Lo piu' regolari nella consistenza tranne che negli ultimi due giorni dove pero' ho assunto sotto
Buon giorno, è da una decina di giorni che trovo muco nelle feci e volevo sapere se sono sintomo di un possibile cancro del colon. Le feci sono state per lo piu' regolari nella consistenza tranne che negli ultimi due giorni dove pero' ho assunto sotto prescrizione medica IBS ACTIVE. Il mio medico curante mi ha detto che si tratta di una colite anche in base al fatto che negli ultimi dieci giorni per due volte in giorni lontani e diversi ho mangiato verdure e non le ho digerito affatto. Io sono molto in ansia e non so se bisogna fare degli altri accertamenti subito. Quanto tempo ancora deve passare per fare eventuali accertamenti se il muco non scompare. Tengo a precisare che non ho dolori addominali e che evagua 2 o 3 volte ma sempre la mattina e nel giro di un'ora. Grazie.
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La presenza di muco nelle feci può essere dovuta ad una condizione di infiammazione della mucosa (ipotesi più probabile) o alla secrezione da parte di polipi del colon. Se il disturbo persiste è indicato eseguire colonscopia, magari preceduta dalla ricerca dsangue occulto fecale e coprocoltura. Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/ettorevallarino
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Gentile Signora
non è facile rispondere alla Sua domanda. Esistono pochi riferimenti in merito. Posso dirLe che presso il Sistema sanitario britannico è in uso la "two weeks rule" (regola delle due settimane) che prescrive l'obbligo, per le organizzazioni che si occupano di prevenzione del cancro colorettale, di erogare entro due settimane gli accertamenti ai cittadini che lo richiedono con l'indicazione data da un sanguinamento rettale. Ovviamente questo sintomo costituisce un indice di sospetto ben più forte rispetto all'emissione di muco. Entrambi i sintomi tuttavia possono dipendere da svariate cause, le più frequenti essendo di significato infiammatorio e non tumorale, per fortuna. La decisione di procedere in maniera più o meno rapida all'esecuzione degli esami dipende da tanti fattori: la disponibilità di centri presso cui effettuare gli stessi, l'ansia del Paziente, le basi scientifiche e l'evidenza scientifica della reale utilità di un test, la consistenza del rischio soggettivo di avere una malattia tumorale o una condizione di tipo preneoplastico. Tenga conto poi che, per affrontare un altro tema, la diagnosi di una malattia infiammatoria cronica intestinale (morbo di crohn, colite ulcerosa) avviene con un ritardo medio (come segnalato dalla letteratura) di circa 2 anni. E anche le diagnosi di malattia tumorale (sempre secondo dati desumibili dalla letteratura scientifica) avvengono non infrequentemente anche con anni di ritardo. Le cause di questi ritardi sono molteplici, alcune ascrivibili al paziente, alcune al medico, altre al sistema sanitario. Per concludere ritengo prudente consigliarLe di non attendere oltre i 15 giorni per attivarsi per una risposta ai Suoi quesiti. E questo non significa che ci siano motivi di allarme in un sintomo come il Suo, ma semplicemente che l'operato del medico deve essere sempre comunque informato ai criteri di prudenza che la scienza può suggerire. Cordiali saluti
non è facile rispondere alla Sua domanda. Esistono pochi riferimenti in merito. Posso dirLe che presso il Sistema sanitario britannico è in uso la "two weeks rule" (regola delle due settimane) che prescrive l'obbligo, per le organizzazioni che si occupano di prevenzione del cancro colorettale, di erogare entro due settimane gli accertamenti ai cittadini che lo richiedono con l'indicazione data da un sanguinamento rettale. Ovviamente questo sintomo costituisce un indice di sospetto ben più forte rispetto all'emissione di muco. Entrambi i sintomi tuttavia possono dipendere da svariate cause, le più frequenti essendo di significato infiammatorio e non tumorale, per fortuna. La decisione di procedere in maniera più o meno rapida all'esecuzione degli esami dipende da tanti fattori: la disponibilità di centri presso cui effettuare gli stessi, l'ansia del Paziente, le basi scientifiche e l'evidenza scientifica della reale utilità di un test, la consistenza del rischio soggettivo di avere una malattia tumorale o una condizione di tipo preneoplastico. Tenga conto poi che, per affrontare un altro tema, la diagnosi di una malattia infiammatoria cronica intestinale (morbo di crohn, colite ulcerosa) avviene con un ritardo medio (come segnalato dalla letteratura) di circa 2 anni. E anche le diagnosi di malattia tumorale (sempre secondo dati desumibili dalla letteratura scientifica) avvengono non infrequentemente anche con anni di ritardo. Le cause di questi ritardi sono molteplici, alcune ascrivibili al paziente, alcune al medico, altre al sistema sanitario. Per concludere ritengo prudente consigliarLe di non attendere oltre i 15 giorni per attivarsi per una risposta ai Suoi quesiti. E questo non significa che ci siano motivi di allarme in un sintomo come il Suo, ma semplicemente che l'operato del medico deve essere sempre comunque informato ai criteri di prudenza che la scienza può suggerire. Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.8k visite dal 01/09/2009.
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