Sigma e retto prossimale

Salve, per prima cosa vi ringrazio per il servizio offerto. Vi scrivo per sottoporre alla vostra attenzione il caso di mio padre al quale è stato diagnosticato un adenocarcinoma del grosso intestino. Vi riporto quanto indicato nell'esame istologico.

MATERIALE INVIATO
1- colon sinistro, sigma e retto prossimale; 2- anelli anastomotici
MOTIVAZIONE CLINICA
DIAGNOSI
Descrizione macroscopica:
1) Tratto di grosso intestino della lunghezza di cm 45 circa dopo fissazione interamente rivestito da sierosa con reperto, a cm 9 dal margine di resezione chirurgico, di una neoformazione vegetante della mucosa del diametro massimo di cm 4 interessante l'intera circonferenza intestinale ed infiltrante la parete a ttuto spessore fino al tessuto fibroadiposo sottosieroso.
a-b-c-d) neoformazione massima infiltrazione; e) neoformazione e parete circostante; f) quattro linfonodi pericolici; g) sei linfonodi pericolici; h-i) sette linfonodi pericolici; l) cinque linfonodi.
2) Duplice porzione anulare di parete intestinale del diametro massimo rispettivamente di cm 3 (a-b) e di cm 2,3 (c).

Diagnosi:
1) Adenocarcinoma del grosso intestino a medio grado di infiltrazione, infiltrante, con modalità di crescita di tipo infiltartivo, la parete inteseinale sino al tessuto fibroadiposo sottosieroso (a-b-c-d-e).
La neoplasia mostra moderata reazione desmoplastica ed assenza di infiltrato linfomononucleato associato.
Si segnalano immagini di angionvasione linfatica.
Metastsi in cinque (g-h) dei 22 linfonodi pericolici repertati (f-g-h-i-l).

2) Margini di resezione chirurgica (a-b-c-) indenni da infiltrazione neoplastica.

Classificazione UICC 2002: pT3 N2 G2

Vi sarei grato se poteste fornirmi una vostra valutazione sul caso e, per quanto possibile, sulle possibilità di recidiva e l'aspettativa di vita. Saranno ovviamente graditi anche consigli sulla terapia da seguire.

Vi ringrazio e vi saluto cordialmente
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57
Gentile Utente,
in questo caso, dopo questo intervento le possibilità di guarigione definitiva sono buone. Tuttavia permane un certo rischio di recidiva che, come le evidenze scientifiche provano, può essere utilmente ridotto sottoponendo il paziente ad una chemioterapia adiuvante (=precauzionale) che oggi è molto standardizzata.
Cordiali Saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro