Dolore insopportabile dopo il cambio della medicazione

Buongiorno, scrivo qui in quanto mi trovo in Germania e purtroppo non conoscendo ancora bene la lingua fatico a comunicare col mio attuale dentista che parla un inglese stentato.


Diversi mesi fa' sono andata dal dentista a causa di un fastidioso dolore ai denti (premolare nell'arcata superiore e dente nell'arcata inferiore) connesso alla masticazione ed alla temperatura.
Il dentista ha rimosso una carie ed ha otturato il dente.
Purtroppo il dolore nel premolare non se ne è andato ed è rimasto tale quale.
Il dentista ha poi "scoperto" un secondo canale che non era visibile ed ha provveduto a riaprire l'otturazione per ripulire anche questo secondo canale.
È la quinta volta che, a distanza di due settimane per ogni visita, apre, cambia medicazione e chiude temporaneamente, ed ogni volta me ne sto per giorni con un dolore lancinante che mi impedisce di mangiare qualsiasi cosa sia solida.


Ieri ha ripetuto l'operazione.
Mi sentivo "bene" (o per lo meno meglio del solito) ma dopo due ore dal cambio della medicazione (avvenuto senza anestesia) ho iniziato a sentire un dolore insopportabile.
Nemmeno l'ibuprofene ha aiutato e non sono riuscita be' a mangiare be' a chiudere occhio.

Devo preoccuparmi o è normale avvertire questo tipo di dolore costante e persistente per 2/3 giorni dopo il cambio del medicamento?


Non sono nemmeno riuscita a capire se il dentista sta preparando il dente per una devitalizzazione o se semplicemente lo otturera una volta "guarito", il che mi preoccupa.


Il mio dente è in pericolo?
Il dentista ha detto che sembra stia recuperando bene, ma non riesco davvero a spiegarmi questo dolore insopportabile...

Grazie in anticipo per l'aiuto e l'attenzione
[#1]
Dr. Giuseppe Antonio Privitera Dentista 3.2k 126
Mi pare molto strano. Se si vuole fare un'otturazione, il dente non necessita di medicazioni; le medicazioni si usano in endodonzia (la branca del devitalizzazioni), dove peraltro non ha senso applicarle continuamente.
Una terapia di questo tipo necessita la rimozione della polpa in toto (nervi, per intenderci) per togliere, appunto, qualunque sintomatologia.
Purtroppo, non mi sembra molto chiaro dal suo racconto, e senza comunicazione è impossibile. Posso dirle che ci sono molte cose che nemmeno io comprendo, per quanto riguarda il lavoro del collega.

Giuseppe Antonio Privitera

[#2]
Utente
Utente
Essendo che il dente continuava a fare male, il dentista mi ha parlato di un "lungo processo di guarigione" per il quale ogni due settimane sono dovuta andare per cambiare la medicazione. Mi ha prescritto anche una cura antibiotica due sedute fa' e nell'ultima avendo riscontrato un miglioramento mi ha assicurato che avrebbe "finito il lavoro nella prossima".
Quello che mi preoccupa è che non capisco se il dolore costante ed intenso che provo ( investe l'intero lato sinistro del viso, mandibola e denti/gengive) sia normale e dovuto al fatto che il dentista ha lavorato nei canali ieri (ha usato un oggettino col quale andando su-giu ha ripulito i canali) o se si tratta di un sintomo pericoloso.

Proverò a chiamare domani, ma ho paura perché ogni volta anzi che darmi delle risposte semplicemente apre e ripete l'operazione, con conseguenti ulteriori dolori...

Grazie per l'aiuto e la cortesia
[#3]
Dr. Giuseppe Antonio Privitera Dentista 3.2k 126
Le faccio chiarezza.
Penso che lei abbia una devitalizzazione in corso. Quando si devitalizza, con degli strumentini andiamo a togliere polpa e residui dai canali radicolari.
Quando si tolgono tutti, e si tolgono per bene, non ha più motivo di avere dolore, se non per un post operatorio NORMALISSIMO che dura massimo una settimana.
Non può ovviamente avere dolore continuo dopo ogni medicazione, c'è qualcosa che non va. Ma c'è già qualcosa che non va nel momento in cui non le spiegano per filo e per segno la terapia (riporto sue parole: "Non sono nemmeno riuscita a capire se il dentista sta preparando il dente per una devitalizzazione o se semplicemente lo otturera una volta "guarito", il che mi preoccupa").
Deve pretendere chiarezza.
Ci vada eventualmente con qualcuno che parli bene il tedesco e capisca l'italiano.

Giuseppe Antonio Privitera

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