Tumore polmonare al quarto stadio

Buongiorno,
a mia madre è stato diagnosticato un adenocarcinoma a partenza polmonare con metastasi ossee ormai al quarto stadio. Unico campanello d'allarme una lieve traccia di sangue espettorata dopo qualche colpo di tosse stizzosa. Il fenomeno, come dicevo all'inizio quasi impercettibile, con il passare del tempo è aumentato fino ad essere, non dico un'emorrargia, ma di una quantità abbastanza consistente. Prima di iniziare la chemio con cisplatino e gincitabina, la mamma è stata sottoposta a terapia coagulante che ha causato una tromboflebbite. Subito dopo aver iniziato la chemio il sangue è scomparso e dopo i primi due cicli il riscontro tac ha evidenziato una soddisfacente riduzione della malattia ma sono stati evidenziati anche degli zaffi embolici nella diramazione segmentaria apicale inferiore della branca destra conseguenza appunto di questa troboflebbite. Cercando di darle un aiuto in più, oltre alla chemio, sono entrata in contatto con un dottore che pratica ipertermia e che proverebbe ad intervenire ma vorrei prima sciogliere dei dubbi che mi trattengono dal proseguire: sviluppando l'ipertermia un calore elevato in profondità, nel caso di mia madre non potrebbe causare un'emorrargia provocandole nuovamente perdite di sangue dalla bocca? E ancora, la presenza di questi zaffi polmonari non potrebbero essere un ostacolo all'applicazione dell'ipertermia? Infine, con la chemio i valori del sangue sono sempre molto altalenanti ed in alcuni giorni le piastrine sono molto basse, anche se poi risalgono, ma in questi giorni mai madre perde sangue dal naso: non ci sarebbe pericolo a fare ipertermia in questi tre casi? Chiedo a voi esperti gentilmente una risposta visto che ho parlato con l'oncologo che ha in cura mia madre sia per informarlo che per chiarire i dubbi esposti ed ho trovato un atteggiameto di chiusura totale: la mia grande paura è quella di rischiare la vita di mia madre provocandole un'emorrargia...l'oncologo mi ha detto di andarlo a chiedere a chi offre queste terapie e non a lui, dicendomi anche che chi fa ipertemia, essendo una terapia a pagameto non offerta dal servizio sanitario nazionale, ha tutto l'interesse a dire che l'ipertermia non ha rischi e a dare, quindi, una risposta non onesta!
Vi sarò grata per la risposta che vorrete darmi
Saluti
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

vorrei principiare dalla coda del post dicendo che vi sono anche Centri pubblici che praticano ipertermia e che l'offerta nel settore privato ovviamente c'è ma non è esclusiva. Peraltro non è mai carino insinuare dubbi sull'operato di Colleghi senza un confronto diretto. L'ipertermia più che provocare una emorragia ha un moderato effetto procoagulante e semmai la presenza dell'embolia potrebbe essere una controindicazione. A mio avviso si tratta di agire di concerto con un esperto della coagulazione. Peraltro le patologie tumorali portano spesso con se delle alterazioni della coagulazione e non è infrequente osservare pazienti con la situazione descritta. In sostanza non sarei contrario all'ipertermia ma la eseguirei con i dovuti accorgimenti di collaborazione tra specialisti e con un intento di potenziamento locale. Assai difficilmente si può guarire data la diffusione extrapolmonare di malattia ma certamente si può tentare di conservare una buona qualità della vita il più a lungo possibile.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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Utente
Utente
Gentile Dottore, La ringrazio infinitamente delle gentili risposte.
Lei mi dice che assai difficilmente si può guarire e non usa il termine "impossibile!"
Ho sentito dire che in casi simili a quello di mia madre le metastasi ossee con l'ipertemia sono sparite ed è stato possibile procedere ad un intervento.
E' una leggenda metropolitana o può succedere?...non le chiedo di alimentare un'illusione con la Sua risposta ma di darmi una speranza......

La saluto cordialmente
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

in medicina non si può mai essere assolutisti nè in un senso nè nell'altro. Non è la scienza delle certezze assolute. Esistono casi in letteratura di guarigioni ritenute inspiegabili. La speranza non deve mai venir meno e per quanto riguarda le lesioni ossee molto dipende da quanto la malattia è diffusa nello scheletro.

Un caro saluto

Resto a disposizione

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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Utente
Utente
gentilissimo Dottor Pastore, approfitto della Sua disponibilità ancora una volta per togliermi l'ultimo spinoso dubbio sull'ipertermia: se io non avessi avuto perplessità il dottore da me contattato che proverebbe ad intervenire avrebbe già fatto la prima seduta, nell'intervallo tra il terzo ed il quarto ciclo di chemio avendo visionato, per immagini, solo la pet tac di maggio e solo i referti di esami successivi: ravvisa in questo modo di procedere un atteggiamento giusto oppure ritiene che si debba andare avanti con l'ipertermia avendo preso visione di esami più recenti? In fin dei conti la situazione della malattia di mia madre è cambiata da maggio ad oggi....eppoi il tipo di intervento che lui farebbe sarebbe localizzato alla lesione principale posizionando un piattino (lei senz'altro mi capirà) sullo sterno ed un altro sulla schiena ed intervenendo sullo scheletro con delle radio frequenze....ritiene che l'iter proposto sia giusto?
La mia paura è che questo dottore sia stato un po' troppo sempliciotto......
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

direi senza dubbio che occorre procedere con esami più recenti. Da Maggio ad oggi la situazione di malattia è senz'altro cambiata in virtù del tempo e delle cure. Direi che è opportuno riconsiderare il tutto ed approfondire con maggiore attenzione.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it