Tumore ovarico con ascite
Buonasera, vorrei avere gentilmente informazioni più dettagliate riguardo a questo problema. mi spiego meglio...mia madre ha 62 anni ed è stata operata 2 anni fa ad un tumore del colon retto con metastasi epatiche e polmonari.Si sottopone perciò da 2 anni a chemioterapie che nonostante tutto fanno rimanere invariate o per meglio dire bloccata le situazioni di queste metastasi. 3 mesi fa esegue una TAC di controllo e oltre ad avere una situazione invariata per quanto riguarda i polmoni ed il fegato, c'è una massa nell'ovaio sx di 12 cm. Premetto che dalla TAC precedente a questa non c'era nulla sennonchè una tuba un pò dilatata. Detto questo all'oncologo che ha in cura mia madre, sono cominciati a venire dei dubbi.. se poteva essere una recidiva locale o un tumore ovarico.Essendo propenso per un tumore ovarico, l'ha sottoposta ad una chemioterapia adatta a ciò, facendole sospendere la precedente riguardante il colon. Ora mia madre ha fatto la seconda somministrazione e abbiamo notato un rigonfiamento dell'addome la cosiddetta ascite.L'oncologo per questa cosa gli ha prescritto dei diuretici e sembra che la pancia si stia sgonfiando.Stiamo aspettando la TAC al termine della terza somministrazione e se dalla TAC risulta una riduzione della lesione si può parlare di un eventuale intervento successivamente. Detto questo l'oncologo non sembra essere positivo riguardo alla situazione di mia madre, dice che nn è un buon segno la presenza di questo tumore, in parole povere ha detto che crede che sia inutile un intervento ora come ora. Le chiedo come mi debbo comportare, se è vero quello che dice l'oncologo. Se farà l'intervento che prospettive di vita potrebbe avere?
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Gentile Utente,
occorre fare una valutazione globale della situazione tenendo in considerazione anche la situazione epatica e polmonare che renderebbero un intervento sull'addome comunque non risolutivo. Inoltre la presenza di ascite potrebbe significare una disseminazione peritoneale della malattia. Attenderei l'esito della TC per prendere qualunque decisione ma non vedo indicazione ad una terapia chirurgica.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
occorre fare una valutazione globale della situazione tenendo in considerazione anche la situazione epatica e polmonare che renderebbero un intervento sull'addome comunque non risolutivo. Inoltre la presenza di ascite potrebbe significare una disseminazione peritoneale della malattia. Attenderei l'esito della TC per prendere qualunque decisione ma non vedo indicazione ad una terapia chirurgica.
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Carlo Pastore
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Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
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Utente
Salve dottore, La volevo informare dell'evolversi della situazione.L'oncologo ha deciso di far smettere la chemio a mia madre perchè l'ha trovata molto provata fisicamente e durante la visita ha sentito nel suo addome l'espandersi della malattia.Ora mia madre è seguita da un'assistenza domiciliare per quanto riguarda l'aspetto del dolore.Quindi la situazione sembra essere precipitata. Non me lo aspettavo così presto.
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Mi spiace molto che le cose non vadano bene. Per qualunque suggerimento o dubbio sono a disposizione.
un caro saluto
Carlo Pastore
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un caro saluto
Carlo Pastore
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Utente
Gentilissimo dottore, La ringrazio per la disponibilità e ne approfitto per farle sapere alcuni dubbi che mi fanno pensare...La situazione senza dubbio è peggiorata ma mi domando una cosa se si fossero sbagliati a diagnosticarle questa massa?Cioè non è detto che sia un tumore ovarico potrebbe essere anche una recidiva locale. Di questo gli oncologi non lo sanno con certezza. Infatti ci sono stati pareri contrastanti, chi diceva che era una recidiva e chi un tumore ovarico. Loro hanno deciso di curarla come se fosse un tumore ovarico ma senza alcun risultato perché il CA125 è risultato 3 volte di più rispetto a prima che iniziasse questa chemioterapia. Ora le condizioni di salute di mia madre sono discrete, mangia a sufficienza e non accusa dolore, solo la presenza di una tosse grassa, credo dovuta alle lesioni polmonari che stanno curando con 2 fiale di Soldesam forte Fluimucil e Paracodina. Le chiedo quindi se le condizioni di mia madre dovessero migliorare, potrà riprendere la chemioterapia, ma stavolta provando lo schema Folfiri che all'inizio le aveva dato effetti positivi?Secondo lei è possibile ancora allungare la vita di mia madre o debbo aspettare giorno per giorno che si spenga?
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Gentile Utente,
per sapere con certezza la natura della malattia presente occorrerebbe eseguire una biopsia con relativo esame istologico (cosa che però richiederebbe un tempo sensibilmente lungo e delle condizioni generali migliori). Se le condizioni generali dovessero sensibilmente migliorare si potrebbe pensare di intraprendere un nuovo trattamento e di valutare nuovi farmaci e non un protocollo già eseguito verso il quale le cellule sono probabilmente resistenti. Per un parere più accurato necessiterei quantomeno di visionare nuovi esami ematochimici e l'ultima TC.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
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per sapere con certezza la natura della malattia presente occorrerebbe eseguire una biopsia con relativo esame istologico (cosa che però richiederebbe un tempo sensibilmente lungo e delle condizioni generali migliori). Se le condizioni generali dovessero sensibilmente migliorare si potrebbe pensare di intraprendere un nuovo trattamento e di valutare nuovi farmaci e non un protocollo già eseguito verso il quale le cellule sono probabilmente resistenti. Per un parere più accurato necessiterei quantomeno di visionare nuovi esami ematochimici e l'ultima TC.
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Utente
L'oncologo ha deciso di non fargli fare più chemio, perchè secondo lui non servirebbero a niente e mia madre non le sosterrebbe, quindi di conseguenza la Tac che doveva fare a breve non la fa. Le analisi di mia madre sono nella norma ecco perchè vorrei provare un'altra strada.Si può decidere a priori della vita di una persona? Debbo agire per conto mio?Che mi consiglia di fare?
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 15.6k visite dal 14/09/2009.
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