Le mie priorita' c'e la voglia anche
Salve mi e' stato diagnosticato una sospetta eteroplasia al testicolo,quindi in data 20/07/2009 sono stato sottoposto ad un intervento di orchiectomia radicale,la quale ha avuto il seguente istologico:
Carcinoma Embrionale infiltrante del testicolo.
La neoplasia corrisponde alla neoformazione di 3,5 cm descritta macroscopicamente,appare confinata al parenchima testicolare e separata da quest'ultimo da una capsula fibrosa.
Si osservano immagini di invasione vascolare e linfatica.
Il margine del funicolo e l'epididimo sono indenni.
A supporto diagnostico sono state efettuate colorazioni immunoscopiche per CD30-CD117,a-fetoproteina e cheratine8/18.
Fatto cio' ho ripetuto i marker che prima dell' intervento avevano i seguenti valori:LDH 409,4 (230-460) AFP 10,2 (0-10,0) HCG 4,76 (0.10-2.60).
E dopo invece:AFP 0,0-HCG > 0,100-LDH 220 valore (230,0-460,0).
Inoltre ho eseguito una TAC la quale e' risultata negativa e sono in attesa di fare una PET.
L'oncologo mi ha comunque detto che dovrei fare 2 cicli di chemio preventiva....anche se la PET dovesse risultare negativa.
Quindi io chiedo:
Visto che tutto lascia pensare che con l'intervento radicale sia stato tutto rimosso e non vi siano state ulteriori consueguenze,devo propio sttopormi ad un trattamento cosi' pesante,il quale comporta veramente molti effetti collaterali e sopratutto, puo' causare infertilita',ho 30 anni e tra le mie priorita' c'e la voglia anche di avere un figlio,inoltre dovrei anche perdere ulteriori periodi di lavoro e subire utte le conseguenze derivanti da una terapia di questo genere che non sono certo uno scherzo.
Grazie per l'attenzione.
Carcinoma Embrionale infiltrante del testicolo.
La neoplasia corrisponde alla neoformazione di 3,5 cm descritta macroscopicamente,appare confinata al parenchima testicolare e separata da quest'ultimo da una capsula fibrosa.
Si osservano immagini di invasione vascolare e linfatica.
Il margine del funicolo e l'epididimo sono indenni.
A supporto diagnostico sono state efettuate colorazioni immunoscopiche per CD30-CD117,a-fetoproteina e cheratine8/18.
Fatto cio' ho ripetuto i marker che prima dell' intervento avevano i seguenti valori:LDH 409,4 (230-460) AFP 10,2 (0-10,0) HCG 4,76 (0.10-2.60).
E dopo invece:AFP 0,0-HCG > 0,100-LDH 220 valore (230,0-460,0).
Inoltre ho eseguito una TAC la quale e' risultata negativa e sono in attesa di fare una PET.
L'oncologo mi ha comunque detto che dovrei fare 2 cicli di chemio preventiva....anche se la PET dovesse risultare negativa.
Quindi io chiedo:
Visto che tutto lascia pensare che con l'intervento radicale sia stato tutto rimosso e non vi siano state ulteriori consueguenze,devo propio sttopormi ad un trattamento cosi' pesante,il quale comporta veramente molti effetti collaterali e sopratutto, puo' causare infertilita',ho 30 anni e tra le mie priorita' c'e la voglia anche di avere un figlio,inoltre dovrei anche perdere ulteriori periodi di lavoro e subire utte le conseguenze derivanti da una terapia di questo genere che non sono certo uno scherzo.
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Gentile Utente,
mi trovo in accordo con l'opportunità di una terapia adiuvante. Peraltro 2 cicli di PEB con gli opportuni antidoti per gli effetti collaterali sono in genere ben tollerati. Per la problematica della fertilità ci si può rivolgere ad un Centro per la crioconservazione prima di sottoporsi al trattamento.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
mi trovo in accordo con l'opportunità di una terapia adiuvante. Peraltro 2 cicli di PEB con gli opportuni antidoti per gli effetti collaterali sono in genere ben tollerati. Per la problematica della fertilità ci si può rivolgere ad un Centro per la crioconservazione prima di sottoporsi al trattamento.
