Eziologia di un dolore

Buongiorno,
espongo il mio problema. Circa 5 anni fa il mio vecchio dentista è intervenuto sul dente 26. Sostenendo che vi fosse ormai poco da fare (proponeva la devitalizzazione), abbiamo convenuto per esperire comunque un tentativo (amalgama). Però l'avviso fu chiaro: "non so quanto potrà durare... diciamo 2-3 anni". Da allora funzionalità perfetta. Da qualche mese però il dolore e la sensibilità erano tornati alla ribalta. Il mio nuovo dentista mi ha sottoposto a visita. Premetto che gli ho taciuto quanto dettomi dal collega. In sostanza, alla vista il dente 26 non presenta alterazioni, mentre il 27 pare mancante di una parte di otturazione (non amalgama). Radiografia negativa. Alla prova del cotone raffreddato posto fra i due denti sono balzato sulla poltrona. Morale: pur non avendo individuato l'eziologia del dolore, il dentista, "giacché l'anestesia te la devo comunque fare" (testuale), vorrebbe intervenire su entrambi.
Domanda: è scientificamente sensato un approccio del genere? Capisco che due denti trattati fanno guadagnare più di uno, ma si tratta pur sempre di interventi al buio.
Gradirei un parere.
Grazie fin da ora.
[#1]
Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92
Gentile Signore,
non è nostro compito giudicare se un collega fa bene o male.
Quanto al problema dentale, la perdita dell'integrità coronale del 27 probabilmente ha scoperto del tessuto dentinale, che essendo sensibile, risponde agli stimoli termici e chimici, ed al contatto, come ha potuto verificare, con sensazione dolorosa:pertanto va ristabilita l'integrità coronale con nuova otturazione, se il tessuto residuo lo consente, o con corona protesica. In questi casi penso che l'anestesia sia necessaria, dipende in fondo dalla sua soglia di sopportabilità e dal tipo di lavoro da svolgere.
Quanto all'interessamento dell'altro dente, non posso dire nulla poichè sarebbe opportuno visionare i due elementi dentari.


Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.

[#2]
Utente
Utente
Ill.mo Dottore,

non era mia intenzione indurre la comunità al giudizio sull'operato del collega, e mi scuso se si è inteso ciò per errore. Volevo solo chiedere se nella pratica odontoiatrica è cosa comune approcciare un dente senza conoscere l'eziologia del problema. Per me profano, è come se un neurochirurgo decidesse di intervenire chirurgicamente, come in questo caso, "al buio". Spero di essermi espresso più correttamente.

Grazie.
[#3]
Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92
Gentile Signore,
penso che ci sia stato un difetto di comunicazione con il suo dentista, comunque per quanto mi riguarda preferisco non camminare al buio 'neanche per casa'.
[#4]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 229
Gentile paziente,
prima di intervenire su un dente, cerco di capire cosa sta succedendo.

A volte lo capisco, altre volte mi rendo conto che c'è un problema, ma non ne capisco completamente la natura, o, molto più spesso, non sono in grado di dire prima se il dente deve essere devitalizzato o no.

In medicina e in chirurgia ancora più spesso è comune l'approccio "al buio", quando gli esami strumentali non permettono di dirimere i dubbi.
Che poi "buio" non è, perchè si sa che qualcosa che non va c'è, ma non si è capito cosa.
Nessun esame potrà mai sostituire la visione e l'analisi diretta.

Se durante una mia recente operazione in campo chirurgico generale fosse stato attuato un approccio diverso dal "apriamo e andiamo a vedere cos'è", probabilmente non sarei qui a scriverle e il Signore mi avrebbe già accolto fra le sue braccia.

E' fondamentale invece rivolgersi ad un professionsta che sappia cosa fare qualsiasi cosa trovi.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

[#5]
Utente
Utente
E' "piacevole" apprezzare che la diversità di ideologia esiste anche in medicina e non solo in politica. Diciamo che per il momento la disputa sul mio quesito rimane aperta sull'1 a 1.

