La lesione sinistra,

Gentili dottori, vi scrivo brevemente la storia di mia madre per avere un consiglio circa l'attuale trattamento:
- dicembre 2007: viene sottoposta a quadrantectomia dx per carcinoma duttale invasivo della mammella (T2,N0,M0), G3, recettori estrogeni positivi,negativi per progesterone, HER2/neu negativo
Inizia terapia neoadiuvante secondo lo schema FEC (6 cicli ogni 21 giorni), seguita da radioterapia locale. Inizia tamoxifene.
- dicembre 2008: in seguito ad aumento del Ca15.3 (in 3 mesi di follow up passato da 37 UI/ml a 62 UI/ml) e all'insorgenza di dolore all'anca dx con difficoltà motoria, viene sottoposta a TC total body che rivela presenza di lesioni litiche al bacino (una molto grande a destra e una più piccola a sinistra) e due lesioni < 1 cm all'encefalo.
- febbraio 2009: inizia chemioterapia con taxotere (6 cicli/21 giorni), viene sottoposta a 10 sedute di radioterapia per la lesione destra al bacino (quella che provocava maggior dolore e più invalidante) e inizia zometa (in totale farà 7 cicli/3 settimane). Sospensione tamoxifene, a favore di arimidex.
- aprile 2009: viene sottoposta a radioterapia panencefalica (10 sedute)

Dopodichè, a fine giugno, inizia l'interminabile rivalutazione post-terapia (esami ematochimici, TC total body, RM encefalo, ecografia mammaria+mammografia+ RM mammella) i cui risultati sono:
- riduzione Ca 15.3 (40 UI/ml), CEA 9 (dosato per la prima volta)
- netto miglioramento della lesione destra al bacino, peggioramento di quella sinistra (seppur ancora asintomatica)
- situazione encefalica stabile
- calcificazioni sospette mammella sinistra e piccolo nodulo a destra (su questo opinioni discordanti tra radiologi di due ospedali diversi, comunque da rivalutare con nuova ecografia tra 3 mesi)

A fine agosto, mia madre viene sottoposta a radioterapia al bacino per irradiare, questa volta, la lesione sinistra, per peggioramento delle condizioni cliniche (forti dolori e difficoltà motoria).Viene però sospeso lo zometa.
Tra un mese dovremo preparare scintigrafia ossea, eco epatica e RM encefalo per il prossimo controllo, ma nel frattempo abbiamo ritirato le analisi che di nuovo mostrano aumento del CA 15.3 (87 UI/ml) e del CEA (20 ng/ml). In realtà questi dosaggi li abbiamo fatti di nostra iniziativa, ritenendoli i medici poco significativi in questa fase in quanto mia madre è fuori terapia. Mi sembra di capire che preferiscano basarsi sullo strumentale.Cosa ne pensate voi? Dobbiamo sollecitare i medici?Questo rialzo dei marcatori potrebbe essere legato al peggioramento della lesione al bacino oppure essere indicativa di nuove lesioni? Inoltre, non sarebbe stato opportuno associare l'ultima radioterapia ad altri cicli di zometa, per facilitare la calcificazione anche a sinistra? So che mia madre non potrà guarire e che l'obiettivo è ormai quello di"cronicizzare"la malattia,ma ciò non toglie che si possa usufruire dei mezzi a disposizione più adeguati.
Cordiali saluti, mi scuso per la lunghezza del testo
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

proprio perchè scoperta da terapia è verosimile che qualcosa si stia muovendo. il Ca 15.3 in rialzo va considerato con attenzione e come spia di un probabile movimento della malattia. Le nuove indagini strumentali sono opportune. Direi che lo Zometa potrebbe essere proseguito avendo un attività antitumorale specifica nello scheletro.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottor Pastore, io sono assolutamente d'accordo con lei riguardo il discorso dei marcatori, ma come faccio a superare l'ostinazione dei medici che hanno in cura mia madre (tutto questo in un rinomato policlinico romano, ritenuto centro d'eccellenza in questo campo)??Ho provato anche a chiedere il motivo per cui l'ultima radioterapia non è stata supportata da ulteriori cicli di zometa ma mi è stato risposto che "di zometa ne è stato fatto troppo"!Per fortuna i prossimi esami (scinti, eco epatica e RMN encefalo) sono previsti nei prossimi 15 giorni, ma certo continuo ancora a chiedermi il motivo per cui in un anno ancora non sia stata richiesta una PET!Vorrei infine chiederle, dal momento che lei se ne occupa, se l'ipertermia a radiofrequenza viene applicata anche per il trattamento di metastasi ossee!La ringrazio per l'attenzione,
Cordiali saluti
[#3]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

