Perchè il mio dentista è restio nel curare subito una carie?

Buonasera,

abbiamo questo dentista che ci segue da più di venti anni in famiglia, con il quale si è instaurato un vero rapporto di stima e rispetto.
Con lui ci siamo sempre trovati bene, sia perché è molto coscienzioso, sia perché ci ha risolto vari problemi, ha una manualità ottima, con lui ho superato una paura incredibile che avevo da più piccolo, è stato l'unico che è riuscito a prendermi (e ne ho girati tanti, soprattutto all'inizio, tra cui alcuni che mi curarono denti totalmente sani).
Insomma, è il classico dentista "di fiducia".


E' "vecchio stampo", nel senso che è laureato in medicina e chirurgia e che non dispone di strumenti tecnologici per fare valutazioni: si basa sulla sua esperienza (oggi settantenne, penso con oltre quarant'anni di esperienza) e su radiografie, non di più.


Ho sempre avuto una curiosità però, che mi è tornata in mente anche l'ultima volta che ho fatto visita da lui.
Sotto suo consiglio di recente ho incapsulato tre denti e mentre eseguiva un controllo generale, gli ho fatto notare un puntino scuro che vedevo su un dente.
Lui ha affermato si trattasse di una carie in stato iniziale, dicendo che non valeva la pena adesso bucare quel dente per curarlo.
Questa la sostanza.
Non ho ben compreso i reali motivi, magari approfondirò.


Questo modo di fare lo ha da sempre, da quando lo conosco.


Mi piacerebbe conoscere un vostro parere e chiedervi se ci troviate un qualche tipo di fondamento in questa sua "teoria", poiché a me onestamente sembra un po' strano non curare una carie anche se in stato iniziale (una carie che poi può camminare ed arrivare a fare danni più grossi).
Che ne pensate?