Adenocarcinoma sigme-retto

Gentili Medici, richiedo cortesemente un vostro consulto a riguardo di mia madre, anni 57, affetta da morbo di Sijogren, operata d'urgenza il 25 settembre, anno corrente, di intervento di resezione di sigma con legatura vasi mesenterici inf all'origine sec Hartmann in quadro occlusivo intestinale da K sigma stenosante. Una Tac addome sottolinea la presenza di plurime metastasi localizzate al lobo destro epatico.
L'isologico dice quanto segue:
Asportazione tratto di grosso intestino, al taglio è presente neoplasia vegetante, stenosante, del diametro maggiore pari a cm3 e che dista cm 18 dal margine di resezione prossimale e cm 7 dal margine di resezione distale e cm 0'1 dal margine circonferenziale. Si operano prelievi:
A1)margine di resezione prossimale
A2)margine di resezione distale
A3-A8) neoplasia
A9)parete intestinale in assenza di lesioni macriscopiche
A10-A12)linfonodi, isolati con sezioni seriate dello spessore di cm 0,1 dal fibroadiposo mesocolico
B) n2 linfonodi, inviati come della radice dell'arteria mesenterica inferiore, del diametro maggiore pari a cm 0,5 entrambi che si esaminano istologicamente in toto.
la Diagnosi riporta: adenocarcnoma moderatamente differenziato del grosso intestino, con zone di necrosi e reperto di angioinvasione, infiltrante il tessuto firoadiposo perintestinale (A3-A8) e con meta linfonoidali (A12).
grosso intestino esente da infiltrazione neoplastica (A1,A2,A9).
Linfonodi esenti da meta (A10, A12, B).
indice mitotico;1x10Hpf
infiltrato linfomonocitario intraperineoplstico: altro grado
pattern di diffusione parietale:espansivo
invasione vascolare: presente
sono stati esaminati in tot 24 linfonodi del diametro compreso tra cm 1,7e 0,2. sono risultati sede di meta 3 linfonodi( diam maggiore dei linfonodi metastatici cm 0,5)
pTNM: T3 N1 Mx: stadio3 per m=o.

Che fattori di prognosi si possono leggere da tale referto? Il chirurco mi parlava di epatectomia dx..dopo ciclo di chemio. Di che tipologia di Neoplasia si tratta? Attaccabile dalla chemio? a rapida o lenta progessione? è possibile orientare una prognosi? La prossima settimana abbiamol'appuntamento con l'oncologo.
Grazie x la vostra collaborazione
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

la situazione si presenta assai delicata per il coinvolgimento epatico. La neoplasia peraltro era già anche localmente avanzata come si evince dal coinvolgimento dei linfonodi pericolici. Mi trovo in accordo con il parere del Collega di intraprendere un trattamento chemioterapico neoadiuvante nel tentativo di diminuire l'impegno epatico e tentare poi un intervento di epatectomia dx. Nell'esame istologico manca la tipizzazione molecolare (k-ras e EGFR); sono notizie che possono essere utili nell'orientare ulteriormente la terapia medica. In sostanza direi di eseguire un trattamento combinato chemioterapia + ipertermia (vedi sito www.ipertermiaroma.it ) in ambito epatico e verificare successivamente la possibilità di intervento chirurgico. Il tutto rapidamente.

Resto a disposizione, cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile Dottor Pastore, primariamente la ringrazio per la sua risposta e le porgo un'ulteriore quesito:
nell'esperienza comune e secondo il nostro medico di base prima di iniziare la chemioterapia è necessario attendere 30/40 giorni dall'intervento mentre il chirurgo che si è occupato dell'asportazione della neoplasia mi ha detto che prima si inizia e meglio è..mia mamma è stata operata il 25 settembre. Entro quando riterrebbe Lei opportuno iniziare?
Grazie
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

il timing migliore per iniziare la terapia è entro un mese dall'intervento. In sostanza, prima si inizia meglio è.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it