Dolore a incisivo superiore destro devitalizzato

Buonasera,
Il 10 ottobre ho devitalizzato l'incisivo superiore destro e fin da subito ho continuato ad avvertire gli stessi fastidi e poi franco dolore per cui il dentista ha lasciato la medicazione provvisoria, senza chiudere definitivamente. Ad ogni visita a distanza di una settimana la situazione rimaneva invariata e quindi ha solo modificato la medicazione (utilizzo termini sicuramente non corretti, perdonatemi).
Ora ho dei dolori lancinanti, sento uno spillo inserito tra dente e gengiva, il dolore aumenta se mi allungo e risponde agli antinfiammatori da banco.
Ho effettuato Rx endorale sia dopo la prima seduta che dopo qualche settimana e il dentista dice di non vedere nessuna lesione.
Ho perciò effettuato una Tc cone beam, ma risulta allo stesso modo nella norma.
Continuo ad avere dolore.
Cosa potrebbe essere?
Una frattura non visualizzabile alla radiologia?
La medicazione temporanea presente da tempo?
Il dolore è diventato insopportabile e il mio dentista mi dice che non vede lesioni su cui poter intervenire
Vi ringrazio per l'ascolto
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Dr. Giuseppe Antonio Privitera Dentista 3.1k 126
una frattura dà un sintomo specifico, che è il dolore alla masticazione.
Io penso, invece, che si debbano mettere tutti mezzi per chiuderlo.
Va anche fatta una diagnosi corretta, che va fatta di presenza.

Giuseppe Antonio Privitera

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Utente
Utente
Sto evitando da settimane di usare il dente nella masticazione, però ho notato che se spingo il dente sulla sua faccia linguale ho dolore e, se questo è già presente perché molto spesso è spontaneo, viene esacerbato. Il mio dentista dice di voler chiudere in maniera definitiva, ma sinceramente ho paura che rimanga il dolore per qualcosa che gli è sfuggito, nonostante le lastre dicano, per lui, il contrario. Potrei rivolgermi altrove e sperare "ripuliscano" meglio prima di chiudere definitivamente?
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Dr. Giuseppe Antonio Privitera Dentista 3.1k 126
Secondo me è meglio che chieda spiegazioni al collega che la segue.
In questi casi va fatta una diagnosi corretta.

Giuseppe Antonio Privitera