Determinazione immunoistochimica dei caratteri biologici del carcinoma mammario
Salve,
vi scrivo per avere un vs. parere sulla patologia di mia madre (di anni 68), sottoposta in data 8/09/09 ad un intervento di quadrantectomia al quadrante supero-esterno della mammella sx per un carcinoma duttale infiltrante con rimozione di 4 linfonodi, dei quali 2 esaminati secondo protocollo IEO per linfonodo sentinella.
Il referto recita:
"Quadrante mammario di cm. 11x7x4 privo di repere, sede di nodulo neoplastico a margini netti di cm.2 di diametro. Il nodulo dista cm. 1 dal margine più vicino.
Carcinoma duttale infiltrante scarsamente differenziato (G3). La neoplasia non raggiunge i margini. Parenchima mammario in prevalente involuzione adiposa.
All' esame istologico, il linfonodo sentinella 1 (cm 1,3 x 0,5) risulta indenne da metastasi.
Il linfonodo sentinella 2 (cm 1,8 x 0,9) è sede di una micrometastasi del diametro massimo di mm. 0,65.
I restanti due linfonodi prelevati risultano indenni da metastasi.
Determinazione immunoistochimica dei caratteri biologici del carcinoma mammario:
Recettori per gli estrogeni: 0%
Recettori per il progesterone: 0%
Attività proliferativa (Mib-1): 70%
espressione di P53: 0%
Determinazione immunoistochimica dell' espressione della proteina HER-2/neu: negativo (0)"
Aggiungo che il nodulo alla mammografia (un mese prima dell' intervento) risultava di 4 mm più piccolo (16 mm).
Le sono stati proposti 6 cicli di chemio (inizia lunedì), i primi 3 di un tipo ed i restanti 3 di un altro, meno pesante (non conosco i nomi dei farmaci impiegati, lunedì chiederò all' oncologo).
Al termine della chemio seguiranno intervento di dissezione ascellare di I e II livello e radioterapia.
A breve eseguirà scintigrafia ossea e TAC (torace e addome se non ho capito male).
Le mie domande sono le seguenti:
1) Mia madre è una paziente a rischio per quanto riguarda la possibilità di metastasi e ricadute? La sua prognosi è nel complesso più favorevole o sfavorevole?
2) Mia madre ha un paraganglioma timpano-giugulare all' orecchio sx da circa 15 anni. Potrebbero esserci problemi con le terapie che le sono state proposte?
3) Le terapie proposte sono adeguate? E' necessaria la dissezione ascellare? Le potrà dare problemi all' arto nonostante verranno preservati i linfonodi del 3° livello?
4) La chemioterapia può compromettere in modo significativo, data l' età di mia madre (complessivamente in buone condizioni di salute), la qualità della vita nel periodo in cui verrà effettuata?
5) Potrebbe essere utile l'ipertermia oncologica? Esistono nelle Marche centri che la praticano?
Grazie per la vs. disponibilità.
Buona giornata.
vi scrivo per avere un vs. parere sulla patologia di mia madre (di anni 68), sottoposta in data 8/09/09 ad un intervento di quadrantectomia al quadrante supero-esterno della mammella sx per un carcinoma duttale infiltrante con rimozione di 4 linfonodi, dei quali 2 esaminati secondo protocollo IEO per linfonodo sentinella.
Il referto recita:
"Quadrante mammario di cm. 11x7x4 privo di repere, sede di nodulo neoplastico a margini netti di cm.2 di diametro. Il nodulo dista cm. 1 dal margine più vicino.
Carcinoma duttale infiltrante scarsamente differenziato (G3). La neoplasia non raggiunge i margini. Parenchima mammario in prevalente involuzione adiposa.
All' esame istologico, il linfonodo sentinella 1 (cm 1,3 x 0,5) risulta indenne da metastasi.
Il linfonodo sentinella 2 (cm 1,8 x 0,9) è sede di una micrometastasi del diametro massimo di mm. 0,65.
I restanti due linfonodi prelevati risultano indenni da metastasi.
