Bisfosfonati e apicectomia
Salve, mia madre ha 54 anni e da quasi un anno si è sottoposta a terapia con optinate 35 mg, che assume una volta a settimana, prescrittole in seguito a diagnosi di osteoporosi. Da un mesetto le si è presentata una fistola sulla gengiva che il dentista vorrebbe asportare con apicectomia. Il dottore ha fornito a mia madre un documento che riporta i rischi che l'intervento comporta data l'assunzione del farmaco. Vorrei sapere se la fistola potrebbe essere un sintomo di osteonecrosi. A vostro parere c'è un modo per ridurre i rischi? Sospendere il farmaco prima dell'intervento potrebbe essere utile? Ho cercato su internet questa malattia ma non ho capito in concreto cosa comporta il suo sviluppo nel corso del tempo (perdita dei denti? impossibilità di muovere la mandibola? ho addirittura letto di asportazioni della mascella?!) e un'altra cosa che non ho capito è se la probabilità di contrarre la malattia si presenta in misura maggiore nei pazienti che assumono bisfosfonati solo quando si sottopongono ad interventi odontoiatrici o indipendentemente da questi ultimi. Vi ringrazio molto per l'attenzione.
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Gent.mo lettore,
La terapia con bisfosfonati per la cura dell'osteoporosi (o dell'osteopenia)non comporta rischi particolari per quanto riguarda gli interventi di chirurgia orale ordinari(e l'apicectomia rientra in questi!)altro sarebbe se sua madre fosse in terapia con bisfosfonati per chemioterapia antitumorale.
Quindi se il dentista ritiene che con l'apicectomiia (di che dente?!) si risolva la situazione infettiva cronica(granuloma apicale!?) e si salvi il dente colpito .e' sicuramentae da farsi senza preoccupazioni.
distinti saluti.
La terapia con bisfosfonati per la cura dell'osteoporosi (o dell'osteopenia)non comporta rischi particolari per quanto riguarda gli interventi di chirurgia orale ordinari(e l'apicectomia rientra in questi!)altro sarebbe se sua madre fosse in terapia con bisfosfonati per chemioterapia antitumorale.
Quindi se il dentista ritiene che con l'apicectomiia (di che dente?!) si risolva la situazione infettiva cronica(granuloma apicale!?) e si salvi il dente colpito .e' sicuramentae da farsi senza preoccupazioni.
distinti saluti.
Dr. stefano princivalle
chirurgia orale,implantologia, parodontologia,protesi.
PERFEZIONATO IN ODONTOIATRIA LEGALE E PROTESI
www.studioprincival
[#2]
Gentile Signora,
l'osteonecrosi della mandidola non può considerarsi una patologia vera e propria, ma piuttosto l'effetto collaterale dell'uso dei bifosfonati sul metabolismo del tessuto osseo, che di conseguenza diventa suscettibile di eventi infettivi, spesso e soprattutto di origene odontogena, fino ad arrivare alla morte del tessuto osseo, che deve'essere obbligatoriamente asportato.
Come giustamente scrive il collega, bisogna fare una distinzione tra i pz che assumono questi farmaci per via orale o per endovena: i primi dagli studi scentifici + recenti sono i meno colpiti, comunque si consiglia a tutti prima di intraprendere la terapia di sottoporsi a check-up odontoiatrico, per eliminare tutte quelle condizioni patologiche che possono provocare osteonecrosi: carie, radici necrotiche, protesi incongrue, sottoponendosi ad un programma di follow-up, cioè di controlli e di sedute di igiene orale professionale ogni 3-4 mesi almeno.
I protocolli farmacologici comprendono anche l'uso di colluttori a base di clorexidina allo 0,12% da tenere in bocca per 4-5 minuti ogni sera dopo lo spazzolamento.
Nei casi come quello di sua madre, si consiglia una terapia antibiotica (non le specifico il principio attivo perchè deve saperlo il medico) per 10-15 gg.
La sospensione della terapia a base di bifosfonati è controversa: andrebbe sospesa 2-3 mesi prima dell'intervento, ma in questo caso ci troviamo di fronte ad un'urgenza.