Inoltre, ai fini di una più corretta comprensione del problema, vorrei aggiungere qualcosa sulla mia sintomatologia. Più che in occasione di stimoli termici e chimici, il dolore è maggiore quando la masticazione richiede forza pressoria (chewing-gum, cereali secchi, pane, ecc.). Non so se questo dato modifichi la vostra opinione ma ho ritenuto opportuno fornirlo.
[#6]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 229
Lo stimolo termico è abbastanza indicativo che qualcosa non va.
Io, al posto del suo dentista, in un caso dubbio come il suo, aprirei e andrei a vedre cosa c'è.
Eventualmente, se si rendesse necessario, devitalizzerei.

Capisco che la differenza di vedute la sconcerti, ma le assicuro che succede più spesso di quanto lei possa sospettare.
Ma la cosa più importante è che le cure siano ben eseguite.
Si accerti che il suo dentista usi la diga di gomma.
[#7]
Dr. Giuseppe Oscar Muraca Dentista, Odontostomatologo 4.1k 84
E' del tutto normale che più professionisti abbiano punti di vista diversi, l'importante è che alla fine si converga tutti allo stesso risultato. Il suo problema, amio modesto avviso, potrebbe dipendere dal dente 27 che accusa una mancanza di tessuto. Non va neanche sottovalutata la situazione attuale della amalgama sul 26.
La corretta diagnosi ha le gambe corte!
Saluti

Dr.Oscar G.ppe Muraca

La risposta ha carattere puramente informativo.

[#8]
Utente
Utente
Gent.mi,

ho finalmente fatto la mia seduta dal dentista. In sostanza, pare abbia cambiato versione rispetto all'ultima volta. A cominciare dall'otturazione mancante nel 27: amalgama e non più composito. Comunque, come mi aveva preannunciato, oltre che sul 27 è voluto intervenire anche sul 26 e ha optato per riempire una fessura di cui ignorava l'origine: azione meccanica del dente incrociante vs. distacco di precedente otturazione. Egli aveva deciso per entrambi con composito, mentre io ho insistito per amalgama, convinto (a torto o a ragione) che questa sia molto più resistente, anche se antiestetica e, ancora non lo ho capito, tossica. Dopo mezz'ora di tentativi per l'inserimento della diga di gomma, ha deciso di procedere senza, motivando con l'impossibilità di agganciarla causa ultimo dente troppo piccolo. Vi prego pertanto vivamente di voler rispondere ai seguenti quesiti:

1) che conseguenze può aver avuto o potrà avere l'ingerimento di amalgama?

2) che conseguenze può aver avuto o potrà avere l'otturazione senza diga di gomma?

3) 250€ per tale intervento è un costo "onesto" (1,81€ di bollo sull'acconto (!)?

4) ho fatto bene ad insistere per l'amalgama in luogo del composito oppure ho perso una buona occasione per "detossicizzare" la mia bocca?

Vi ringrazio sentitamente fin da ora, ma è per me molto importante essere rassicurato. Comprenderete, quando si tratta di salute...
[#9]
Dr. Giuseppe Oscar Muraca Dentista, Odontostomatologo 4.1k 84
1) per quello che mi riguarda proprio nessuna, ma sono punti di vista...professionali
2)se non c'è stata nessuna contaminazione salivare, direi nessuna
3) mi astengo dalla risposta (l'onorario di un professionista è cosa strettamente professionale, meno lo è la mancanza di preventivo pre-terapeutico!)
4) una sua decisione che può essere valida se l'otturazione è stata fatta lege artis.
Spero essere stato chiaro e di aiuto alle sue perplessità.
Saluti
[#10]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 229
1) che conseguenze può aver avuto o potrà avere l'ingerimento di amalgama?

R: Probabilmente nessuna.

2) che conseguenze può aver avuto o potrà avere l'otturazione senza diga di gomma?

R: Impossibilità di mantenere asciutto il campo operatorio, e quindi minor sigillo dell'otturazione, e minor durata della stessa nel tempo.

3) 250€ per tale intervento è un costo "onesto" (1,81€ di bollo sull'acconto (!)?

R: Si.

4) ho fatto bene ad insistere per l'amalgama in luogo del composito?

R: No. La sua convinzione sulla maggiore resistenza dell'amalgama è errata.
Nel mio studio, ad esempio, sarebbe stato assai problematico accondiscendere alla sua richiesta: non abbiamo amalgama!

Non so se il suo dentista usa la diga routinariamente o solo su richiesta.
In quest'ultimo caso è verosimile che l'impossibilità della sua applicazione su un dente difficile sia solo dovuta alla mancanza di addestramento specifico.
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