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Carlo Pastore
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Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#3]
Direi che i due cicli di PEB sono la scelta migliore. Si tratta di un protocollo assai efficace in questi casi. I sintomi più frequenti sono la nausea ed il vomito peraltro ben dominabili con i farmaci.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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Carlo Pastore
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[#4]
Utente
Grazie di nuovo un ultima cosa entro quanto tempo dall'intervento e' utile fare questo tipo di chemio?
Perche' ormai ne ho sentite di cotte e di crude, c'e chi dice che va fatta entro max un mese altrimenti non serve a nulla, c'e chi dice che si pu' fare uno stretto follow-up ed eventualmente farla dopo 3 mesi ....qual'e la realta' dei fatti ?
Grazie della pazienza.
Perche' ormai ne ho sentite di cotte e di crude, c'e chi dice che va fatta entro max un mese altrimenti non serve a nulla, c'e chi dice che si pu' fare uno stretto follow-up ed eventualmente farla dopo 3 mesi ....qual'e la realta' dei fatti ?
Grazie della pazienza.
[#5]
Utente
Un ulteriore aggiornamento,in questi giorni mi sono recato presso lo IEO a milano per un consulto oncologico,il quale mi ha confermato che in questi casi il trattamento PEB e' consigliato,ma mi ha anche fatto parlare con un chirurgo/urologo il quale mi faceva presente che esiste anche il trattamento chirurgico per queso tipo di stadiazione,cioe' la linfadenectomia retroperitoneale,che funziona in egual modo riferito alla chemio.
Allora la mia domanda: e'realmente cosi? L'operazione mi puo' fare evitare veramente un trattamento chemioterapico? Oppure e'solo un ennesima stadiazione della malattia e piu' che debellarla seve solo per sapere a che punto e' arrivata ?
Cosa ne dice lei dottore ?
Grazie
Allora la mia domanda: e'realmente cosi? L'operazione mi puo' fare evitare veramente un trattamento chemioterapico? Oppure e'solo un ennesima stadiazione della malattia e piu' che debellarla seve solo per sapere a che punto e' arrivata ?
Cosa ne dice lei dottore ?
Grazie
[#6]
Gentile Utente,
la linfadenectomia retroperitoneale è effettivamente una possibilità. Si tratta comunque di un intervento e direi che due cicli di PEB possono essere ben tollerati. La chemioterapia adiuvante è meglio eseguirla entro un mese dall'intervento.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la linfadenectomia retroperitoneale è effettivamente una possibilità. Si tratta comunque di un intervento e direi che due cicli di PEB possono essere ben tollerati. La chemioterapia adiuvante è meglio eseguirla entro un mese dall'intervento.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
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[#7]
Utente
Grazie della risposta Dott.Pastore,ma una domanda ora mi sorge spontanea:Il fatto che per la PEB sia meglio eseguila entro un mese dall'intervento,visto che ad oggi sono passati quasi un mese e mezzo e non riuscirei per motivi logici della struttura dove mi sono rivolto a farla prima del 14/09 quindi i mesi diventerebbero quasi 2 la sua efficacia non sarebbe del tutto quello che dovrebbe essere?
Inolre e' vero che un intervento e' sempre un intervento ma farebbero l'operazione in laparoscopia,quindi con conseguenze piu' blande rispetto ad uno a cielo aperto.
I vorrei solo cercare di capire ad oggi qual'e la strada che mi offre garanzie di maggior successo nel trattamento di questa terapia....?
In attesa di una sua risposta la ringrazio infinitamente per la disponibilita' e per l'utilita delle sue informazioni,cosa che purtroppo non tutti i medici fanno,lo dico per esperienza personale propio in occasione di questa patologia.
Saluti.
Inolre e' vero che un intervento e' sempre un intervento ma farebbero l'operazione in laparoscopia,quindi con conseguenze piu' blande rispetto ad uno a cielo aperto.
I vorrei solo cercare di capire ad oggi qual'e la strada che mi offre garanzie di maggior successo nel trattamento di questa terapia....?
In attesa di una sua risposta la ringrazio infinitamente per la disponibilita' e per l'utilita delle sue informazioni,cosa che purtroppo non tutti i medici fanno,lo dico per esperienza personale propio in occasione di questa patologia.
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.6k visite dal 25/08/2009.
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