Determinazione immunoistochimica dei caratteri biologici del carcinoma mammario:
Recettori per gli estrogeni: 0%
Recettori per il progesterone: 0%
Attività proliferativa (Mib-1): 70%
espressione di P53: 0%
Determinazione immunoistochimica dell' espressione della proteina HER-2/neu: negativo (0)"
Aggiungo che il nodulo alla mammografia (un mese prima dell' intervento) risultava di 4 mm più piccolo (16 mm).
Le sono stati proposti 6 cicli di chemio (inizia lunedì), i primi 3 di un tipo ed i restanti 3 di un altro, meno pesante (non conosco i nomi dei farmaci impiegati, lunedì chiederò all' oncologo).
Al termine della chemio seguiranno intervento di dissezione ascellare di I e II livello e radioterapia.
A breve eseguirà scintigrafia ossea e TAC (torace e addome se non ho capito male).
Le mie domande sono le seguenti:
1) Mia madre è una paziente a rischio per quanto riguarda la possibilità di metastasi e ricadute? La sua prognosi è nel complesso più favorevole o sfavorevole?
2) Mia madre ha un paraganglioma timpano-giugulare all' orecchio sx da circa 15 anni. Potrebbero esserci problemi con le terapie che le sono state proposte?
3) Le terapie proposte sono adeguate? E' necessaria la dissezione ascellare? Le potrà dare problemi all' arto nonostante verranno preservati i linfonodi del 3° livello?
4) La chemioterapia può compromettere in modo significativo, data l' età di mia madre (complessivamente in buone condizioni di salute), la qualità della vita nel periodo in cui verrà effettuata?
5) Potrebbe essere utile l'ipertermia oncologica? Esistono nelle Marche centri che la praticano?
Grazie per la vs. disponibilità.
Buona giornata.
[#1]
Le rispondo ad alcuni quesiti principali mentre sui restanti dovrà discuterne con il suo oncologo curante soprattutto sugli effetti collaterali della chemioterapia
- si tratta di una neoplasia agggressiva con diversi fattori sfavorevoli (G3, recettori negativi) e pertanto
la terapia adiuvante è condivisibile
-a 68 anni ed in buone condizioni farei lo svuotamento anche del III livello ascellare, ma di questo ne deve discutere con il chirurgo in relazione al problema della micrometastasi
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/micrometastasi_e_dissezioni.htm
- si tratta di una neoplasia agggressiva con diversi fattori sfavorevoli (G3, recettori negativi) e pertanto
la terapia adiuvante è condivisibile
-a 68 anni ed in buone condizioni farei lo svuotamento anche del III livello ascellare, ma di questo ne deve discutere con il chirurgo in relazione al problema della micrometastasi
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/micrometastasi_e_dissezioni.htm
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#5]
Non cambia questo dato la valutazione globale dei fattori prognostici che le ho dato.
La proteina p53 è nota per essere un elemento chiave delle difese naturali del nostro corpo contro il cancro: è infatti assente in molti tipi di cellule tumorali
Non è facile rendere semplice un argomento che riguarda il futuro della oncologia e che è molto complesso per i non addetti ai lavori.
Provo ad allegarle due link
-cosa è
https://it.wikipedia.org/wiki/P53
-a cosa serve
http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6456
La proteina p53 è nota per essere un elemento chiave delle difese naturali del nostro corpo contro il cancro: è infatti assente in molti tipi di cellule tumorali
Non è facile rendere semplice un argomento che riguarda il futuro della oncologia e che è molto complesso per i non addetti ai lavori.
Provo ad allegarle due link
-cosa è
https://it.wikipedia.org/wiki/P53
-a cosa serve
http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6456
[#6]
Utente
Salve dott. Catania.
Approfitto ancora della sua disponibilità.
Mia madre ha iniziato la chemio lunedì scorso, per il momento sembra stare benissimo.
L' oncologo ha optato per 3 cicli FEC (fluorouracile 750 mg/mq g1, epiribicina 90 mg/mq g1, ciclofosfamide 750 mg/mq g1) più tre cicli Docetaxel (100 mg/mq g1).
La prima FEC è stata ridotta del 15% in via cautelativa per saggiare la tolleranza.
A suo parere si tratta di una terapia adeguata, considerate le caratteristiche biologiche del tumore e la micrometastasi nel linfonodo sentinella, o sarebbe opportuna una terapia più robusta?