Sarà opportuno inoltre seguire lo stato di salute dell'osso mandibolare anche radiograficamente, con una certa periodicità almeno 1 opt annulmente.
l'osteonecrosi della mandidola non può considerarsi una patologia vera e propria, ma piuttosto l'effetto collaterale dell'uso dei bifosfonati sul metabolismo del tessuto osseo, che di conseguenza diventa suscettibile di eventi infettivi, spesso e soprattutto di origene odontogena, fino ad arrivare alla morte del tessuto osseo, che deve'essere obbligatoriamente asportato.
Come giustamente scrive il collega, bisogna fare una distinzione tra i pz che assumono questi farmaci per via orale o per endovena: i primi dagli studi scentifici + recenti sono i meno colpiti, comunque si consiglia a tutti prima di intraprendere la terapia di sottoporsi a check-up odontoiatrico, per eliminare tutte quelle condizioni patologiche che possono provocare osteonecrosi: carie, radici necrotiche, protesi incongrue, sottoponendosi ad un programma di follow-up, cioè di controlli e di sedute di igiene orale professionale ogni 3-4 mesi almeno.
I protocolli farmacologici comprendono anche l'uso di colluttori a base di clorexidina allo 0,12% da tenere in bocca per 4-5 minuti ogni sera dopo lo spazzolamento.
Nei casi come quello di sua madre, si consiglia una terapia antibiotica (non le specifico il principio attivo perchè deve saperlo il medico) per 10-15 gg.
La sospensione della terapia a base di bifosfonati è controversa: andrebbe sospesa 2-3 mesi prima dell'intervento, ma in questo caso ci troviamo di fronte ad un'urgenza.
Sarà opportuno inoltre seguire lo stato di salute dell'osso mandibolare anche radiograficamente, con una certa periodicità almeno 1 opt annulmente.
Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.
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Le cure per l'osteoporosi sono molteplici:
Quella più "di moda" oggi prevede l'uso dei bifosfonati, pur con gli effetti collaterali di cui sopra.
Un'altra cura per osteoporosi è, per esempio, quella suggerita dal prof. Garattini:
Calcio + Vitamina D.
Il calcio si trova in molti cibi, la vitamina D viene prodotta dall'organismo quando viene esposto ai raggi solari.
Indovini quale delle due cure viene "spinta" dalle case farmaceutiche.
Si accerti che il quadro di osteoporosi di sua madre sia grave a tal punto da giustificare l'uso di quel farmaco.
Quella più "di moda" oggi prevede l'uso dei bifosfonati, pur con gli effetti collaterali di cui sopra.
Un'altra cura per osteoporosi è, per esempio, quella suggerita dal prof. Garattini:
Calcio + Vitamina D.
Il calcio si trova in molti cibi, la vitamina D viene prodotta dall'organismo quando viene esposto ai raggi solari.
Indovini quale delle due cure viene "spinta" dalle case farmaceutiche.
Si accerti che il quadro di osteoporosi di sua madre sia grave a tal punto da giustificare l'uso di quel farmaco.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
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Dentista
Personalmente consiglio di fare una terapia con gli antibiotici per spegnere la fase acuta dell'infezione dentaria, da ripetere periodicamente, nel frattempo sospendere i bifosfonati per circa tre mesi sostituendoli con un terapia alternativa, a questo punto sottoporsi all'intervento odontoiatrico.
[#5]
Sarebbe utile sapere il perchè effettuare una apicectomia invece di una terapia endodontica!
Potrebbe darci più indicazioni in merito? In pazienti che assumono bifosfonati (sia per osteoporosi che per neoplasie ossee)è sempre "pericoloso" agire chirurgicamente sull'osso.
Potrebbe darci più indicazioni in merito? In pazienti che assumono bifosfonati (sia per osteoporosi che per neoplasie ossee)è sempre "pericoloso" agire chirurgicamente sull'osso.
Dr.Oscar G.ppe Muraca
La risposta ha carattere puramente informativo.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.9k visite dal 09/03/2009.
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