Recidiva adenocarcinoma duttale pancreatico

Buongiorno dottore,
sono stata sottoposta il 12 aprile 2006 ad un intervento di duodenocefalopancreasectomia con conservazione dello stomaco e linfoadenectomia allargata. L’esame istologico ha rilevato trattarsi di adenocarcinoma duttale di 2,5 cm(G2/3 WHO) con 8 linfonodi metastatici su 37 repertati.

Dopo l’operazione sono stata ricoverata di nuovo il 12 giugno per essere sottoposta a terapie sperimentali rientranti nel protocollo Seattle (studio clinico del Virginia Mason hospital di Seattle: “Interferon-based adjiuvant chemoradiation) consistenti in trattamento adiuvante radiochemioterapico postoperatorio. La radioterapia è stata somministrata con acceleratore lineare, energia 15 MV, campi personalizzati, dose totale di 5040 cGy in 28 frazioni. La chemioterapia prevedeva la somministrazione di Cis-Platino 20 mg/m2 settimanale e 5FU 175 mg/m2 die per tutta la durata del trattamento. Inoltre Interferone a tre volte a settimana. La terapia chemioterapica concomitante è stata poi sospesa a circa metà trattamento per tossicità.

Successivamente ho eseguito un nuovo trattamento chemioteratico:
-gemcitabina 1000 mg g1 in 100 minuti
-oxaliplatino 80 mg g2 in 120 minuti
Il trattamento si è concluso a dicembre del 2006.

Fino ad aprile di quest'anno i marcatori hanno oscillato tra alti e bassi (50) fino ad massimo di 200.
Le scrivo perchè nonostante mi senta bene e non abbia perso peso ho avuto un rialzo progressivo dei marcatori che da aprile del 2009 passati da 200 a 2201 (negli ultimi 40 giorni sono passati da 1600 a 2200).
L' ultima TAC del 9 settembre è negativa (niente a livello pancreas, fegato, polmoni ecc., niente ascite), la colangiorisonanza senza contrasto sempre di agosto è negativa, la PET di luglio mostrava solo una lievissima captazione in sede pancreatica (tanto che tutti l'anno considerata di per se' ininfluente). Mi hanno dato però due differenti pareri: il primo parere procederebbe a trattamento chemioterapico FOLFIRI, il secondo parere non eseguirebbe alcun trattamento perchè sarebbe inefficace data l'ipotetica lentezza del tumore e dato che abbiamo come parametro solo i marcatori e non un'evidenza strumentale.
Mi avrebbero già fissato il primo ciclo lunedì 28 settembre, io mi trovo a non sapere che cosa fare, sono disperata. Può gentilmente darmi un suo parere su quale strada seguire?
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

io personalmente eseguirei una RMN dell'addome con particolare attenzione a livello pancreatico e peritoneale. Dopodiche, se negativa, una PET tra due mesi. Non inizierei una chemioterapia al buio, con il solo aumento (seppur considerevole) del marcatore.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottore per l'interessamento e la sollecitudine,
dopo la sua risposta mi sono venute in mente alcune domande ed una precisazione:
La precisazione è che nel periodo indicato oltre al rialzo del CA19.9 c'è stato anche un rialzo del CEA da 3,5 a 10,4.
La prima domanda: eventuali metastasi al peritoneo sarebbero visibili con RMN? Questo perchè alcuni medici sostengono non siano visibili neppure a mezzo esplorazione chirurgica. Peraltro credo che sia proprio supponendo una recidiva al peritoneo che abbiano programmato la chemio.
La nostra preoccupazione è che magari quando il tumore è visibile ad indagini strumentali possa essere ormai tardi per fermarlo, lei pensa che aspettare non peggiori la situazione?
La seconda domanda:abbiamo letto i vantaggi dell'ipertermia, pensa che sia fruttifera anche per noi e da quando? Già adesso o concomitante alla chemio?

Grazie di nuovo per l'interessamento
Saluti
[#3]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

certamente la laparotomia esplorativa sarebbe l'esame più approfondito. Nel senso che se vi sono impianti peritoneali all'esplorazione chirurgica si vedono. Il concomitante rialzo del CEA impone attenzione ulteriore. A mio avviso se la RMN risultasse negativa, i due mesi di attesa per la PET non sposterebbero il quadro generale. L'ipertermia può essere utile se vi è malattia documentata; altrimenti in quale regione del corpo la facciamo? L'ipertermia sinergizza con la chemioterapia e pur potendosi eseguire in alcuni casi da sola, è consigliabile in abbinamento alla chemioterapia.

Un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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