Mi sembra di capire che il tumore negativo sia agli estrogeni che al progesterone che all' her sia particolarmente soggetto a recidive e/o metastasi, soprattutto nei primi anni ...
Sbaglio?
Approfitto ancora della sua disponibilità.
Mia madre ha iniziato la chemio lunedì scorso, per il momento sembra stare benissimo.
L' oncologo ha optato per 3 cicli FEC (fluorouracile 750 mg/mq g1, epiribicina 90 mg/mq g1, ciclofosfamide 750 mg/mq g1) più tre cicli Docetaxel (100 mg/mq g1).
La prima FEC è stata ridotta del 15% in via cautelativa per saggiare la tolleranza.
A suo parere si tratta di una terapia adeguata, considerate le caratteristiche biologiche del tumore e la micrometastasi nel linfonodo sentinella, o sarebbe opportuna una terapia più robusta?
Mi sembra di capire che il tumore negativo sia agli estrogeni che al progesterone che all' her sia particolarmente soggetto a recidive e/o metastasi, soprattutto nei primi anni ...
Sbaglio?
[#8]
Utente
Salve dott. Catania
Ho ritirato il referto della Tac torace-addome di mia madre, che recita:
"minute pseudonodularità rispettivamente in sede subpleurica basale posteriore del polmonare superiore a destra e a carico del segmento anterobasale del lobo polmonare inferiore omolaterale di difficile tipizzazione date le dimensioni. Non linfoadenomegalie ilari e mediastiniche.
In esiti di pregresso intervento chirurgico alla mammella sinistra, piccola raccolta nel cavo ascellare omolaterale, a ridosso del piano muscolare, di cm 1.4 x 1 circa che si continua parzialmente a livello del tessuto mammario omolaterale, meritevole di rivalutazione ecografica.
Esame dell' addome parzialmente inficiato da artefatti da movimento: non apprezzabili difetti focali a carico degli organi ipocondriaci, del pancreas, dei reni e dei surreni: piccola cisti renale intraparenchimale a dx.
Non linfoadenomegalie addomino pelviche né attuale versamento liquido libero.
Avanzati diffusi e marcati aspetti degenerativi artrosici dei segmenti ossei compresi nei piani di scansione. Verosimile enostosi all' emisoma sinistro di L2."
Non capisco se le pseudonodularità rilevate a livello polmonare possano rappresentare qualcosa di pericoloso.
Che cosa ne pensa?
Grazie per la sua disponibilità.
Buona gornata.
Ho ritirato il referto della Tac torace-addome di mia madre, che recita:
"minute pseudonodularità rispettivamente in sede subpleurica basale posteriore del polmonare superiore a destra e a carico del segmento anterobasale del lobo polmonare inferiore omolaterale di difficile tipizzazione date le dimensioni. Non linfoadenomegalie ilari e mediastiniche.
In esiti di pregresso intervento chirurgico alla mammella sinistra, piccola raccolta nel cavo ascellare omolaterale, a ridosso del piano muscolare, di cm 1.4 x 1 circa che si continua parzialmente a livello del tessuto mammario omolaterale, meritevole di rivalutazione ecografica.
Esame dell' addome parzialmente inficiato da artefatti da movimento: non apprezzabili difetti focali a carico degli organi ipocondriaci, del pancreas, dei reni e dei surreni: piccola cisti renale intraparenchimale a dx.
Non linfoadenomegalie addomino pelviche né attuale versamento liquido libero.
Avanzati diffusi e marcati aspetti degenerativi artrosici dei segmenti ossei compresi nei piani di scansione. Verosimile enostosi all' emisoma sinistro di L2."
Non capisco se le pseudonodularità rilevate a livello polmonare possano rappresentare qualcosa di pericoloso.
Che cosa ne pensa?
Grazie per la sua disponibilità.
Buona gornata.
[#9]
Non posso che ripetere quanto risulta dalle conclusioni
del referto >>di difficile tipizzazione date le dimensioni. >>
E pertanto necessita di un approfondimento e/o controllo entro breve.
Ne parli con il suo oncologo ovviamente.
del referto >>di difficile tipizzazione date le dimensioni. >>
E pertanto necessita di un approfondimento e/o controllo entro breve.
Ne parli con il suo oncologo ovviamente.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 7.9k visite dal 25/09/2009.
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