Incidente da ipoclorito di sodio con estrusione nel seno mascellare

Buongiorno, ho effettuato un intervento di ritrattamento canalare da quasi un mese, poiché dopo aver effettuato una ortopanoramica era emersa la presenza di un granuloma al primo molare superiore sinistro (dente 26), che era stato devitalizzato la prima volta nel 2018.
Sia prima che durante l'intervento sono state eseguite RX per valutare la situazione.
Nel corso dell'intervento, durante la disinfezione dei canali con ipoclorito di sodio, ho avvertito una sensazione di bruciore e di irritazione sotto il naso, come se mi venisse da starnutire.
Il dentista ha detto inizialmente che poteva essere dovuto alla vicinanza del nervo alla radice del dente, e ha quindi fatto una ulteriore dose di anestesia.


Subito dopo l'intervento ho iniziato ad avere perdite copiose di liquido dal naso, misto a sangue, sentendo un forte odore di candeggina.
Sono immediatamente tornato a farmi controllare, e il dentista mi ha più volte rassicurato dicendo che probabilmente vi era stata una estrusione di ipoclorito di sodio nel seno mascellare, che dipendeva unicamente dall’anatomia del dente e non da lui, e che l’ipoclorito è un disinfettante perfettamente biocompatibile (quindi non dannoso) ed in ogni caso si inattiva in poche ore.


Ora, da quasi un mese sono alle prese con le conseguenze, con sintomi che si erano attenuati e poi si sono riacutizzati (le secrezioni sono diminuite ma è talvolta presente uno strano odore e soprattutto dolore/bruciore con senso di occlusione nasale che mi impedisce di dormire correttamente), ma il dentista mi ha comunque rassicurato dicendo che la sinusite che ne è conseguita sarebbe passata da sola (ma quanto tempo ci vorrà?).
Non mi ha prescritto farmaci o trattamenti (cosa che invece è stata fatta durante una visita otorinolaringoiatrica di controllo, che ho svolto su indicazione del medico di base, con la prescrizione di antibiotico e lavaggi nasali).


Siccome l’ipoclorito è da più parti descritto come una sostanza corrosiva e citotossica, vorrei sapere se le informazioni fornitemi su di esso (su biocompatibilità e tempo di inattivazione) corrispondono al vero, in quanto sono preoccupato per la recrudescenza dei sintomi e per il fatto che devo ancora sottopormi all'intervento di cementazione definitivo, durante il quale potrebbe essere riutilizzata quella sostanza mettendomi nuovamente a rischio, e se in ogni caso si può ravvisare una qualche responsabilità dell’odontoiatra nel modo in cui è stata condotta l’operazione e gestita la complicanza (ovviamente sulla base di questi pochi mi rendo conto - elementi).
Aggiungo inoltre che l’otturazione dei canali radicolari, effettuata con ossido di zinco eugenolo, ha visto anch’essa fuoriuscire materiale oltre apice nella mucosa.


Grazie
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Dr. Giuseppe Antonio Privitera Dentista 3.2k 126
L'ossidazione di zinco ed eugenolo è un cemento nella stragrande maggioranza dei casi biocompatibile, il sistema immunitario lo riassorbe, nel tempo.
L'ipoclorito di Sodio, invece, no. È citotossico e lo usiamo per dissolvere sostanza organica. Non è, quindi, biocompatibile.
È vero, però, che viene inattivato presto, eccezion fatta nei casi in cui l'ipoclorito viene "spinto" oltreapice, dando problemi di incidenti da ipoclorito.
Nel suo caso, sicuramente, un apice radicolare era in vicinanza del seno mascellare, provocando sinusite: ben venga, quindi, la terapia dall'otorino, che è spesso fatta di lavaggi intranasali e di aerosolterapia.
Non possiamo esprimerci, comunque, su quanto tempo sia necessario per la guarigione. Ci vuole tempo, sicuramente e pazienza. Il servizio Medicitalia non è nato, comunque, per esprimere un giudizio sull'operato del collega, per la qual cosa la invitiamo a sedersi, col referto dall'otorino in mano, e chiedere spiegazioni di tutto.

Giuseppe Antonio Privitera

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