non posso rispondere circa l'operato di altri Colleghi non conoscendone peraltro il dettaglio. Ritengo sia utile un confronto della famiglia del paziente con i propri curanti. Per quanto riguarda l'ipertermia può essere impiegata anche per come coadiuvante nel trattamento delle lesioni ossee.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#4]
Utente
Utente
Gentilissimo dottor Pastore, so che non è nelle linee guida di questo sito avere una corrispondenza in tempo reale ma mi permetto di farle un'ultima domanda circa l'ipertermia clinica. Mia madre dall'ultima radioterapia al bacino, a sinistra, non ha ottenuto i medesimi risultati, in termini di dolore, rispetto a quella fatta mesi fa alla lesione destra. Attualmente sta effettuando terapia del dolore con oppiacei, FANS e cortisone e i medici pensano di andare avanti così (con mio grande disappunto). Venendo a conoscenza di questa metodica così poco diffusa, mi chiedevo se, ovviamente dopo attenta valutazione, potrebbe essere applicata anche su mia madre che è già stata trattata con radioterapia. La radioterapia può quindi essere una controindicazione? Inoltre, può indicarmi il sito in cui trovare i centri che la praticano?Ho letto che all'Umberto I e a tor vergata se ne occupano, ma non so altro.
La ringrazio molto della sua disponibilità,
Cordiali saluti
[#5]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

senza dubbio la pregressa radioterapia non rappresenta una controindicazione (anzi le metodiche si possono tranquillamente abbinare e si potenziano a vicenda). L'ipertermia peraltro ha anche un effetto antalgico (antidolorifico). Al Policlinico Umberto I (dove io lavoro come chemioterapista) non si pratica ipertermia (io la pratico in regime privato e si possono avere tutti i dettagli sulla metodica sul sito www.ipertermiaroma.it ). Per avere notizie dei Centri che la praticano a livello nazionale è possibile contattare l'Assie (www.assie.it)

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#6]
Utente
Utente
Gentili dottori, negli ultimi mesi sono cambiate molte cose, come ci si può aspettare da una malattia imprevedibile come il cancro. Mia madre, a dicembre, è stata sottoposta a diverse sedute di radioterapia alla colonna vertebrale per la presenza di lesioni multiple alle vertebre, ha subito un intervento di posizionamento di protesi per frattura patologica del collo del femore, ha eseguito un agoaspirato su un linfonod sopraclaveare che è risulato sede di malattia, e, in seguito a TC di rivalutazione che mostrava nuove lesioni epatiche e una sospetta al surrene (oltre a quelle ossee e cerebrali già presenti), ha ricominciato la chemioterapia, stavolta con Navelbine per os. Ho due domande da porvi:
1) La prossima settimana dovrà fare il terzo ciclo di Navelbine, quando secondo voi è consigliato fare una rivalutazione per vedere se sta rispondendo al farmaco? Potrebbe essere utile fare un nuovo dosaggio dei marcatori, dal momento che questi sono stati fatti proprio prima di iniziare il trattamento?

2) Premetto che mia madre, dopo la comparsa delle prime metastasi (ossee e cerebrali), cioè a gennaio 2009, è stata sottoposta a 6 cicli di taxotere, cui ha inzialmente risposto, sia a livello clinico ch strumentale e dei marcatori, ma a cui è seguita una progressione di malattia dopo circa 3 mesi dall'ultimo ciclo, per la comparsa di nuove lesioni ossee al bacino. Da settembre a gennaio, cui risalgono gli ultimi eventi che ho riportato all'inizio, la situazione è andata sempre più precipitando. La mia domanda è, dal momento che era passato un anno dalla terapia con taxotere, non si poteva riprendere questo farmaco, magari associandolo ad Avastin?

Vi ringrazio dell'attenzione, spero in una vostra risposta.
Cordiali saluti
[#7]
Utente
Utente
In attesa di una vostra gentile risposta al precdente consulto, volevo chiedervi se è possibile raddoppiare la dose di lansoprazolo (cioè 60 mg invece dei normali 30 mg/die) qualche giorno prima della chemioterapia. L'oncologa dell'assistenza domiciliare ci ha detto di iniziare 2-3 gg prima dell'assunzione di Navelbine, mentre in ospedale questa opzione non c'è stata mai proposta. Ve lo chiedo perchè mia madre nei giorni immediatamente successivi alla chemioterapia, accusa una forte gastrite.
Grazie dell'attenzione, cordiali saluti
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