Devo devitalizzare l'incisivo di mia figlia (15 anni)?
Buongiorno, mia figlia che oggi ha 15 anni, 3 anni fa è caduta fratturandosi gli incisivi, che sono stati ricostruiti.
Effettuiamo da allora igiene e controllo una volta l'anno dallo stesso specialista che fece le ricostruzioni.
Uno dei due incisivi non ha mai più risposto ai test di vitalità, sia con il freddo che con l'elettricità.
In più si è leggermente spastato in avanti con il tempo.
Per il resto non presenta altri sintomi, non fa male, non si è scurito.
Al controllo viene effettuata sempre anche una rx.
Il medico vuole devitalizzare, effettuare terapia canalare, e sbiancare.
Essendo una scelta definitiva ed irreversibile, ho sentito un altro parere, ovviamente discordante al solo esame visivo.
La fiducia nel primo medico mi è venuta meno perché non mi ha spiegato i motivi per cui vuole devitalizzare, né mi ha illustrato la radiografia, mostrandomi eventuali problemi.
Ha eseguito il controllo senza la mia presenza, senza nemmeno mettere il gilet di protezione per rx (mi ha riferito mia figlia).
Poi nella sala d'attesa, sbrigativamente, mi ha solo detto, che bisogna devitalizzare perché non risponde ai test di vitalità.
Modalità davvero discutibile, di fare una comunicazione del genere.
La domanda è, la devitalizzazione va fatta per assenza di vitalità?
L'assenza di vitalità denota per forza complicanze, quali infezioni, granulomi, carie, ascessi?
O se non ci sono queste complicanze si può anche scegliere di aspettare?
O aspettare è altresì pericoloso?
Il secondo dentista vedendo il dente bianco, non consigliava la devitalizzazione e secondo lui la lastra era in ordine, non da devitalizzazione.
Lo so che la fiducia è alla base di qualsiasi rapporto nella vita, e mi dispiace molto avere questi dubbi, ma quando c'è in ballo un preventivo da 1300 ca.
(dipende da quante sedute di sbiancamento ci vorranno) e comunicazioni frettolose e non esaustive, anche se sei un prof.
universitario e il n.
uno in chirurgia estetica, prima di tutto sei un medico e devi avere un pò di empatia e umanità.
Effettuiamo da allora igiene e controllo una volta l'anno dallo stesso specialista che fece le ricostruzioni.
Uno dei due incisivi non ha mai più risposto ai test di vitalità, sia con il freddo che con l'elettricità.
In più si è leggermente spastato in avanti con il tempo.
Per il resto non presenta altri sintomi, non fa male, non si è scurito.
Al controllo viene effettuata sempre anche una rx.
Il medico vuole devitalizzare, effettuare terapia canalare, e sbiancare.
Essendo una scelta definitiva ed irreversibile, ho sentito un altro parere, ovviamente discordante al solo esame visivo.
La fiducia nel primo medico mi è venuta meno perché non mi ha spiegato i motivi per cui vuole devitalizzare, né mi ha illustrato la radiografia, mostrandomi eventuali problemi.
Ha eseguito il controllo senza la mia presenza, senza nemmeno mettere il gilet di protezione per rx (mi ha riferito mia figlia).
Poi nella sala d'attesa, sbrigativamente, mi ha solo detto, che bisogna devitalizzare perché non risponde ai test di vitalità.
Modalità davvero discutibile, di fare una comunicazione del genere.
La domanda è, la devitalizzazione va fatta per assenza di vitalità?
L'assenza di vitalità denota per forza complicanze, quali infezioni, granulomi, carie, ascessi?
O se non ci sono queste complicanze si può anche scegliere di aspettare?
O aspettare è altresì pericoloso?
Il secondo dentista vedendo il dente bianco, non consigliava la devitalizzazione e secondo lui la lastra era in ordine, non da devitalizzazione.
Lo so che la fiducia è alla base di qualsiasi rapporto nella vita, e mi dispiace molto avere questi dubbi, ma quando c'è in ballo un preventivo da 1300 ca.
(dipende da quante sedute di sbiancamento ci vorranno) e comunicazioni frettolose e non esaustive, anche se sei un prof.
universitario e il n.
uno in chirurgia estetica, prima di tutto sei un medico e devi avere un pò di empatia e umanità.
[#1]
Sul preventivo non possiamo discutere, cerco di mettere ordine ai suoi dubbi.
Quando si subisce un trauma, come riporta sua figlia, succede che si può interrompere il fascio vascolo-nervoso del dente, anche senza sintomatologia, contenuto nella polpa.
Quando si fa un test di vitalità, e si confronta con gli altri denti, se quel dente non risponde vuol dire che questo fascio si è distrutto e la polpa è andata in necrosi, è cioè morta.
Ora, la polpa è un apparato di difesa del dente, della radice e dei tessuti attorno alla radice (periapicali). Quando non c'è più a causa della necrosi, più facilmente dei batteri passano attraverso la radice, ormai priva di difesa, potendo determinare granulomi e ascessi.
Per questo devitalizziamo, togliendo tutti i residui della polpa, ormai "morti", e mettendo un materiale antibatterico e che protegge la radice, sostituendo la polpa.
Quando si subisce un trauma, come riporta sua figlia, succede che si può interrompere il fascio vascolo-nervoso del dente, anche senza sintomatologia, contenuto nella polpa.
Quando si fa un test di vitalità, e si confronta con gli altri denti, se quel dente non risponde vuol dire che questo fascio si è distrutto e la polpa è andata in necrosi, è cioè morta.
Ora, la polpa è un apparato di difesa del dente, della radice e dei tessuti attorno alla radice (periapicali). Quando non c'è più a causa della necrosi, più facilmente dei batteri passano attraverso la radice, ormai priva di difesa, potendo determinare granulomi e ascessi.
Per questo devitalizziamo, togliendo tutti i residui della polpa, ormai "morti", e mettendo un materiale antibatterico e che protegge la radice, sostituendo la polpa.
Giuseppe Antonio Privitera
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 09/09/2021.
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