Ascesso dentale non drenato
Salve gentilissimi medici, vorrei porvi in quesito la mia situazione attuale.
Sono alle prese con un ascesso dentale, formatosi a inizio della settimana appena trascorsa e che mi ha portato a prendere un'intera scatola di NeoDuplamox a pasticche, senza nessun beneficio.
L'ascesso non solo non è migliorato ma si è gonfiato ogni giorno di più, intorno giovedì sono comparsi i linfonodi al collo, uno dei quali dolorosissimo al tatto esattamente sotto la mandibola.
Il dolore era diminuito ma nella giornata di ieri è tornato molto forte, sia se lo tocco con la lingua sia a riposo.
Oltretutto ho notato che l'assunzione del farmaco non mi ha portato la candida, effetto collaterale che invece ho avuto ad ogni singola somministrazione anche dopo una sola pasticca, poiché molto sensibile ad alcuni medicinali, tra cui appunto Neoduplamox e ciò da quando ero ragazzina.
Questa cosa mi ha fatto pensare che forse qualcosa non stava funzionando a dovere.
Il medico odontoiatra ha accettato di vedermi solo oggi, in quanto insisteva telefonicamente con l'amoxicillina.
Oggi ha effettuato ortopanoramica e mi ha confermato l'estensione dell'infezione, ammettendo che l'antibiotico che io stavo prendendo non stava facendo effetto e sicuramente non avrebbe fatto effetto nemmeno in seguito.
Il futuro del dente è l'estrazione non appena l'infezione sarà passata. L'antibiotico è stato cambiato.
Il principio attivo adesso è la lincomicina, da effettuare intramuscolo in cinque fiale per poi rivedersi appunto la settimana prossima e procedere con l'estrazione.
Il dubbio che mi assale è che nonostante l'ascesso sia molto voluminoso e turgido, alla mia richiesta di drenaggio per alleviare almeno un po' la pressione che ho su metà faccia, dal labbro fin sotto lo zigomo, si è rifiutato categoricamente asserendo che il dente è già bucato (altrimenti non si sarebbe infettato) e che dovrebbe, usando il condizionale, aver dovuto drenare da sé già nei giorni scorsi. Cosa che però non si è verificata e anzi, peggiora ogni giorno di più, soprattutto con il gonfiore sotto il collo.
Uno dei linfonodi comincia anche ad esser visibile sulla pelle per quanto si è gonfiato mentre, sulla faccia, a colpo d'occhio il gonfiore nemmeno si nota.
Quindi all'atto pratico, non ha fatto praticamente nulla se non cambiare il principio attivo della mia cura e dirmi di aspettare, non tenendo minimamente conto del dolore che sto provando in questi giorni e della valanga di antinfiammatori che sono costretta a prendere, agli orari più improponibili, per ovviare un po' al fastidio. Ma le mani sul dente e sulla gengiva non sono state messe, quindi quello che avevo stamattina prima di andare da lui, c'è anche adesso. Con lo stesso identico dolore pulsante e la sensazione che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
In passato gli ascessi che ho avuto sono stati tutti drenati, a volte anche con metodi molto dolorosi e quasi sempre tempestivamente.
E' la prima volta che mi capita che non mi venga drenato un ascesso e anzi, ci si soffermi sull'inutilità dell'azione.
Ho cambiato da qualche mese dentista ed è la prima volta che mi trovo a fronteggiare una situazione emergenziale con lui, cosa che invece era successa con il mio precedente e che, appunto, ha agito in tutt'altra maniera. Addirittura sapevo che per deontologia, qualsiasi medico è tenuto ad intervenire in casi di questo tipo e non tergiversare sul tempo che passa ma lui era più preoccupato da una carietta invisibile che si è appena formata in un incisivo e della quale ignoravo l'esistenza, piuttosto che da 2 cm di ascesso sulla gengiva. Mi preoccupa sapere di avere questa bomba putrescente in bocca ed ho il terrore che l'infezione possa espandersi perché non è stata data una via d'uscita al pus. Ho avvertito anche il mio medico curante, che però mi ha rassicurata visto comunque l'importante copertura antibiotica che ho, sia dal precedente sia da quello che ho già cominciato stasera e che quindi, in teoria, l'infezione non dovrebbe espandersi ulteriormente.
