Ascesso e estrazione radice premolare superiore

Biongiorno, da qualche anno ho un premolare superiore che si è sbriciolato a causa di una vecchia otturazione saltata via.
A seguito di ascessi ripetuti con mal di denti e gonfiore ho notato che la prima volta non avevo febbre ma solo un gran malessere.
Il 10 agosto ho avuto l’ennesimo ascesso ma mi è salita la febbre di qualche linea e vorrei sapere il perché, inoltre mi si è gonfiata notevolmente la guancia.
Sono andato da un dentista d’urgenza il quale mi ha prescritto cefuroxima 400 per una settimana in quanto l’altra volta avevo preso klacid ma avevo avuto disturbi intestinali diarroici per un po’, inoltre ketoprofene o al massimo toradol gocce.
Ha detto che sarebbe da estrarre la radice ma lui non si prende la briga perché l’intervento non è una passeggiata ha detto e io sono poco collaborativo per ansia.
Vorrei sapere come mai è comparsa la febbre questa volta; ora non mi fa più male ma il dentista ha detto che l’ascesso può tornare non si sa quando io però vorrei sapere se c’è un antibiotico più indicato nel mio caso... Ha detto che l’intervento ha dei rischi inoltre io ho paura che mi venga una emorragia mortale a causa dell’estrazione e mi ha detto che il rischio è anche quello di essere allergico all’anestesia cosa non da poco.

Grazie per una risposta.
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Dr. Lorenzo Perini Dentista 124 5
Gentile utente, facciamo un passo indietro. L'aumento di temperatura corporea in concomitanza con un ascesso è considerato normale: durante un'infezione il corpo tende a generare la cosiddetta "febbre" al fine di ridurre la possibilità di replicazione da parte dei microrganismi causanti l'infezione e per velocizzare i processi di risposta del sistema immunitario (ossia quella componente del nostro organismo che "attacca" i responsabili dell'infezione in corso). L'importante è che la febbre non superi i 38,5 gradi, poichè, se dovesse accadere, non sarà più un aumento della temperatura controllato dal nostro organismo, bensì una reazione non più gestibile causata dai batteri stessi. In questo caso un antipiretico (Tachipirina) è consigliato.
L'antibiotico prescritto dal collega va benissimo. Segua i consigli del medico e si rivolga a un chirurgo orale per l'estrazione della radice, se il collega che la sta seguendo non se la sente. Un piccolo consiglio: ogni qual volta assumerà la pastiglia di antibiotico, applichi per 20 minuti un impacco caldo sulla zona gonfia; il calore faciliterà l'afflusso di sangue per permettere una maggior diffusione dell'antibiotico.

Dr. Lorenzo Perini

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Utente
Utente
Buongiorno
Grazie per la celere risposta e dei consigli; premetto che io soffro di disturbi d’ansia da anni e per questo non ho mai affrontato questa procedura , ma volevo sapere se è vero che l’intervento può portare dei rischi come emorragie gravi o reazioni alla anestesia ed è vero che non è una passeggiata .. io non riesco a trovare un dentista collaborativo.
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Dr. Lorenzo Perini Dentista 124 5
Dividiamo la risposta in due punti:
- Emorragie gravi: se lei non soffre di problemi epatici (quindi del fegato) o non assume farmaci anticoagulanti (Coumadin ad esempio) non si preoccupi. Un'emorragia si genera nel momento in cui si lesiona un'arteria o quando il paziente non coagula nella maniera corretta. E nel sito anatomico in cui dovrà essere operato non sono tendenzialmente presenti arterie di calibro così importante da poter far pensare ad un'emorragia.
- Reazioni all'anestesia: premetto che se ha già fatto più di due volte l'anestesia dal dentista, senza avere nessun tipo di reazione, può star tranquillo. Se così non fosse, e nel remoto caso in cui dovesse avere una reazione allergica, il medico è addestrato sufficientemente per trattare qualsiasi tipo di manifestazione non desiderata.
Comprendo la sua ansia, ci mancherebbe altro. Ma non si faccia intortare dal concetto "se esco a camminare mi cadrà sicuramente un vaso in testa". Stia tranquillo e si fidi del suo medico.
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