaginare una piena collaborazione fra le strutture oncologiche, o devo più drasticamente interrompere le relazioni con la struttura che fin'ora l'ha seguita nell'iter della malattia?
inoltre le chiedo: le terapie in ipertermia sono applicate solo a Roma, o saprebbe indicare delle strutture prossime al comune di residenza del mio congiunto? (sicilia orientale)
La ringrazio ancora
(Lettera firmata)
[#3]
Gentile Utente,
pubmed è traboccante di articoli in proposito ma credo che siano di difficoltosa lettura e comprensione per un profano della materia. Inoltre ritengo che vi saranno delle difficoltà a far attuare (ed accettare) da altra struttura quanto proposto altrove. L'ipertermia esiste anche in altre regioni ovviamente. Il coordinamento nazionale è gestito dall'Assie (Associazione Europea di ipertermia www.assie.it) che si può contattare anche a mio nome chiedendo del Sig. Rolando.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
pubmed è traboccante di articoli in proposito ma credo che siano di difficoltosa lettura e comprensione per un profano della materia. Inoltre ritengo che vi saranno delle difficoltà a far attuare (ed accettare) da altra struttura quanto proposto altrove. L'ipertermia esiste anche in altre regioni ovviamente. Il coordinamento nazionale è gestito dall'Assie (Associazione Europea di ipertermia www.assie.it) che si può contattare anche a mio nome chiedendo del Sig. Rolando.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#6]
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