Sto valutando di cambiare immediatamente dentista e farmi vedere al più presto da un altro esperto, il problema è che vorrei evitarmi altre radiazioni per una nuova lastra, visto che quella odierna non mi è stata riconsegnata.
Secondo voi, il vostro collega ha agito bene o il mio istinto mi sta comunicando qualcosa?
Vi ringrazio sentitamente
Sono alle prese con un ascesso dentale, formatosi a inizio della settimana appena trascorsa e che mi ha portato a prendere un'intera scatola di NeoDuplamox a pasticche, senza nessun beneficio.
L'ascesso non solo non è migliorato ma si è gonfiato ogni giorno di più, intorno giovedì sono comparsi i linfonodi al collo, uno dei quali dolorosissimo al tatto esattamente sotto la mandibola.
Il dolore era diminuito ma nella giornata di ieri è tornato molto forte, sia se lo tocco con la lingua sia a riposo.
Oltretutto ho notato che l'assunzione del farmaco non mi ha portato la candida, effetto collaterale che invece ho avuto ad ogni singola somministrazione anche dopo una sola pasticca, poiché molto sensibile ad alcuni medicinali, tra cui appunto Neoduplamox e ciò da quando ero ragazzina.
Questa cosa mi ha fatto pensare che forse qualcosa non stava funzionando a dovere.
Il medico odontoiatra ha accettato di vedermi solo oggi, in quanto insisteva telefonicamente con l'amoxicillina.
Oggi ha effettuato ortopanoramica e mi ha confermato l'estensione dell'infezione, ammettendo che l'antibiotico che io stavo prendendo non stava facendo effetto e sicuramente non avrebbe fatto effetto nemmeno in seguito.
Il futuro del dente è l'estrazione non appena l'infezione sarà passata. L'antibiotico è stato cambiato.
Il principio attivo adesso è la lincomicina, da effettuare intramuscolo in cinque fiale per poi rivedersi appunto la settimana prossima e procedere con l'estrazione.
Il dubbio che mi assale è che nonostante l'ascesso sia molto voluminoso e turgido, alla mia richiesta di drenaggio per alleviare almeno un po' la pressione che ho su metà faccia, dal labbro fin sotto lo zigomo, si è rifiutato categoricamente asserendo che il dente è già bucato (altrimenti non si sarebbe infettato) e che dovrebbe, usando il condizionale, aver dovuto drenare da sé già nei giorni scorsi. Cosa che però non si è verificata e anzi, peggiora ogni giorno di più, soprattutto con il gonfiore sotto il collo.
Uno dei linfonodi comincia anche ad esser visibile sulla pelle per quanto si è gonfiato mentre, sulla faccia, a colpo d'occhio il gonfiore nemmeno si nota.
Quindi all'atto pratico, non ha fatto praticamente nulla se non cambiare il principio attivo della mia cura e dirmi di aspettare, non tenendo minimamente conto del dolore che sto provando in questi giorni e della valanga di antinfiammatori che sono costretta a prendere, agli orari più improponibili, per ovviare un po' al fastidio. Ma le mani sul dente e sulla gengiva non sono state messe, quindi quello che avevo stamattina prima di andare da lui, c'è anche adesso. Con lo stesso identico dolore pulsante e la sensazione che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
In passato gli ascessi che ho avuto sono stati tutti drenati, a volte anche con metodi molto dolorosi e quasi sempre tempestivamente.
E' la prima volta che mi capita che non mi venga drenato un ascesso e anzi, ci si soffermi sull'inutilità dell'azione.
Ho cambiato da qualche mese dentista ed è la prima volta che mi trovo a fronteggiare una situazione emergenziale con lui, cosa che invece era successa con il mio precedente e che, appunto, ha agito in tutt'altra maniera. Addirittura sapevo che per deontologia, qualsiasi medico è tenuto ad intervenire in casi di questo tipo e non tergiversare sul tempo che passa ma lui era più preoccupato da una carietta invisibile che si è appena formata in un incisivo e della quale ignoravo l'esistenza, piuttosto che da 2 cm di ascesso sulla gengiva. Mi preoccupa sapere di avere questa bomba putrescente in bocca ed ho il terrore che l'infezione possa espandersi perché non è stata data una via d'uscita al pus. Ho avvertito anche il mio medico curante, che però mi ha rassicurata visto comunque l'importante copertura antibiotica che ho, sia dal precedente sia da quello che ho già cominciato stasera e che quindi, in teoria, l'infezione non dovrebbe espandersi ulteriormente.
Sto valutando di cambiare immediatamente dentista e farmi vedere al più presto da un altro esperto, il problema è che vorrei evitarmi altre radiazioni per una nuova lastra, visto che quella odierna non mi è stata riconsegnata.
Secondo voi, il vostro collega ha agito bene o il mio istinto mi sta comunicando qualcosa?
Vi ringrazio sentitamente
[#1]
Gentilissima utente, ci sono casi dove il drenaggio è indicato e altri dove non è indicato. Ci sono infezioni generate da batteri resistenti a un determinato antibiotico. Tutti i farmaci possono dare effetti collaterali. Il dolore non è sempre proporzionale alla gravità della patologia. Lei sembrerebbe in buone mani, presto le verrà tolto il dente risolvendo il tutto.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
[#2]
Cambi dentista.
Io lo avrei probabilmente già tolto, infezione in atto o meno.
Prima lo si toglie, prima guarisce.
Al limite, in caso di reale impossibilità, un drenaggio si impone.
"Ubi pus ibi evacua" (Galeno).
Io lo avrei probabilmente già tolto, infezione in atto o meno.
Prima lo si toglie, prima guarisce.
Al limite, in caso di reale impossibilità, un drenaggio si impone.
"Ubi pus ibi evacua" (Galeno).
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#3]
Ex utente
Buonasera, mi scuso per non aver risposto tempestivamente alle vostre repliche.
Vi ringrazio sentitamente per il vostro parere e vi aggiorno sulla situazione.
Dopo cinque fiale di Lincocin, l'ascesso è scoppiato da sé, con immenso stupore del dentista (vi giuro mi sarebbero uscite diverse battute di cattivo gusto ma ho preferito tenerle per me), perché secondo lui non doveva succedere. E invece non solo è successo ma è successo mentre mangiavo, mi chiedo quindi a cosa sia servito non drenarlo. Non credo che mangiare il mio stesso pus sia stato molto meglio. In ogni caso, è scoppiato in seguito alla terza fiala. I linfonodi erano spariti, per poi ricomparire e fare più male di prima, quello sotto la mandibola in particolare mi dà il tormento. Nel frattempo ho cambiato medico, capisco che possa aver seguito dei protocolli ed agito correttamente ma umanamente è stato molto arrogante, soprattutto telefonicamente e non mi sono trovata bene. In ogni caso, la mia situazione attuale non è molto distante da quella della settimana scorsa.
Vi ringrazio sentitamente per il vostro parere e vi aggiorno sulla situazione.
Dopo cinque fiale di Lincocin, l'ascesso è scoppiato da sé, con immenso stupore del dentista (vi giuro mi sarebbero uscite diverse battute di cattivo gusto ma ho preferito tenerle per me), perché secondo lui non doveva succedere. E invece non solo è successo ma è successo mentre mangiavo, mi chiedo quindi a cosa sia servito non drenarlo. Non credo che mangiare il mio stesso pus sia stato molto meglio. In ogni caso, è scoppiato in seguito alla terza fiala. I linfonodi erano spariti, per poi ricomparire e fare più male di prima, quello sotto la mandibola in particolare mi dà il tormento. Nel frattempo ho cambiato medico, capisco che possa aver seguito dei protocolli ed agito correttamente ma umanamente è stato molto arrogante, soprattutto telefonicamente e non mi sono trovata bene. In ogni caso, la mia situazione attuale non è molto distante da quella della settimana scorsa.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 19/09/2023.
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